Nazionale

No al doping: università e istituzioni si rivolgono ai giovani

Dal convegno sul progetto europeo "Safeyou", una conferma per l'impostazione Uisp sulla lotta al doping. Parla D. Rossi
Mercoledì 21 dicembre si è tenuto a Roma l’incontro “Salute e conoscenza. La proposta educativa del progetto Europeo SAFEYOU sul doping in contesti giovanili”. Il convegno, a cui è intervenuta anche Daniela Rossi, responsabile stili di vita e salute Uisp, ha presentato i risultati di un progetto durato due anni, finanziato dalla Comunità Europea nel 2014, che ha coinvolto le sedi dell’Università degli Studi di Roma Foro Italico, della Kingston University (Regno Unito), dell’Università di Postdam (Germania), dell’Università di Salonicco (Grecia, sede capofila del progetto SAFEYOU) e il Ministero dello Sport di Cipro.

“Si tratta di un progetto molto interessante - commenta Rossi - impostato su una metodologia condivisa tra università del Foro italico e studenti, per promuovere tra i giovani una cultura anti-doping, prevenendo e riducendo il danno, attraverso l'utilizzo di metodi e approcci innovativi”. Le linee guida, gli elementi principali della proposta educativa, gli strumenti e i protagonisti del progetto sono stati presentati da Arnaldo Zelli, ordinario di psicologia generale, e da Luca Mallia, ricercatore universitario. Liliana La Sala, direttore dell'ufficio DGPrev del Ministero della salute, ha esposto le attività istituzionali in materia di prevenzione del doping. 

“Un aspetto da sottolineare è la forte comunanza di parole chiave, metodologie e obiettivi tra il Ministero, il progetto Safeyou e le politiche dell'Uisp - conclude Daniela Rossi - in particolare per quanto riguarda il protagonismo dei giovani, la scelta di renderli più consapevoli e sicuri di sè attraverso attività di ricerca e approfondimento che permettano loro di acquisire la conoscenza e la consapevolezza del proprio corpo, un pensiero critico rispetto al doping e la possibilità di praticare attività fisica e sportiva "al naturale". Da questa esperienza si può delineare una collaborazione ancora più proficua tra Ministero, Università e Uisp per migliorare ulteriormente l'impatto e l'efficacia delle proposte, in uno scenario non solo italiano mirato alla tutela della salute e alla promozione di stili di vita sani”.

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