Nazionale

Sport e omosessualità: il grande tabù arriva alla Treccani

Il contributo della giornalista Mara Cinquepalmi sul prestigioso sito fa riferimento al tesseramento Alias dell'Uisp. Il commento di M. Claysset



Il magazine “Atlante. Magazine del sapere” del portale Treccani da qualche giorno ha in homepage un contributo della giornalista Mara Cinquepalmi, dal titolo “Il grande tabù: sport e omosessualità”.  

“Sesso e sport, il grande tabù, ma più di tutti e, in particolare nel calcio, lo è l’omosessualità. Perché i calciatori devono essere “maschi” e il calcio “non è un gioco per signorine” – scrive Cinquepalmi - Fece notizia nel 2014 il coming out di Thomas Hitzlsperger, il primo giocatore della Nazionale di calcio tedesca a dichiararsi omosessuale. La sottile linea delle discriminazioni viaggia sul filo delle parole, sull’uso di un termine anziché di un altro. Parole come pietre. Come quelle dell’allora presidente della Lega nazionale dilettanti Felice Belloli che, nel marzo 2015 nel corso di una seduta consiglio direttivo del dipartimento del calcio femminile, sbottò con l’ormai famoso: «Basta non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche…». Belloli fu poi sfiduciato dopo qualche mese, ma poco tempo dopo arrivò in suo soccorso Roberto Salerno, presidente del Torino femminile, che spiegò al quotidiano La Stampa: «In Italia il calcio femminile è in mano a una lobby di giocatrici gay. Chiesi le dimissioni di Belloli per le sue frasi sulle ‘lesbiche’ ma ora confermo le sue parole che mi riservo di documentare». Quelle parole suscitarono sdegno tanto che Assist - Associazione nazionale atlete raccolse 355 firme, l’adesione di 27 associazioni e quella di 21 tra senatrici e senatori oltre che di tantissime atlete”.

"Come Uisp siamo impegnati sul terreno dei diritti e del contrasto alle discriminazioni - afferma Manuela Claysset, responsabile politiche di genere e diritti Uisp - consapevoli del ruolo educativo che riveste lo sport e della necessità di dover svolgere il nostro impegno in modo trasversale. Il mondo sportivo resta un ambito ancora molto sessista, dove troppo spesso risalta uno stereotipo macista. Il contrasto al sessismo, all’omofobia, lesbofobia  e transfobia nello sport può essere fatto solo attraverso un lavoro molto ampio, tessendo una rete che coinvolga diversi soggetti: associazioni, enti, centri studi, università,  professionalità e competenze impegnati a vario titolo per la promozione dei diritti. Il giornalismo e il mondo della comunicazione possono e devono fare molto. Mara Cinquepalmi ancora una volta, con i suoi contributi, sollecita il mondo sportivo a capire e intervenire nel suo modo di fare, di operare, valorizzando le buone pratiche che ci sono, valorizzando l’uso di un linguaggio attento,  corretto, rispettoso del codice deontologico e del proprio ruolo. Con Mara e le giornaliste di GIULIA-GIornaliste Unite LIbere Autonome abbiamo avviato un confronto per dare vita ad un lavoro comune su questi temi".    

“Lontano dai riflettori e dal marketing ci sono atleti che ogni giorno combattono contro le discriminazioni e che talvolta sono costretti ad abbandonare la pratica sportiva – conclude la giornalista - Per questo l’Uisp - Unione Italiana Sport per tutti ha promosso Alias, una forma di tesseramento che va oltre i pregiudizi e le discriminazioni e che, soprattutto, permette alle persone che stanno effettuando il cambio di sesso di poter continuare a fare attività motoria senza discriminazioni. Di Alias si parlerà anche al Congresso internazionale La popolazione transgender e gender nonconforming: i differenti contesti dell’intervento, che si terrà a Napoli il 19 e 20 ottobre prossimi”.

"Il convegno di Napoli - prosegue Claysset - dal titolo: "La persona trangender e gender nonconforming. I differenti contesti dell'intervento", sarà per noi occasione per conoscere e sapere, vedere quali azioni e buone pratiche vengono attuate per accogliere le persone transessuali. Durante il lavori del Convegno sarà presentato lo spot del tesseramento Alias che proprio recentemente abbiamo realizzato con i sottotitoli in inglese, grazie al lavoro tra il settore della Comunicazione e delle politiche nazionali della Uisp nazionale". Per il programma del convegno clicca qui. (Elena Fiorani)

 

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