Nazionale

L’Uisp sulla Rai: “Lo sport è la mia vita”. Il sogno di Valentina prosegue

Petrillo, prima atleta transgender a correre con le donne, punta alle paralimpiadi di Tokyo 2021. Il servizio della TgR Rai Emilia Romagna

 

Ai campionati italiani paralimpici di atletica leggera di Jesolo, disputati venerdì 11 e sabato 12, Valentina Petrillo ha vinto tre ori: nei 200 metri femminile (la sua disciplina preferita, nella quale ha totalizzato un tempo di 27.47), ma anche nelle lunghezze dei 100 e 400. Ora i Giochi paralimpici di Tokyio 2021 sono più vicini e questa emozionante avventura potremo viverla tutti grazie al documentario sulla sua storia in via di realizzazione. “5 nanomoli - Il sogno olimpico di una donna trans” è il titolo del film, prodotto da Etnhos e da Gruppo Trans, con il sostegno di Uisp e Arcigay- Associazione Lgbti italiana

L’atleta, nata a Napoli ma bolognese d'adozione, è ipovedente e corre da tanti anni: l’ha intervistata per la TgR Rai Emilia Romagna, il giornalista Nelson Bova: “Ho iniziato a fare atletica in maniera seria nel ‘95 qui a Bologna - racconta Valentina - sono stata sempre famosa per essere veloce”. 

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Valentina Petrillo è passata da vergognarsi per la sua disabilità visiva a vergognarsi della sua identità: “Nella Napoli degli anni ‘80 essere femminiello, come si dice a Napoli, equivale al più basso strato della società”. La decisione definitiva di cambiare sesso è arrivata nel 2017 e, una volta intrapreso il suo percorso, sono ripresi gli allenamenti per partecipare alle Paralimpiadi di Tokyo 2021. “Lo sport è la mia vita, le gambe sono la mia macchina - afferma Petrillo - Oggi vado a gareggiare nel mio posto, qui sono nel mio posto, con le donne”.

A Jesolo Valentina ha potuto finalmente gareggiare con le donne perché le terapie per il cambio di sesso abbassano il livello di testosterone e lo rendono compatibile con le prestazioni femminili. Elisa Mereghetti è la regista che sta realizzando il documentario sulla storia di Valentina: “Pensiamo che possa veramente contribuire a cambiare la percezione delle persone e ad aprire anche degli spazi nel mondo sportivo”, dice Mereghetti.

“Da tempo siamo impegnati per i diritti delle persone Lgbti nello sport – dice Manuela Claysset, responsabile nazionale Uisp per le politiche di genere e i diritti - Insieme al Gruppo Trans abbiamo avviato un lavoro comune per far sì che Valentina potesse gareggiare come chiedeva: per questo abbiamo contattato Fispes e Cip presentando loro i nostri progetti sui diritti Lgbti, in particolare il tesseramento Alias per le persone transgender. Come Uisp diamo la possibilità alle persone che lo richiedono di acquisire una identità Alias, cioè essere riconosciute con un nome allineato al genere a cui si sentono di appartenere e differente dal sesso attribuito loro all'anagrafe, superando così una delle difficoltà che atleti trans possono riscontrare nello svolgimento dell'attività sportiva. Questa scelta è stata possibile grazie alla collaborazione di Rete Lenford Avvocatura Lgbt e la disponibilità di Marsh, broker assicurativo. Crediamo che questi impegni vadano assunti anche da altre associazioni e federazioni, per uno sport sempre più inclusivo e sensibile ai diritti di tutte le persone”.

Valentina Petrillo è stata intervistata dalla redazione del Giornale Radio Sociale alla vigilia delle gare di Jesolo ASCOLTA L'AUDIO INTEGRALE

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