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L’Uisp sulla Rai: lo sport sociale è terzo settore per il benessere

Elena Debetto, presidente Uisp Friuli Venezia Giulia, intervistata sulla Rai durante la trasmissione "Nè stato nè mercato", condotta da Marina Devescovi

 

Al centro della trasmissione radiofonica “Né stato né mercato”, della TgR Rai Friuli Venezia Giulia, c’è il variegato mondo del terzo settore, con l’obiettivo di approfondire le novità della riforma e di dare voce alle realtà regionali di questo mondo, che sono molto numerose e, in tanti casi, innovative. 

Nella puntata di giovedì 22 ottobre si è parlato del rapporto tra sport e terzo settore: lo sport è un’attività fondamentale nella vita di ognuno e non solo per la salute del corpo, ma anche per la mente. Sia esso di gruppo o individuale, lo sport ha un valore sociale indubbio. Ma in quale rapporto stanno le associazioni sportive dilettantistiche col Terzo settore?  

L’Uisp ha portato la sua esperienza con l’intervento di Elena Debetto, presidente Uisp Friuli venezia Giulia: “L’Uisp è un ente di promozione sportiva e un’associazione di promozione sociale, che ha come mission la promozione della salute e del benessere attraverso l’attività motoria e sportiva - ha detto Elena Debetto - L’Uisp nasce nel 1948 con l’obiettivo di promuovere lo sport come diritto di tutti: abbiamo sempre declinato la nostra proposta sportiva attraverso la possibilità delle persone, qualsiasi siano le loro abilità, di praticare uno sport. E lo facciamo principalmente in due modi: dando un contesto di tipo normativo alle associazioni sportive, affinché abbiano il riconoscimento di associazioni sportive, ma anche aiutandole nella gestione quotidiana, che non è semplice, attraverso consulenze sulla parte amministrativa e gestionale. L'altra strada è quella con cui noi stessi proponiamo delle attività, reiterate come i corsi oppure attraverso dei progetti. Questa seconda parte è quella in cui agiamo la nostra identità di terzo settore perché è quella in cui noi decidiamo come vivere e interpretare lo sport, mettendolo al servizio della persona. Quindi facciamo corsi soprattutto per target di persone che normalmente non sarebbero coinvolte dal modo più tradizionale di intendere lo sport, anziani, persone con disabilità, bambini che vivono in contesti disagiati”.

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Anche in trasmissione è emerso il tema del rischio chiusura per le palestre a causa dell’emergenza coronavirus: “Io auspico che le palestre restino aperte - ha detto Debetto - perchè ci lavorano molte persone che rimarrebbero a casa e di cui poi bisognerebbe farsi carico, e soprattutto perchè lo sport è uno straordinario spazio in cui le persone possono sentirsi meglio fisicamente, quindi aumentare la propria capacità di reagire e rinforzare il proprio sistema immunitario, ma anche stare meglio psicologicamente. Inoltre, le associazioni e società sportive fin da subito si sono attrezzate per far fronte all'emergenza Covid e hanno attivato tutti i protocolli sanitari affinché le attività si svolgessero nelle condizioni migliori e meno rischiose. Oggi chiuderle sarebbe molto pericoloso perché si metterebbero in crisi delle attività e gli utenti si troverebbero senza uno spazio in cui si promuove benessere per tutti”.

Sul tema sport e terzo settore è intervenuto anche l’avvocato Guido Martinelli, rispondendo ad alcune domande relative all’inquadramento normativo e fiscale delle associazioni e società sportive, come semplici associazioni sportive o anche enti di terzo settore. Anche alla luce della riforma del terzo settore, l’avvocato ha evidenziato che ogni caso va valutato separatamente in relazione al tipo di attività svolta.

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