Comitato Territoriale

Matera

Patrimonio Culturale

Co-progettazione di percorsi sportivi nei siti archeologici per la fruizione attiva del patrimonio culturale

 ArcheoGiocando

Durata: 12 mesi: 15 Luglio 2016 - 14 Luglio 2017

Territorio d'intervento: Il progetto ha valenza Nazionale. Le iniziative previste si svolgono in 8 Regioni e coinvogono altrettanti siti archeologici.

  • BASILICATA/Matera (MT) (Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano )
  • FRIULI VENEZIA GIULIA/Gorizia (GO) (Siti di Romans d'Isonzo e San Canzian d'Isonzo)
  • MARCHE/Fabriano (AN) (Attidium Romanum e Parco archeologico di Sentinum)
  • PUGLIA/Taranto (TA), MISpa (Museo Ipogeo Spartano città vecchia di Taranto); Riserva marina “Palude la Vela”
  • SARDEGNA/Oristano (OR) (Domus de Janas dipinta di Mandras, Ardauli)
  • SICILIA/(TP), sito preistorico di Malummeri (Paceco); Grotta di Calamancina e Grotta dei Cavalli  (San Vito Lo Capo), Grotta Emiliana (Bonagia)
  • UMBRIA/Perugia (PG) (Ipogeo dei Volumni, località Ponte San Giovanni)
  • VALLE D'AOSTA/Aosta (AO) (Teatro Romano – Area megalitica St. Martin De Corleans)

Proponente / Coordinatore: UISP – Unione Italiana Sport Per tutti

Partners: Comitati Territoriali Uisp delle città coinvolte.

Ente finanziatore: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’ambito della legge 383/2000 – F/2013

 

SINTESI:
Obiettivo del progetto è quello di testare e modellizzare una proposta educativa atta a favorire la valorizzazione e fruizione attiva del patrimonio culturale da parte dei giovani, basata sulla co-progettazione di percorsi sportivi nei siti archeologici del territorio. A tal fine è prevista l’attivazione di 8 laboratori sperimentali da realizzarsi nelle Scuole Secondarie di 1° grado distribuite su tutto il territorio nazionale.    

Alla base del progetto vi è da un lato la constatazione di una scarsa motivazione personale negli adolescenti verso la fruizione del patrimonio culturale, dall’altro lato, la convinzione che lo sport e l’approccio della co-progettazione possano rivelarsi strumenti particolarmente utili per favorirne forme di fruizione attiva da parte dei giovani, e in particolare dei giovani in condizioni di svantaggio e vulnerabilità sociale.

Il bene culturale è di per sé stesso una risorsa che può contribuire in modo significativo all'arricchimento personale e sociale. La fruizione attiva del patrimonio culturale contribuisce, infatti, ad alimentare il senso di appartenenza e di identità, e produce ricchezza spirituale, personale, sociale, civile e anche economica per lo sviluppo locale e la crescita occupazionale.        

Da qui nasce l’idea di proporre ai giovani (10-14 anni) modalità di fruizione del patrimonio culturale più stimolanti e motivanti, in particolare quella di esplorare le potenzialità dei siti archeologici del proprio territorio come spazi di aggregazione a carattere sportivo oltre che di interesse prettamente culturale, e di farsi attori di una co-progettazione dei percorsi sportivo-culturali negli stessi siti. Gli sport scelti saranno anche frutto di una ricerca sugli sport delle origini (come il tiro con l’arco, la corsa, il salto in lungo), che verrà condotta a scuola come parte integrante del percorso laboratoriale. Laddove possibile, le attrezzature sportive verranno realizzate dagli stessi ragazzi.

 

OBIETTIVI E RISULTATI ATTESI:

  • Testare un modello di intervento volto a favorire la fruizione attiva del patrimonio culturale da parte dei giovani, attraverso la co-progettazione di percorsi sportivi nei siti archeologici del territorio;
  • Diffondere nelle comunità locali oggetto di intervento la cultura della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale;
  • Avvicinare i giovani alle proposte culturali del proprio territorio;
  • Rielaborare gli spazi archeologici anche come spazi di aggregazione giovanile a carattere sportivo;
  • Promuovere forme di cittadinanza attiva e responsabile degli adolescenti;
  • Promuovere spazi di collaborazione fattiva tra i diversi soggetti che sul territorio sono impegnati nel mondo della cultura e dell’adolescenza;
  • Informare e sensibilizzare l'opinione pubblica sulle tematiche e sulle opportunità oggetto dell'intervento;
  • Accrescere le competenze degli educatori sui temi in oggetto;
  • Favorire nei giovani partecipanti al progetto la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio ambientale e storico-artistico presente sul territorio di riferimento e stimolare la motivazione personale alla sua fruizione;
  • Promuovere tra i ragazzi la conoscenza degli sport delle origini;
  • Creare un momento di crescita personale per i giovani coinvolti, in sinergia con il territorio;
  • Accompagnamento dei partecipanti anche nella fase post progetto (sostenibilità) allo scopo di evitare l'effetto "dissolvenza".

 

AZIONI E METODOLOGIA:

Il progetto della durata di 12 mesi (15 luglio 2016 -14 luglio 2017) ha previsto una prima fase in cui si sono costituite le unità locali di lavoro e -  in una logica di rete e di sistema - una regia nazionale che ha monitorato il lavoro svolto nei territori e garantito lo scambio di informazioni tra di essi.

Si è proceduto poi al coinvolgimento dei beneficiari e la sperimentazione si è basata sulla co-progettazione con gli studenti dei percorsi sportivi sia nella fase di pianificazione sia in quella di organizzazione delle attività, secondo un modello di autoformazione condivisa dal e nel gruppo (peer education) metodologicamente valida ai fini di un miglioramento delle capacità creative e di un agire efficace e positivo: i ragazzi assumono così un ruolo attivo e propositivo e si incentiva l'autogestione delle attività.

In particolare gli adolescenti sono stati portati nei siti archeologici dove hanno realizzato percorsi sportivo-culturali, declinati a seconda di caratteristiche e storia del territorio e del sito archeologico stesso. Gli sport sono stati scelti anche sulla base di ricerche sugli sport delle origini (tiro con l’arco, corsa, salto in lungo) condotte a scuola come parte integrante del percorso laboratoriale. E’ stata prevista anche l’organizzazione di un evento finale locale interamente ideato e realizzato dai ragazzi.

Il progetto è stato monitorato e valutato da un soggetto esterno, per favorire il processo di trasferibilità e riproducibilità, seguendo tecniche di ricerca quali: questionari ex ante ed ex post, interviste in profondità e focus-group, osservazione partecipante. E' stato elaborato un rapporto sull’efficacia della pratica sportiva nella valorizzazione del patrimonio culturale e al termine del progetto è stato realizzato un book fotografico che raccolglie le 8 esperienze.

 

Per approfondimenti: http://legge383.uisp.it/progetti/archeogiocando/index.php?sezione=24