Nazionale

Quando il gioco si fa duro, l’Uisp scende in campo con Riskio

Una giornata di condivisione e divertimento quella che si è svolta sabato 6 aprile alla Fiera di Modena, nell'ambito del Festival del gioco

 

È sempre più difficile per gli adulti entrare in contatto con gli adolescenti, i nuovi mezzi di comunicazione rendono le distanze sempre più ampie, a volte incolmabili, ma basta l’idea giusta per attirare l’attenzione dei giovani e riuscire a parlare con loro anche di cose molto serie, come il doping. È quello che ha fatto l’Uisp con il progetto “Riskio. La salute in gioco”, rivolto agli studenti delle scuole medie di sette città italiane.  La scommessa era riuscire a far passare i contenuti legati alla prevenzione e all’informazione sul tema del doping e dell’inquinamento farmacologico, e si può dire che sia stata vinta. La dimostrazione c’è stata sabato 6 aprile a Modena, dove si è svolto Play, il festival del gioco, al cui interno l’Uisp ha allestito uno stand dove presentare i giochi da tavolo ideati dai ragazzi: otto plance personalizzate in base agli interessi e alla creatività dei protagonisti, provenienti da Rovigo, Lodi, Vallesusa, Avola, La Spezia, Grosseto e Ravenna.

“Ho visitato lo spazio e devo fare i complimenti a tutti i ragazzi – ha commentato Salvatore Farina, responsabile progetti Uisp nazionale - oggi non siete solo dei fruitori ma grazie a Riskio siete stati dei veri e propri creativi, una cosa molto importante”.

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A Modena sono arrivate le scuole che negli ultimi due anni hanno lavorato alla ideazione e realizzazione dei giochi: decine di giovanissimi che hanno mostrato le caratteristiche dei loro giochi, le hanno condivise con ragazzi di altre città e hanno coinvolto anche i visitatori della Fiera, illustrando i temi e le specificità di ogni lavoro.

“Sono contentissima di aver partecipato a questa giornata – ha detto Adele Minutillo, dell’Istituto Superiore di Sanità - mi sono divertita proprio come persona non solo come rappresentante di un’istituzione. Ho trovato tanti ragazzi molto giovani ma anche molto centrati, questo significa che è stato fatto un ottimo lavoro di base e che sono stati seguiti lungo tutto il progetto. Sono colpita dall’accuratezza dei giochi e dalla serietà con cui questi giovani hanno affrontato le tematiche proposte. Si è creato un sistema di valori votato al lavoro di squadra, all’inclusione e alla condivisione”.

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L’aspetto innovativo della campagna è stata la volontà di mettere al centro i ragazzi, in modo formativo e stimolante, a questo scopo si è deciso di far sperimentare ai ragazzi l’ideazione e la costruzione di un gioco da tavolo, che avesse come tematiche centrali il doping e i suoi presupposti culturali e sociali, la salute, gli stili di vita, la conoscenza del corpo umano e naturalmente i valori dello sport. Ai ragazzi sono stati forniti una plancia comune con la grafica del progetto disegnata ad hoc dalla fumettista romana Francesca Casano (in arte Franziska) e un set predefinito di 125 domande su doping, integratori alimentari, valori dello sport, alimentazione, corpo umano. Partendo da questi elementi comuni le classi hanno personalizzato i loro giochi nelle regole, nella grafica e nei contenuti, coadiuvati da incontri con medici, nutrizionisti e sportivi, campioni e praticanti. (Elena Fiorani)

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