"I beni comuni sono quei beni che se arricchiti, arricchiscono tutti, se impoveriti, impoveriscono tutti”: è la definizione, semplice e efficacissima, che ne dà il professor Gregorio Arena, presidente di Labsus, il Laboratorio per la sussidiarietà.
Ma cosa sono i beni comuni per un'associazione come Uisp? Sono i “luoghi dello sportpertutti”: spazi e elementi della città che, qualificati e gestiti come beni pubblici, diventano beni comuni nel momento in cui, innescandosi un processo politico e sociale, la comunità che si relaziona con quel particolare bene inizia a gestirlo in modo condiviso e partecipato, con l’obiettivo di tutelarlo, rigenerarlo e aprirlo alla fruizione collettiva.
Si tratta allora di applicare una dimensione sociale tipica dei beni comuni anche alle attività sportive che vi vengono praticate, con queste caratteristiche: limitare ogni forma di esclusione e di discriminazione nell’accesso; capacità di generare risorse comunitarie; superare la logica della competizione; sperimentare forme di collaborazione tra diversi soggetti; aprire reali possibilità di esercizio del diritto allo sport e al gioco, al movimento, alla salute. Attraverso questo processo, spazi pubblici e impianti Uisp diventano luoghi dove proporre uno sport che sia pratica inclusiva, parte integrante della vita quotidiana, scelta libera di ogni cittadino e, in ultimo, occasione di partecipazione e protagonismo civile e sociale, strumento per attivare processi partecipativi che valorizzano le reti sociali e il capitale sociale di una comunità e di un territorio.
Con il progetto Open Space (finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’ambito della legge 383/2000 - 2016), la Uisp ha già iniziato a mettersi alla prova sulla capacità di integrare lo sport con nuovi modelli di coinvolgimento e attivazione dei giovani. E dunque nuovi modelli di welfare locale, attivante e generativo, con la possibilità di ripensare e rigenerare spazi urbani, favorendone la riappropriazione da parte dei cittadini. Lo sport sociale e per tutti può essere uno dei possibili inneschi di questi processi, che si costruiscono su saperi diffusi in una comunità e che diventano vere e proprie palestre di educazione alla cittadinanza attiva.
L’Uisp ha le caratteristiche per interpretare un ruolo di primo piano in questa nuova stagione di protagonismo sociale, fondato sul principio di collaborazione civica e sulla responsabilità diffusa.
Gli obiettivi specifici sono: rafforzare le sinergie con reti locali e nazionali, dal terzo settore alle pubbliche amministrazioni; valorizzare il progetto Open Space come laboratorio di esperienze sperimentali; mappare le realtà territoriali dell’Uisp, conoscere e raccontare le migliori esperienze, dare risposta alle problematiche che emergono nelle fasi di affidamento, gestione e rinnovo di concessione di impianti sportivi pubblici; definire linee guida Uisp per la gestione dell’impiantistica sportiva, coniugando obiettivi di sostenibilità economica e ambientale con quelli di inclusione sociale.