Nazionale

Sincronizzato: Giorgio Minisini in vasca per la parità di genere

Il nuotatore di sincro, cresciuto nell’Uisp, ha vinto l’argento al fianco di Manila Flamini nel duo misto sincro ai Mondiali in corso in Corea del Sud

 

Dopo l’oro vinto a Budapest nel 2017 Giorgio Minisini e Manila Flamini scendono di un gradino ma restano nell’elite iridata del nuoto sincronizzato, che ora si chiama artistico. Dal dramma dell’immigrazione con l’urlo di Lampedusa che valse l’oro alla fantasia dell’amore (eterno) che tutti cercano ed è tremendamente difficile da trovare. “Volevamo staccarci dal rischio-comparazione e di essere di nuovo strumentalizzati come quelli che vogliono banalizzare i temi sociali – ha detto Minisini - Siamo stati a Lampedusa e ci hanno premiato per la sensibilità: ma dovevamo cambiare ormai rotta. Abbiamo optato per un tema onirico, come dei bambini che si raccontano sognando, senza fermarsi a fare le analisi”. I due giovani stanno provando a cambiare il sincro, a renderlo più affettivo ed emozionale, ad avvicinarlo alla gente, ma è difficile buttare giù un sistema che si fonda su logiche schematiche. Scivola fuori dal podio anche Bill May, il 40enne statunitense cui fu impedito di partecipare alle Olimpiadi di Atene nel 2004 e che vinse la sua battaglia solo nel 2015 con l’introduzione del duo misto ai Mondiali di Kazan dove conquistò l’oro nel tecnico.

Intanto l’avventura mondiale non è ancora finita: ora si passa al libero dove Giorgio nel 2017 era stato d’argento con Mariangela Perrupato, mentre stavolta farà tutto con Manila. Per un bellissimo congedo nel segno delle emozioni. E dei diritti. Infatti, il nuotatore romano promuove e si batte per una crescita del maschile nel nuoto sincronizzato. “È il Cio stesso che chiede più coppie miste – dice Minisini intervistato da La gazzetta dello sport – Noi ci siamo, una volta ero solo ai Campionati italiani, ora ci sono 8 coppie, tutti ragazzi che si impegnano. Il futuro dello sport è nell’integrazione, è nella diversità che va accettata. Per tanti anni ho dimostrato che arrivare ai Mondiali aveva un perché, avevo ragione. E poi non c’è nessuna differenza atletica, ci si allinea con le donne con meno differenze”.

Gli uomini stanno portando un po’ di sano scompiglio nel nuoto sincronizzato ma Giorgio Minisini ha mangiato pane e nuoto Uisp sin da ragazzino, con la mamma Susanna De Angelis, ex sincronette, che è la responsabile nazionale dei giudici del sincronizzato Uisp. Giorgio ha iniziato seguendo l’esempio del fratello e del cugino che facevano attività con la mamma Susanna, come ci ha raccontato lei stessa intervistata nel 2017 dopo l’oro di Budapest: "All'inizio nuotava con altre ragazze e ragazzi, non si sentiva una minoranza – ci aveva raccontato al telefono Susanna, la mamma di Giorgio Minisini - dai sei anni ha praticato il sincro con il fratello, poi le loro strade si sono divise e Giorgio ha continuato mentre l'altro mio figlio ha scelto la pallanuoto. Nel 2014 ha vinto la prima medaglia nel libero combinato al Campionato italiano, poi l'esperienza in America dove si è reso conto delle sue potenzialità. Nel 2015 ha partecipato alle prime gare di doppio misto: in Italia si organizzano gare per tutte le specialità del sincro, mentre a livello mondiale c'è solo il doppio misto. L’Uisp sta promuovendo il sincro maschile in varie località d’Italia, i numeri stanno crescendo e spero che dopo questa medaglia aumenteranno ulteriormente. D'altronde il sincro è nato nel 1917 in Germania proprio nella versione maschile, solo più tardi è diventato uno sport prettamente femminile".

Guarda l'intervista realizzata alla mamma di Giorgio Minisini in occasione dei Campionati nazionali di sincro Uisp del 2014, da Pesaro. (A cura di Elena Fiorani)

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