Nazionale

Sport e anziani, quando contano le relazioni la tecnologia non basta

Dopo l'allarme lanciato dall'Uisp Sassari, anche il comitato di Varese manifesta preoccupazione con l'intervento della presidente Rita Di Toro

 

L’allarme arriva da Sassari: Loredana Barra, presidente del comitato Uisp, racconta alla Nuova Sardegna che “da 1200 persone ora siamo in contatto con meno di 200, un crollo che ci preoccupa, un rapporto che speriamo di riuscire a recuperare”. Stiamo parlando di anziani, categoria da tenere d’occhio con attenzione: non è solo un’eventuale infezione da Covid-19 a metterli in difficoltà, ma soprattutto l’isolamento sociale che i vari lockdown stanno causando. E il fatto di non poter più frequentare le palestre è un aspetto importante in questo senso.

A Varese la situazione non è molto diversa. Ad occuparsi dei tesserati “diversamente giovani” per il Comitato territoriale è direttamente la presidente, Rita Di Toro. “Da sempre tengo i corsi di ginnastica dolce e di mantenimento – racconta – per Varese città stiamo parlando di una trentina di persone. E i contatti ci sono, ma si tratta di telefonate ‘informali’:  non è sempre possibile portare avanti la formazione on line”.

La speranza, per gli anziani come per tutti, sta nel vaccino: “Per ora la paura è tanta, e giustamente – racconta la presidente – il vaccino è l’unico modo per tornare ad una normalità simile a quella ‘precovid’, ma per ora aspettiamo. E teniamo fede al nostro ruolo come Uisp, curando le relazioni, cercando di non lasciare solo nessuno, perché il nostro sport è prima di tutto sociale, incontro, benessere del corpo che coinvolge appieno lo spirito”.

In altre realtà del comitato qualcosa è stato fatto: il CSKA di Busto Arsizio ha portato avanti per qualche tempo delle lezioni “asincrone” tramite whatsapp, ma non sempre è possibile. “Le nuove tecnologie sono una grande risorsa, in questi frangenti le piattaforme di teleconferenza hanno permesso di mantenere un'attività di base a moltissime realtà – racconta Di Toro – ma non tutti gli anziani hanno i nipoti pronti ad aiutarli con i collegamenti, e questo rischia di tagliarli fuori dal mondo”.

Un tentativo di ricominciare c’è stato: lo scorso mese di ottobre, un mese di lezioni “in presenza” era stato portato avanti con tutte le precauzioni del caso. Un compito meno banale di quello che sembra, perché implica molto più del “normale” distanziamento: “Un vero e proprio cambio di paradigma – spiega Di Toro, insegnante di lungo corso – perché non puoi più usare nulla. Gli attrezzi devono essere personali, oppure sanificati ad ogni lezione. Un compito non facile nemmeno dal punto di vista economico, se si vuole davvero garantire la sicurezza di chi pratica”.

Insomma, Uisp Varese attende l’avanzamento della campagna vaccinale anche per riprendere i contatti con i propri soci più anziani: “Solo così potremo tornare a vederci e a praticare sport insieme – spiega Di Toro – perché per queste persone non ci sono tecnologie che possano sostituire le lezioni in presenza”. (Chiara Frangi, redazione Uisp Varese)

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