Nazionale

L'Uguaglianza è in gioco: l'Uisp lancia la nuova stagione sportiva

Pubblichiamo l'editoriale di Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp, che apre il nuovo Vademecum Uisp 2018-2019

 

Superare le paure, combattere la disumanità, immaginare un futuro solidale ed essere promotori di speranza! Questo deve essere l’orizzonte lontano, lo sguardo lungo della Uisp in una fase complicata come quella che stiamo vivendo. Lo sport per tutti ha il dovere di farsi carico della dimensione delle trasformazioni e del capovolgimento dei paradigmi ai quali le democrazie occidentali hanno fatto riferimento per tantissimi anni, soprattutto dal dopoguerra ad oggi. Supergenericviagra.com

Da molto tempo, tutti ci stiamo interrogando su ciò che sarà delle comunità, delle idee fondanti che le hanno tenute insieme, della coesione sociale e della democrazia rappresentativa, della dignità dell’uomo e della donna attraverso il lavoro, delle relative protezioni e tutele. Dell’economia e delle disuguaglianze, dei diritti e delle libertà nonché della solidarietà e della pacifica convivenza. Tutti, in sostanza, stiamo cercando di capire come sarà, e aggiungerei come dovrà essere, il domani. 

Ecco perché per l’occasione delle celebrazioni della nascita della Uisp abbiamo scelto lo slogan “Generazioni attive, 70 anni per il futuro”. Settant’anni dal 1948 ad oggi. La storia della nostra associazione è piena di momenti in cui ha anticipato i fenomeni sociali, prevedendoli, condizionandoli e orientandoli. I campeggi internazionali, i centri di formazione fisico sportiva, l’attività motoria per le persone disabili, per la grande età, per la popolazione degli istituti penitenziari, fino allo sport per tutti portato come elaborazione culturale e dibattito pubblico all’inizio degli anni novanta. Non solo sport ma veri e propri percorsi di emancipazione di intere generazioni, diritti e coesione sociale, democrazia e partecipazione attiva.

Sono numerose le tappe che stiamo percorrendo per ritrovare i volti di coloro che non ci sono più e abbracciare i tanti che sono con noi tutti i giorni, le storie straordinarie che hanno fatto e che continuano a fare grande la Uisp e le nostre città, dalle piccole alle grandi comunità!

La storia dell’Uisp è un’occasione per omaggiarli, donne e uomini, e per continuare ad affermare le passioni, le idee, il sistema di valori che ancora oggi la Uisp rappresenta, ovvero: diritti, solidarietà, sostenibilità e giustizia sociale. Le nostre attività e le nostre discipline sportive stanno dando prova della grande importanza che rappresentano nel sistema sportivo e nel Paese. In questi giorni e mesi stanno festosamente invadendo piscine, palestre, campi sportivi, palazzetti, piste, spiagge, porti, piazze, parchi e città. Un tripudio di colori, migliaia di bambine e bambini, di uomini e donne di ogni età. Una grande festa che mostra tutta la vitalità della nostra proposta associativa: inclusiva, per tutti, nessuno escluso. Il modo migliore per stare insieme alle nostre società sportive, a tutti gli atleti e le atlete, ai dirigenti, ai tecnici, ai volontari, alle loro famiglie e agli amici. 

Per alleviare le solitudini e offrire tanti momenti di socialità che danno il senso vero della nostra azione quotidiana. A tutta questa Uisp fatta di attività e territorio insieme, che è viva, che resiste, che rilancia, che risponde alle difficoltà, le affronta e le attraversa. A una Uisp tale, dico grazie a nome mio e della Direzione Nazionale. 

Continuiamo a lavorare per essere un’associazione aperta a nuove energie, nuove idee, nuova classe dirigente, nuove e moderne competenze, nuovi modelli per innovare la proposta associativa, il rapporto con l’impiantistica sportiva, la formazione tecnica e dei dirigenti. A fianco delle società sportive e investendo nella progettazione sociale, nel rapporto stretto con i nostri valori e comportamenti etici.

Abbiamo a cuore la promozione di una cultura del movimento “generattivo” che metta le periferie al centro della nostra azione quotidiana. Siamo la più grande realtà della promozione sportiva nel sistema italiano ma la nostra mission deve svolgersi e realizzarsi in un rapporto costante con le reti sociali, dove si arricchisce la nostra rappresentanza e dove riusciamo a far crescere le nostre competenze, la conoscenza dei fenomeni, l’approfondimento e l’analisi delle trasformazioni. Ecco perché i nostri punti di riferimento non riguardano solo il sistema sportivo bensì l’Agenda Globale 2030 delle Nazioni Unite, il Forum del terzo settore, il Forum Disuguaglianze e Diversità, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, la Strategia per l’attività fisica dell’OMS per il periodo 2016-2025. Questo è il quadro di riferimento nel quale ci muoviamo guardando al futuro. 

