Nazionale

Le Azzurre più forti di cattiva informazione e pregiudizi

L’Uisp è a fianco della nazionale di calcio femminile per riscrivere la storia sportiva. Lo sport è vita, passione e divertimento

 

Divertimento, passione, genuinità e gioia. Questi sono gli ingredienti fondamentali che definiscono l’attuale Nazionale di calcio femminile dell’Italia e i veri valori da trasmettere e da condividere all’interno di un qualsiasi campo da gioco. Se gli Azzurrini capitanati dal commissario tecnico Luigi di Biagio hanno dovuto rinunciare al sesto titolo europeo, le ragazze allenate da Milena Bertolini stanno provando a riscrivere la storia. Una storia per troppo tempo segnata da disuguaglianze, pregiudizi e cattiva informazione.

Abbiamo, fin dall’alba dei tempi, un’immagine di sport legato a parole come tensione, aggressione, agonismo, maschile e contrattuale. Pur avendo la possibilità, con i nuovi mezzi a disposizione, di trasmettere valori come l’uguaglianza e principi come quelli della lotta contro i pregiudizi e il razzismo e del puro divertimento nel giocare (valori e principi che l’Uisp persegue fin dalla sua nascita) nessuno, dai poteri alti ai media forti, alza la voce e prova a fare qualcosa per la situazione attuale in cui ci troviamo.

È colpa nostra. Colpa dei giornalisti che non diffondono un’informazione sulle discipline sportive femminili con competenza di merito. Colpa dei tifosi che guardano con pregiudizio le partite del sesso opposto. Colpa delle organizzazioni che non compiono un gesto rischioso per promuovere lo sport sano e con forti principi. Infine, colpa delle società che sottopagano atlete che non hanno nulla di meno degli uomini. Ma le Azzurre non perdono occasione per esprimere i loro diritti e in quasi tutte le interviste pre-Mondiali hanno voluto lasciare il segno.

“Il desiderio più grande per me sarebbe quello di avere 100.000 tesserate in Italia. Avere delle bambine che giocano a calcio, con i maschi, nelle scuole calcio di quartiere. Avere delle squadre dilettantistiche miste. Avere dei dirigenti un po’ più aperti mentalmente. Quando inizi ad avere questi numeri, inizi ad attaccare anche gli aspetti culturali”. Queste alcune delle parole di Milena Bertolini.

“Noi stiamo portando oggi il calcio femminile nelle case di tutti quanti. Soprattutto i genitori cambiano la prospettiva, portano le bambine a giocare. Siamo quelle che stanno sdoganando questo sport. In quel senso siamo la generazione della svolta”. Queste, invece, le parole della capitana Sara Gama.

"Mi piace poter pensare di essere un esempio per le bambine che giocano. Il consiglio? Divertirsi, sognare ad occhi aperti e lottare contro qualsiasi tipo di pregiudizio. Far capire ai genitori che non è uno sport da maschi, cosa che invece in Italia si pensa”. Cristiana Girelli, attaccante della Nazionale.

È questo il momento di andare contro il maschilismo sociale e il giornalismo sportivo, incentrato sempre di più sul gossip (basta una semplice ricerca sulla Nazionale femminile sui principali motori di ricerca per farsi un’idea), sui soldi e sui risultati. È questo il momento di dare spazio alle figure femminili nel mondo dello sport: dare rilievo alle ragazze che praticano lo sport, alle donne che sono diventate figure dirigenziali e alle giornaliste che in molte occasioni stanno mostrando di saperne di più, dal punto di vista tecnico e non, di molti altri colleghi dell’altro sesso. È questo il momento di valorizzare il loro valore e di raggiungere la luce della ribalta.

L’Uisp è da sempre al fianco di questi valori e insieme a GiULiA Giornaliste ha stilato il manifesto “Media, Donne, Sport: idee guida per una diversa informazione”: l'idea è che attraverso l’attuazione di semplici regole si riuscirà ad avere una narrazione giornalistica attenta, corretta e consapevole, necessaria per superare pregiudizi e stereotipi. A sostegno di questa iniziativa troviamo anche Raffaella Masciadri, presidente della Commissione atlete del Coni, rappresentante delle giocatrici di basket nel Consiglio Giba ed ex atleta della Nazionale femminile di pallacanestro. “Lo scopo che si vuole perseguire è quello di dare una piena valorizzazione delle donne nello sport. Sport inteso come fattore di vita sana, di benessere e di salute. La narrazione giornalistica deve quindi essere una reazione attenta, precisa, consapevole e corretta con lo scopo di informare le persone sulle discipline sportive femminili e di dare ad esse la visibilità al pari di quelle maschili in termini di spazio e di collocazione oraria”.

Martedì 25 scendono di nuovo in campo le ragazze allenate da Milena Bertolini, mentre giovedì 27 ci sarà la prima palla a due per l’Italbasket che scenderà in campo per l’Europeo femminile di pallacanestro.

Più forti della cattiva informazione. Più forti delle disuguaglianze. Più forti dei pregiudizi. Ora è il momento di scrivere la storia dello sport femminile. Perché per loro lo sport è vita. Forza Azzurre! (di Sergio Pannocchia)

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