Settore di Attività Nazionale

Acquaviva

Linee guida

L’Italia, come il resto d’Europa, sta adeguando l’intero mondo della formazione alla direttive europee codificate a Bologna nel 1999 e nel Quadro Europeo delle Qualifiche Professionali (EQF); anche la UISP ha recepito, in ambito sportivo-culturale, tali direttive traducendole nel nuovo Regolamento Nazionale UISP al quale l’Area Acquaviva si sta a sua volta adeguando modificando, i propri regolamenti.

Le modifiche cui si sta lavorando permetteranno il riconoscimento in ambito europeo e professionale delle nostre qualifiche. Non vi sarà alcuno stravolgimento delle figure tecniche riconosciute dai vecchi regolamenti ma solo il loro inserimento in un quadro più ampio e qualificante. Per quanto riguarda, invece, i nuovi tecnici e gli aggiornamenti, l’indirizzo del Coordinamento Formazione Acquaviva e della Commissione Tecnica Nazionale Acquaviva è di riconoscere in termini di ore/crediti ciascun momento formativo ed elemento curriculare di tecnici, formatori e aspiranti, per far sì di poter continuare la programmazione dei nostri momenti formativi nell’ambito di week end lunghi (coerentemente alla natura volontaria e no-profit delle nostre iniziative) e, contemporaneamente, garantire gli standard di qualità e numero di ore/crediti richiesti dalle recenti normative/direttive tramite il riconoscimento di ogni esperienza formativa certificabile dei nostri tecnici.
Si sono, quindi, accelerati all’interno dell’Acquaviva i processi di ridefinizione della formazione di base, tesi ad un innalzamento della qualità generale dell’offerta formativa e all’inserimento di maggior spazio per la promozione della canoa&kayak nel suo insieme; non più, quindi, solo come kayak ma con rinnovata attenzione a quelli che la FICK definisce come indirizzi: canadese, sup, polinesiana, etc.
In quest’ottica è opportuno che i tecnici inseriscano nella loro didattica riferimenti alla pratica degli indirizzi alternativi al kayak ed, in particolare, alla canadese aperta e ai suoi fondamentali (postura in canoa, j-stroke, propulsione con timonata, risalita assistita). Qualora ce ne sia bisogno, ci si potrà avvalere della consulenza per la canadese di Livio Bernasconi, che ha già prodotto e messo a disposizione del materiale didattico in formato digitale.
L’Acquaviva nazionale stà, inoltre, lavorando ad un sistema di attestazione dell’esperienza per i pagaiatori (corsisti di scuole e tecnici UISP) a livelli (5 + un intro), secondo cui l’attuale Istruttore di base potrà attestare solo l’esperienza fino a livello 1 (acqua piatta protetta), l’Istruttore (marino, fluviale o canadese) fino al livello 3 (fiumi e condizioni marine di classe II), e i Maestri i livelli IV e V (classe III e competenze avanzate); per tale motivo nella Formazione di base è importante sottolineare (come del resto già chiaro nei regolamenti tecnici in vigore) il ristretto ambito di pertinenza degli Istruttori di base. Per maggiori informazioni sui livelli di attestazione dell’esperienza dei praticanti e suoi risvolti sul lavoro e sui futuri aggiornamenti delle figure tecniche Acquaviva ci si può avvalere della consulenza della A.S.D. Campania Adventure di Antonello Pontecorvo.
Nello stesso quadro, lì dove si vadano a promuovere i Corsi di Formazione al di fuori dei canali UISP, è opportuno far riferimento a “l’introduzione dei concetti base della pratica dei diversi indirizzi della canoa&kayak ed, in particolare, della canoa canadese aperta, in adeguamento ai nuovi percorsi formativi nell’ambito delle sigle del Comitato Sport per Tutti ed in particolare della FICK, che lo presiede, e dell’Acquaviva-Uisp”.

 NOTIZIE DA UISP NAZIONALE

 

DOMANDE E RISPOSTE

Risposte alla domande più frequenti

Regole per accedere ai corsi per i tecnici

Perché pagaiare in Acquaviva-UISP è diverso?

Perché l'Acquaviva-UISP pone al centro delle proprie attività il tema dell'identità e dell’appartenenza alla UISP: tema che si declina nei cento modi e cento tempi diversi che caratterizzano i club, le associazioni e i singoli soci sul territorio ma che, sempre e ovunque, si concretizza nell’inclusione (disabilità, immigrazione, disagio sociale, ecc.), nella partecipazione attiva e nell’attenzione all’ambiente.
Perché non è riconducibile al primato dell’etica del risultato, propria dello sport di prestazione assoluta, ma è, invece, riconducibile alla tutela della salute, all'attenzione alla qualità della vita di ciascuno, al primato dell'educazione e della socialità.
Perché non è il fine ma il mezzo per la ricerca della felicità propria e di tutti a cominciare dai più deboli:

  • disabili fisici e sociali
  • immigrati
  • poveri.

Perché è partecipazione alla tutela dei “luoghi in azione” siano essi le sorgenti dei torrenti d’alto corso o i parchi acquatici cittadini o, ancora, i canali e i tratti fluviali urbani da troppo lasciati all’incuria e al degrado.