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Uisp: siamo Lombardia, Bergamo, Brescia e le città che stanno soffrendo

Stefano Pucci, Milvo Ferrandi e Ivano Baldi parlano dalle cittá piú colpite: la situazione, il ruolo Uisp e l’importanza della solidarietá


La gente dell'Uisp è Lombardia, Bergamo, Brescia e tutte le città che stanno soffrendo. L’emergenza Coronavirus ci mette di fronte a situazioni estreme. La fratellanza e la solidarietàsono valori associativi costituenti che in questi giorni affiorano con concretezza nell’Uisp, anche attraverso gesti semplici, una telefonata, qualche parola non formale, il conforto della vicinanza.
Con questi pensieri nella testa, abbiamo raggiunto telefonicamente e raccolto le parole di Stefano Pucci, presidente Uisp Lombardia, Milvo Ferrandi, presidente Uisp Bergamo e Ivano Baldi, presidente Uisp Brescia. Le loro testimonianze sono importanti, come lo è il calore del loro grazie che attraverso Uispress arriva a tutto il tessuto associativo Uisp, ai dirigenti dei Comitati e delle attività ad ogni livello, alle asd e società sportive del territorio, agli insegnanti, operatori e volontari. Grazie per le telefonate che loro stanno ricevendo e per la solidarietà concreta che li abbraccia.

Gestire l’emergenza, far fronte ai problemi gestionali, affrontare consapevolmente il tema lavoro con gli insegnanti e operatori, mantenere attiva la rete associativa e cominciare ad immaginare il dopo Coronavirus: i problemi che in questi giorni piombano nelle agende dei dirigenti Uisp in Lombardia fanno tremare i polsi. “E poi c’è il problema del lutto: la nostra famiglia Uisp è stata scossa dalla scomparsa di Michele Manno, presidente Uisp Milano – dice Stefano Pucci, presidente Uisp Lombardia – sarà dura riprendersi, Michele ricopriva delicati incarichi sia dal punto di vista politico, sia organizzativo. La sua spinta, la sua carica di umanità, la sua cultura associativa sono praticamente insostituibili e rimarranno una ferita profonda per tutto il nostro movimento. Anche altri Comitati Uisp nella nostra regione sono segnati dall’inconsolabile dolore di aver perso persone care e dirigenti di valore. I problemi individuali di ciascuno di noi e delle nostre famiglie si sommano a questo carico di tristezza che attraversa l’intera associazione e le altre organizzazioni sociali e sportive che hanno sempre puntato sulla socialità e sulle relazioni”.

Come sono le vostre giornate? “Da giorni siamo in contatto continuo col gruppo dirigente Uisp regionale e dei territori, siamo in contatto con le nostre asd e società sportive affiliate, cerchiamo di fornire a tutti risposte e consulenze. Cerchiamo di essere vicini e presenti su tutto il territorio, siamo un’associazione di prossimità e allo stesso tempo ci muoviamo in sintonia con l’Uisp nazionale. In questi giorni l’Uisp sta dimostrando davvero di essere rete associativa. Anche grazie al lancio della campagna nazinale ‘La palestra e la nostra casa’ e i primi video tutorial sono partiti proprio da qui, dalla regione più colpita, grazie agli insegnanti e operatori della Polisportiva Garegnano”.

Insieme alla gestione dell’emergenza c’è anche il pensiero al dopo: come pensate di ripartire?“Stiamo cercando di muoverci in maniera condivisa nel rapporto con i Comitati territoriali Uisp e stiamo fissando alcune priorità sulle quali indirizzare i nostri sforzi per affrontare credibilmente il problema economico, per comprenderne l’impatto e cercare soluzioni. Stare fermi tre mesi, con l’incertezza del futuro, significa sopportare uno tsunami economico inimmaginabile. Anche noi ci troviamo a gestire questa emergenza per la prima volta. Stiamo dando fondo a tutte le risorse e alle riserve disponibili. Spingiamo, insieme all’Uisp nazionale, affinchè ci siano provvedimenti a sostegno da parte del governo e delle istituzioni. Mai come in questo momento è necessario dar seguito ai proclami: se lo sport sociale e per tutti è davvero importante in termini di salute e coesione, chi ci governa deve essere coerente attraverso scelte coraggiose e in parte inedite. Non basta dirlo, bisogna dimostrarlo: sui problemi di gestione dell’impiantistica c’è ancora poco. Anche alla Regione Lombardia e ai singoli Comuni chiediamo una mano per assorbire l’impatto economico, chiediamo che le società sportive non siamo lasciate da sole, ponendo soprattutto attenzione ai gestori degli impianti sportivi, e noi Uisp con loro. A metà della prossima settimana faremo una Giunta regionale in videoconferenza per affrontare questi problemi e provare a immaginare la ripartenza. Noi tutti abbiamo l’attenzione rivolta lì, a come ripartire”.

