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Il prossimo Festival dei Giochi di Orvieto nel segno di Rodari

Nella città, che ospita il Centro Studi a lui dedicato, la prossima edizione del Festival dei Giochi dell'Uisp, nel nome di Rodari. Parlano S.Rumori e F.Bartolini

 

Abbiamo visitato la mostra “Rodari nel mondo” ad Orvieto, che è stata prorogata sino al 22 dicembre per il crescente successo. Insieme a Stefano Rumori e Federica Bartolini dell’Uisp, tra pannelli coloratissimi con le copertine delle sue opere tradotte in 50 lingue del mondo, abbiamo cominciato a mettere a fuoco l’orientamento da dare alla prossima edizione del Festival dei giochi e delle tradizioni che si terrà ad Orvieto dal 22 al 24 maggio 2020. Ovvero, nell’anno del centenario della nascita di Gianni Rodari, nella città che ospita il Centro Studi a lui dedicato, l’Uisp cercherà di riannodare i fili della memoria e del futuro di una ricerca che non si è mai interrotta: scomporre lo sport codificato per ricomporlo a partire dal gioco e dal divertimento, come atto creativo e autoeducativo.  

GUARDA IL VIDEO SULLA MOSTRA "RODARI NEL MONDO" CON LE INTERVISTE A : Stefano Rumori, presidente Uisp Umbria e Federica Bertolini, presidente Uisp Orvieto Medio Tevere, Lucia Vergaglia, cda Centro Studi Rodari Orvieto e Maria Adelide Ranchino, Gestione Centro Studi Rodari Orvieto 

La funzione creatrice dell’immaginazione è propria dell’uomo comune, perché è condizione necessaria della vita quotidiana: Gianni Rodari scriveva così nella Grammatica della Fantasia, una delle sue opere più note e tradotte in tutto il mondo. La stessa fantasia che, negli anni, ha portato l’Uisp a reinventare lo sport, a farne atto creativo libero,  prima ancora che disciplina.

L’incontro tra Rodari e l’Uisp risale alle origini, quando all’inizio degli anni ’50 partecipava al Campeggio Internazionale di Cogoleto, Genova, insieme ad Arrigo Diodati, uno dei padri fondatori dell’associazione e a giovani che provenivano da tutto il mondo. Basta leggere il “Manuale del Pioniere”, scritto da Rodari nel 1952, per comprendere a fondo questo legame, una pubblicazione di circa 200 pagine che doveva rappresentare una guida per gli educatori dell’Api, associazione poi confluita nell’Uisp: “Il gioco è una battaglia nella quale tutti devono essere vincitori – si legge nel Manuale - anche nel caso di giochi sportivi nei quali un gruppo vince e un altro perde, bisogna abituare i ragazzi a considerare riuscito un gioco quando tutti vi si sono interessati, TUTTI ne hanno imparato qualcosa e nessuno è stato offeso”.

Il Centro Studi Gianni Rodari di Orvieto nasce nel 1987, per iniziativa del Comune di Orvieto e della vedova Rodari, Maria Teresa Ferretti, in seguito alla prima edizione del “Premio alla fantasia Gianni Rodari - Città di Orvieto”, tenutosi nel 1984. Se ne fecero autentici promotori e paladini Enzo Nunzi, ideatore del Premio Fantasia e l’allora sindaco di Orvieto Adriano Casasole. 

“Il Centro raccoglie tutte le opere e gli studi di Rodari, opere teatrali negli anni 50, numeri di riviste storiche come Noi Donne e Il Pioniere e tutti gli articoli scritti sui quotidiani”, ci spiega Lucia Vergaglia, cda Centro Studi Rodari Orvieto, che si sofferma in particolare su un pannello della mostra, quello dedicato alle avventure di Cipollino, “che possiamo definire come il personaggio più politico inventato da Rodari, sempre in lotta contro l’ingiustizia e la prepotenza. Cipollino incarna lo slancio di personaggi semplici di estrazione modesta contro chi detiene il potere e lo esercita in maniera dittatoriale o tirannica, come il Principe Limone”.

“Le copie sono tutte in originale ed è possibile consultarle – dice Maria Adelide Ranchino , gestione Centro Studi Rodari Orvieto -  Ci sono opere tradotte in 50 lingue, dal giapponese al coreano. Una delle opere più tradotte è Favole al telefono, così come il Pianeta degli Alberi di Natale”.

“Il rapporto con il Centro Studi Rodari nasce parecchi anni fa, grazie al fatto che lo stesso Rodari si inserisce pienamente nella visione dell’Uisp e di quello che abbiamo fatto in questi anni con il Festival dei giochi e delle tradizioni”, spiegano Stefano Rumori, presidente Uisp Umbria e Federica Bartolini, presidente del Comitato territoriale Uisp Orvieto Medio Tevere. (di Ivano Maiorella)

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