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In edicola il numero di ottobre di "InMovimento"

Il mensile de "Il Manifesto" dedicato alle attività all'aria aperta, denuncia i rischi corsi dai parchi naturali, in Italia e all'estero, sempre meno protetti

 

È in edicola da giovedì 5 il numero di ottobre di "In Movimento", il mensile de Il Manifesto, dedicato alle attività all'aria aperta: sportpertutti declinato attraverso alcune delle attività più popolari e trasversali, dalla montagna al trekking, dal bikyng al jogging.

Questo numero si apre con la denuncia "Tira una brutta aria per i Parchi naturali”: infatti dagli Stati Uniti all'Italia la voglia di speculazione mette a rischio un patrimonio di tutti. “E non è una questione di crisi economica – si legge nell’editoriale firmato da Matteo Bartocci e Eleonora Martini - perché l'attacco che si sferra da più parti e nei modi più disparati alle aree dove la natura è protetta, negli ultimi tempi sta raggiungendo il culmine, proprio mentre la recessione sembra lasciare il posto ai primi timidi segnali di ripresa".

“Dall'altra parte dell'oceano c'è il nuovo corso dichiaratamente anti ecologista di Donald Trump. Ma anche in Italia la nuova legge di riforma dei parchi nazionali che trasforma la governance delle aree protette in una sorta di consiglio di amministrazione dei corporativismi locali, aspetta solo il secondo si del Senato. È il momento allora di mettersi in movimento per schierarsi dalla parte dei parchi e di quella natura che ci arricchisce tutti e per sempre, non solo qualcuno per qualche tempo”.

All’interno della rivista un bell’approfondimento di Stefano Ardito ricostruisce le tappe più significative della storia dei Parchi italiani: dal primo, il Parco nazionale d’Abruzzo, che ha festeggiato il 9 settembre scorso i 95 anni, allo sviluppo successivo al secondo dopoguerra con la crescita delle Riserve naturali e la nascita del WWF italiano nel 1966. Tra la fine degli anni ottanta e l’inizio dei novanta l’accelerazione, con la Legge-quadro sulle aree protette che da vita a sei Parchi nazionali e crea le norme che ancora oggi reggono il sistema delle aree protette italiane.

Da qualche mese l'Italia politica ha ripreso a parlare dei Parchi: la riforma della legge quadro approvata alla Camera e rinviata al Senato non prevede nessun balzo in avanti, nel caso migliore è una fotocopia sbiadita dell'esistente. Le 17 associazioni ambientaliste convocate per audizioni alla Camera hanno criticato un sistema di governo dei Parchi sempre più sbilanciato verso i poteri locali. “Rischiamo di avere parchi solo nominalmente nazionali – riferisce Donatella Bianchi, presidente Wwf Italia - Aree marine protette molto più deboli dei veri Parchi marini. La tutela dell'ambiente è il presupposto del nostro futuro, sul mantenimento del capitale naturale si basa ogni prospettiva di benessere. Le aree naturali protette sono un banco di prova per lo sviluppo sostenibile”.

InMovimento propone, inoltre, ai suoi lettori, opportunità  di vivere l’ambiente e scoprire nuove possibilità di praticare attività in contesto naturale. Ad esempio “Lo sviluppo si fa arrampicando. In Val di Daone”, segnala il Boulder park La Plana, dove ogni anno si svolge “Gramitico”, un raduno di boulderisti che prevede sfide per atleti di livello ma anche giochi e prove aperte a tutti. Infine, è possibile leggere anche una lunga intervista al campione di ciclismo Francesco Moser: “Educare alla fatica è difficile, perché c’è meno propensione ad essa - afferma Moser - I giovani tra tv, telefoni e computer sono cresciuti in un mondo diverso; più portati al gioco e meno al sacrificio. Dal 2000 in poi il mondo ha accelerato incredibilmente… credo che il cambiamento in tutti gli ambiti sia in fondo inevitabile”. (a cura di Elena Fiorani)

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