Ci interessa molto il rapporto tra etica, politica, sport e crisi della rappresentanza. E nella veste di uno dei più grandi corpi intermedi del Paese abbiamo il compito di rispondere al dettato costituzionale previsto dall’articolo 3 comma 2, perché legittimati a nostra volta dall’art. 18 che sancisce la libera associazione tra cittadini. Siamo impegnati ad animare costantemente il confronto pubblico sul ruolo delle formazioni sociali nella creazione del capitale umano del Paese. Capitale che è uno dei fattori a fondamento di qualsiasi politica di sviluppo e formazioni sociali che svolgono un ruolo centrale nel generare coesione territoriale. 

Etica organizzativa e dei comportamenti, coerenza, come impegni ai quali rispondere insieme allo sviluppo sostenibile dei territori per intervenire sulle disuguaglianze garantendo comunque il diritto alla pratica sportiva. Ecco perché abbiamo scelto come slogan della tessera Uisp 2018-19 “L’uguaglianza è in gioco”, perché la povertà e l’area del disagio sociale si stanno allargando sempre di più. Dobbiamo crescere nella consapevolezza di essere motore del progresso sociale perché mettiamo in movimento i cittadini, che così diventano fattore di innovazione sociale capace di produrre buone proposte che a loro volta si trasformano in architetture istituzionali, scelte nelle politiche pubbliche. Tutto ciò significa investire nel rafforzamento dei nostri Comitati territoriali, irrobustendo l’identità e la soggettività associativa.

Continua ad essere centrale per noi osservare che da sempre la “questione sportiva” è trattata solo attraverso gli aspetti fiscali. Manca un’idea di grande respiro, una reale volontà di delineare un orizzonte rinnovato del sistema sportivo nel suo complesso mentre spesso si risponde a interessi di parte, a spinte lobbistiche, senza inquadrare il fenomeno sportivo per quello che è diventato oggi. Bisogna superare, prima di tutto culturalmente, l’idea che lo sport sia ancora relegato nello spazio e nel tempo dopolavoristico e ricreativo, poiché la cultura del movimento è diventata parte di un vero e proprio progetto legato alla qualità della vita delle persone e delle comunità. 

Alla politica, alle istituzioni e al sistema sportivo noi continuiamo a chiedere l’assunzione di una responsabilità profonda per una riforma di sistema che provi a farsi carico delle trasformazioni della domanda di sport, della qualità dell’offerta, dei ruoli dei soggetti sportivi, che faccia chiarezza sul chi fa che cosa, con quali risorse dedicate, con quali figure dirigenziali e operative. Che preveda indicatori sul valore sociale prodotto e sul rapporto tra sistema sportivo e politiche pubbliche. 

Siamo quotidianamente impegnati con la riforma del terzo settore, per trovare soluzioni che possano salvaguardare il riconoscimento di essere associazione di promozione sociale, armonizzando la normativa fiscale sportiva con quella prevista dalla riforma del terzo settore. Starà alla volontà del governo e nelle more dei tempi previsti, capire se si potranno aprire spazi di negoziazione perché non vogliamo essere né il sottoscala del Coni né la ridotta della promozione sociale. Abbiamo le nostre criticità ma c’è una bella Uisp nei vari territori, quella Uisp che nel futuro deve prendersi la piazza, stare tra la gente, aprire nuove forme di protagonismo con le società sportive, aggredire la prateria dei sedentari andandoli a incontrare nei condomini e nei quartieri delle città. 

C’è bisogno di proposte di prossimità per una nuova cultura motoria e sportiva, per rendere l’associazione più forte, più coesa, più trasparente, più etica, più credibile attraverso la coerenza nella pratica dei nostri valori e delle scelte che facciamo. Solo così scacceremo le paure in tempi difficili e saremo un giacimento sociale, generatore di umanità, di futuro sostenibile e solidale, pacifico e inclusivo.

Un paese in crisi d’identità e di direzione politica, con disuguaglianze sociali e un alto tasso di povertà, con corruzione, criminalità organizzata e crisi del lavoro che bloccano l’ascensore sociale e non permettono redistribuzione e benessere per tutti, ha bisogno di corpi intermedi forti e rinnovati. La Uisp c’è, è in campo, pronta a giocare una partita forse tra le più impegnative della sua storia. C’è per garantire il diritto al gioco e allo sport per tutte e tutti, c’è per creare benessere e speranza, per promuovere socialità e cultura della convivenza, democrazia e partecipazione, civismo e cittadinanza attiva. Sono esattamente queste le nostre medaglie!

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