Nazionale

Sport in comune: spazi d'azione nelle periferie urbane

 

Le periferie delle grandi città e le “città periferia” sono luoghi dove il disagio sociale dei giovani, la loro emarginazione e passività sociale e il rischio di vederli incappare in percorsi di microcriminalità si concentrano per motivi socio-economici, e si amplificano a causa della carenza di spazi di aggregazione positiva, di infrastrutture sportive e di occasioni di socialità e divertimento in grado di offrire ai giovani alternative a stili di vita malsani e comportamenti devianti.

Per abbracciare stili di vita positivi e attivi e per valorizzare il proprio tempo e il proprio spazio i giovani hanno bisogno di stimoli e di opportunità, che il territorio potrebbe offrire se adeguatamente valorizzato. In assenza di politiche e risposte efficaci, però, carenze e difficoltà strutturali delle periferie urbane si rivelano concause del problema che porta, di fatto, i giovani in un limbo di inattività e passività cronica.

Quella di oggi, infatti, è la generazione dei NEET, giovani non occupati e non in istruzione, tra cui risalta una elevata percentuale di ragazze. Quasi due milioni e mezzo di giovani vite sospese che non riescono a trovare un ruolo nel mercato del lavoro, nella società. A questi si aggiunge, particolarmente nelle periferie urbane, l’ampia schiera di giovani a rischio devianza e abbandono scolastico.

Disagio giovanile e degrado urbano sono quindi problemi legati a doppio filo, due facce della stessa medaglia, due emergenze sociali da affrontare insieme.

Con il progetto "Sport in Comune", l’Uisp propone di affrontare queste problematiche in maniera congiunta, intervenendo sul target giovanile (giovani tra i 14 e i 26 anni che si trovano in condizioni di disagio sociale o NEET) delle aree periferiche o degradate delle nostre città attraverso lo sport.

Lo sport, e in particolare lo sport di strada (che va dagli sport post-moderni come il parkour e lo skate, a quelli più tradizionali come  street soccer, danza urbana, ecc.), offre, infatti, ai giovani modalità stimolanti e motivanti di valorizzazione del proprio spazio, personale e pubblico. Lo sport allo stesso tempo offre l’occasione ai giovani per la riqualificazione “socio-urbana” dello spazio pubblico e la sua restituzione all’intera comunità.  Lo spazio pubblico diventa così una palestra sociale a cielo aperto, uno spazio "in Comune" di socializzazione sportiva.

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Obiettivi

o   Attivare un percorso di contrasto al disagio giovanile e al degrado urbano attraverso lo sport, e in particolare lo sport di strada;

o   Condurre un'attività educativa con esperienze sul campo, in grado di influenzare lo sviluppo individuale e l’integrazione, sia nel gruppo dei pari, sia nel contesto di riferimento, rivolta ai ragazzi da 14 a 26 anni delle periferie urbane;

o   Formare educatori ed operatori sportivi per trasmettere loro le competenze necessarie a dare rapida ed efficace risposta alle esigenze specifiche del target e del territorio;

o   Organizzare workshop informativi/formativi per aggiornamento tecnici e dirigenti sui temi in oggetto;

o   Attivazione di momenti di educazione informale rivolti al target giovanile (team building, rispetto delle regole, sviluppo individuale, mediazione dei conflitti);

o   Attivazione di laboratori sportivi e organizzazione di iniziative sportive in zone degradate e periferie di sedici città italiane;

o   Costruire un sistema rete e promuovere spazi di collaborazione fattiva tra le agenzie del territorio che si occupano di politiche giovanili;

o   Diffondere la buona pratica così da poter replicare il modello d’intervento.

 
Attività

Formazione:

­   - Organizzazione di momenti di formazione per gli operatori sportivi;

­   - Organizzazione di workshop informativi/formativi per aggiornamento tecnici e dirigenti sui temi in oggetto;

­   - Organizzazione di momenti di educazione informale rivolti al target.

Attività a carattere sportivo:
nei territori interessati dall'intervento, verranno organizzate giornate di sport in piazza, con esibizioni di danza, contest di hip hop, laboratori di arti e discipline orientali, lezioni aperte e gratuite di urban - break - street dance, workshop di attività circensi, giornate di ginnastica e fitness, ecc. Nell'ambito dei tornei e campionati Uisp in programma nelle zone di intervento, inoltre, verranno organizzate, per il target di progetto, partite di calcio a 11, 7 e 5 maschili e femminili, tornei di basket e pallavolo oltre a laboratori e prove gratuite di pattinaggio (freestyle, roller cross), tennis, calcio, basket, pallacanestro, giochi tradizionali, ecc.

Risultati previsti:

o   Realizzazione di un modello metodologico di intervento nella fascia d'età compresa tra i 14 e i 26 anni, volto a contrastare il disagio giovanile e il degrado urbano nelle zone periferiche e degradate delle città italiane attraverso lo sport e in particolare lo sport di strada;

o   Influenzare lo sviluppo individuale e l’integrazione sia nel gruppo dei pari, sia nel contesto di riferimento dei ragazzi da 14 a 26 anni provenienti dalle aree periferiche o degradate delle città oggetto di intervento;

o   Organizzazione di momenti di formazione specifica per operatori sportivi;

o   Organizzazione di workshop formativi e di aggiornamento professionale per tecnici e dirigenti;

o   Organizzazione di momenti di educazione “informale” rivolti al target giovanile;

o   Realizzazione di seici laboratori sportivi territoriali con il coinvolgimento attivo di circa 400 ragazzi e ragazze, provenienti dal territorio e dalle società sportive Uisp, nella organizzazione di giornate, manifestazioni e feste dello sport nel territorio;

o   Coinvolgimento di 25 società sportive affiliate Uisp e 5 Bas-Basi associative sportive;

o   Coinvolgimento di 80 tra dirigenti e tecnici;

o   Coinvolgimento di circa 2.000 destinatari indiretti (cittadinanza, famiglie e pari del gruppo target);

o   Costruzione di un sistema a rete e costruzione di spazi di collaborazione fattiva tra i diversi soggetti che sul territorio sono impegnati nel mondo dei giovani;

o   Diffusione dei risultati progettuali all’interno del corpo associativo, nelle  Regioni e territori coinvolti e con gli stakeholder di settore.

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