Nazionale

Non fermate lo sport per tutti: appelli Uisp dal territorio

L'Uisp su Tgr Rai Liguria e Toscana con interviste a T. Pesce e L. Bani. Lettera aperta Uisp Lombardia. Gli interventi dei dirigenti Uisp attraverso i media

  

Una settimana di appelli dal territorio quella appena trascorsa, per chiedere alle istituzioni regionali di non chiudere lo sport per tutti. I dirigenti Uisp sono stati alle prese con le direttive locali e le ordinanze regionali. In molti casi i media si sono rivolti proprio a loro per avere il punto di vista dello sport di base e per tutti.

In apertura di settimana, a caldo dopo il Dpcm del presidente Conte, Tiziano Pesce, vicepresidente nazionale Uisp è intervenuto su Tgr Rai Liguria. Il giornalista Antonio Zagarese ha sintetizzato così il provvedimento: “Il nuovo Dpcm estende di fatto quello che si era già visto in Liguria nei giorni scorsi, con misure restrittive mirate, che hanno interessato anche quattro zone di Genova. Sono previsti interventi caso per caso e maggiori responsabilità per le amministrazioni locali. Possono tirare un sospiro di sollievo palestre e piscine che possono restare aperte rispettando i Protocolli”. Tiziano Pesce ha spiegato che gli allenamenti degli sport di squadra e di contatto possono andare avanti, così come possono proseguire anche le attività competitive dilettantistiche oraganizzate da Federazioni, Discipline associate ed Enti di promozione sportiva.

L’attenzione viene puntata sul rispetto dei Protocolli di sicurezza, anche per evitare che il soliti furbetti possano eludere le norme e fare di testa propria. Il Tgr Rai Toscana, con un servizio di Sara Meini, cerca di raccontare la situazione in atto e, anche in questo caso, intervista il presidente regionale Uisp Lorenzo Bani per spiegare tutte le norme da seguire e sottolineare che, se vengono seguite con responsabilità, palestre e piscine possono continuare a rimanere aperte. Lo spunto è offerto dalla cronaca: ieri mattina i Nas si sono recati presso la piscina dell’Acquacalda gestita da Uisp Siena per effettuare i controlli sui Protocolli adottati e nessuna irregolarità è stata riscontrata. Anzi la piscina,  ha ricevuto i complimenti da parte degli ispettori per la perfetta applicazione dei protocolli (come scrive Radio Siena Tv)

“Abbiamo messo in moto tutte le procedure e i Protocolli previsti dal governo: seguendo rigidamente queste regole gli impianti possono essere luoghi sicuri” dice Lorenzo Bani intervistato da Tgr Rai Toscana.

Lunedi 19 ottobre, Stefano Pucci, presidente Uisp Lombardia, aveva indirizzato una lettera aperta al presidente Fontana per cercare di evitare lo stop a tutte le attività dello sport di base e per tutti, in merito all’ordinanza regionale 620 del 17 ottobre: “Questo è un accorato appello che facciamo a voi, alla vostra sensibilità di sportivi che sappiamo esservi propria. Le migliaia di associazioni che costituiscono un vero e proprio patrimonio sociale, che hanno reso la nostra regione un esempio di sussidiarietà e di coesione, che hanno contribuito a rendere unico il movimento sportivo lombardo, sono davvero al limite”.

A seguito della pressione di Uisp e altri enti di promozione sportiva, due giorni dopo una nuova ordinanza della Regione Lombardia n° 623 del 21 ottobre 2020, nella quale si dispone : “la ripresa degli allenamenti e della preparazione atletica degli sport di contatto individuati con provvedimento del Ministro dello Sport del 13 ottobre 2020, da svolgersi in forma individuale nel rispetto delle misure di prevenzione dal contagio e nel rispetto continuativo delle distanze interpersonali di almeno due metri”.

In Emilia Romagna la posizione del presidente Bonaccini è nota: “Crescono i numeri, però stiamo facendo un tracciamento enorme e in questo momento non vediamo necessità di altre restrizioni”. In casa Uisp è stato realizzato un video regionale per spiegare all’opinione pubblica la qualità e la serietà dell’applicazione dei Protocolli negli impianti gestiti dall’Uisp. Stessa cosa viene fatta da Uisp Piemonte, con l'infografica e il video "Educhiamo alla prevenzione".

Anche Marco Ceccantini, presidente Uisp Firenze, ha lanciato un appello attraverso la stampa: "Lo sport è salute. È fondamentale che piscine e palestre restino aperte per scongiurare i rischi che la mancanza di attività sportiva e motoria potrebbe causare alla salute della popolazione. Abbiamo già visto durante il lockdown della scorsa primavera quanto la mancanza di movimento ha inciso sulla persone sia sotto il profilo fisiologico che psicologico. Se gli impianti sportivi vengono ben gestiti, nel pieno rispetto delle norme anti-Covid, credo che sia da valutare con cautela un’eventuale chiusura. Lo stop delle attività potrebbe incidere negativamente sul benessere futuro dei cittadini".

Dello stesso tenore l'appello lanciato da Uisp Milano attraverso le colonne di Affari Italiani“Non capiamo per quale motivo le migliaia di società sportive che si sono adattate con enormi sforzi, personali ed economici, ai protocolli di prevenzione debbano ora interrompere tutte le attività - spiega Antonio Iannetta, dirigente Uisp Milano - Specialmente troviamo illogico che all’interno di una stessa società sportiva, dove vengono effettuati tutti i controlli previsti dalla legge, non sia più possibile che gli atleti iscritti si possano allenare, magari limitando le attività alla preparazione tecnica senza procedere alle attività di "contatto", e di fatto garantire il loro stato di salute, bene primario in questo momento di emergenza sanitaria. Non permettere alle realtà sportive dilettantistiche di mantenere un regime di allenamento, magari anche limitato, comporterà la scomparsa del tessuto connettivo sportivo, la perdita di tante realtà ormai allo stremo, una ulteriore lesione all'equilibrio di vita dei cittadini".

La difficile situazione delle piscine viene raccontata con efficacia da Ilario Pontieri, dirigente Uisp Bologna, sulle colonne di In Cronaca: “restrizioni e calo di iscritti determinano perdite economiche notevoli. Il mondo del nuoto non ha mai sfidato acque così amare. Dall'inizio della pandemia le piscine e le organizzazioni sportive che raccolgono atleti e semplici fruitori hanno dovuto fronteggiare chiusure e accorgimenti molto onerosi”(di Ivano Maiorella)

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