Che ruolo possono avere i privati nella ripartenza? “Chiediamo anche ai privati di fare la loro parte, di mettersi in campo con erogazioni liberali e di immaginare progetti per far ripartire lo sport sociale e per tutti sul territorio. Facciamo appello ai cittadini, a tutti i cittadini: aver fiducia nel ruolo dello sport per la ricucitura del tessuto sociale. Questa è l’incognita principale sulla quale ognuno di noi deve impegnarsi: come le comunità territoriali dei piccoli centri, dei quartieri e delle grandi città sapranno riprendersi la propria quotidianità e la propria routine fatta anche di sport, socialità, relazioni, stili di vita attivi? Dovremo fare un lavoro complesso in termini culturali. Sperando di poter ricominciare gradualmente già dalle attività estive, fatte di iniziative, di corsi e di centri multisport. Un servizio per le famiglie, con il coinvolgimento di decine di operatori. Non sarà semplice, né automatico: ci sarà bisogno dello sforzo, della creatività e della competenza di ciascuno di noi”.

“Lavoriamo da casa da molti giorni – ci dice Milvo Ferrandi, presidente Uisp Bergamo – e ci concentriamo soprattutto nel tenere insieme i rapporti tra Comitato Uisp, asd e società sportive.Abbiamo ativato un servizio consulenze riservato a loro, soprattutto pensando al futuro. Pensare al futuro ci aiuta anche ad andare avanti, qui a Bergamo la situazione è molto pesante. Ci affidiamo all’ottimismo della volontà e ci aiutano i molti segni di solidarietà che ci arrivano grazie alla rete Uisp nazionale”.
“Solidarietà attiva anche tra noi stessi – prosegue Ferrandi - nel gruppo dirigente del Comitato abbiamo attivato una raccolta fondi che è servita a comprare mascherine professionali per i medici di base. Cerchiamo di riservare particolare attenzione alle persone fragili e siamo in contatto con la direttrice e i volontari della Casa circondariale della nostra città, in via Monte Gleno. Ci sembra il modo migliore per ricordare don Fausto Resmini che ci è stato strappato in questi giorni. Con lui, che era anche il cappellano del carcere, collaboravamo da anni sul tema dell’inclusione attraverso lo sport. E anche in occasione del progetto Calciastorie avevamo lavorato fianco a fianco. Un raggio di speranza ci è venuto qualche giorno fa, con l’affiliazione di una nuova società sportiva di giovanissimi, la Ultimate di freesby. Un piccolo grandissimo segnale”.

Anche Ivano Baldi, presidente Uisp Brescia, ci racconta l’aria che si respira in città, la voglia di resistere al Coronavirus e l’energia che trasmette il poter guardare in avanti, di progettare il futuro: “Siamo in contatto permanente con tutto il gruppo dirigente del Comitato, con le società sportive e con le persone che operano nel nostro Comitato. Lavoriamo da casa, sia per consultarci, sia per la gestione amministrativa. Stiamo cercando di riprogrammare le attività per quando sarà finita questa triste storia, a cominciare dalla Corsa Rosa, che è uno dei fiori all’occhiello per l’Uisp Brescia. Vogliamo tenerla in calendario nel 2020, anche a costo di posticiparla di un bel po’, cercando la prima data utile”.
“Quello di guardare al futuro è un obbligo che abbiamo, soprattutto con chi ci ha lasciati in questi giorni di lutto. Penso a tante persone e in particolare a Louis Ferrigato, della BSporting, un nostro amico e dirigente storico dell’Uisp Brescia.
Giovedi scorso abbiamo diffuso un comunicato come Uisp Brescia nel quale rimarchiamo il cordoglio di tutti noi per le persone che non ci sono più: non ci siamo mai trovati in una situazione come questa, ma siamo certi che l’Uisp Brescia ritroverà la forza e la capacità per riprendere il lavoro interrotto per la diffusione dello sport per tutti. State a casa e andrà tutto bene”. (I.M.)

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