Nazionale

Forum Terzo settore: gli incontri con Conte e con la ministra Catalfo

La portavoce Fiaschi al Governo: “Fondi Recovery Plan per creare rete permanente di protezione sociale che riduca le disuguaglianze”

 

Quelli appena trascorsi sono stati sette giorni particolarmente impegnativi per il Forum nazionale del Terzo settore che ha avuuto la possibilità di porre una serie di tematiche all'esame del governo. La portavoce Claudia Fiaschi è intervenuta agli Stati generali dell'economia, lo scorso sabato 20 giugno, alla presenza del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Mentre, in occasione dell'Assemblea nazionale del Forum, tenuta in videoconferenza martedi 23 giugno, è intervenuta la ministra del Lavoro e delle Politiche sociale, Nunzia Catalfo. 

Ricostruiamo l'andamento degli incontri e le tematiche toccate, partendo da quest'ultimo incontro, l'Assemblea del Forum. In apertura la portavoce Claudia Fiaschi ha voluto ricordare i tanti, tra volontari e operatori di terzo settore, che hanno perso la vita in questi mesi a causa del Covid-19 nel nostro Paese. È stata anche l’occasione per commemorare uno storico amico del Forum, Aldo Ozino Caligaris, Presidente Fidas, la federazione delle associazioni dei donatori di sangue, associata al Forum, che ci ha lasciato dopo una lunga malattia lo scorso febbraio. Claudia Fiaschi nella sua relazione si è soffermata sulle enormi sfide affrontate dal Terzo settore nell’emergenza e sul futuro, sul ruolo determinante che avrà il terzo settore. Al suo intervento, è seguito quello della Ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo e a seguire l’intervento del DG del terzo settore e della responsabilità sociale delle imprese, Alessandro Lombardi. E’ proseguito poi il confronto con i soci e la discussione sui punti all’ordine del giorno.

Qui l’intervento della Ministra Catalfo pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro 

La ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, ha partecipato oggi, a Roma, all’Assemblea del Forum nazionale del Terzo settore, “un’occasione importante per fare il punto sulle misure che il Governo ha predisposto per sostenere le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale, le imprese sociali e più in generale tutti gli enti no-profit che hanno fornito un importante contributo ai cittadini durante l’emergenza Coronavirus, e per delineare insieme l’agenda dei lavori per i prossimi mesi”. La ministra ha sottolineato le misure per gli enti del Terzo settore fortemente volute e promosse dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: “Dal Decreto Cura Italia all’estensione dell’accesso alla cassa integrazione in deroga, dalla sospensione dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria, solo per citarne alcune”. “Con il Decreto Rilancio – ha affermato Catalfo – abbiamo introdotto un pacchetto di misure ancora più ampio, con il quale abbiamo voluto lanciare un preciso messaggio: l’Italia può rialzarsi anche garantendo il necessario sostegno a tutti quei soggetti che svolgono attività di interesse generale non in forma di impresa, e come tali, sono meritevoli di tutela. In quest’ottica va letta l’estensione agli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo Settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti che non operano in regime d’impresa, di disposizioni originariamente previste per le imprese, come i crediti d’imposta per la sanificazione e l’adeguamento degli ambienti di lavoro, per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo, all’accesso al contributo per l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale”. In conclusione del suo discorso, il Ministro ha ricordato l’importanza e l’impegno rivolto a “completare l’attuazione della riforma del Terzo Settore. Decreto sul funzionamento del Registro Unico Nazionale, disciplina dei controlli sull’impresa sociale, linee guida sulla raccolta fondi e quelle sul coinvolgimento dei lavoratori e degli utenti dell’impresa sociale: stiamo lavorando con attenzione per finalizzare in tempi brevi questi provvedimenti. Continuiamo a lavorare per assicurare al Terzo Settore un ruolo centrale nel piano di rilancio del nostro Paese”.

Ecco, invece, il comunicato stampa diffuso al termine della partecipazione di Claudia Fiaschi agli Stati generali dell'economia (sabato 23 giugno): 

"Una parte significativa delle risorse del Recovery Plan vanno dedicate alla creazione di una rete permanente di protezione sociale che metta in connessione i bisogni delle persone e delle comunità con le istituzioni e il terzo settore. Una valorizzazione del ruolo sociale ed economico del terzo settore per il quale è indispensabile prevedere misure di sostegno alla capitalizzazione del sistema e ai processi di innovazione tecnologica e organizzativa del terzo settore.” È questa in sintesi la proposta avanzata da Claudia Fiaschi, portavoce del Forum nazionale del terzo settore, intervenuta oggi agli Stati Generali dell’economia che si sono svolti a Roma, dove il Forum ha presentato un proprio documento per il rilancio del Paese. Il primo passo è quello di definire i LEP, i livelli essenziali delle prestazioni, previsti dalla Costituzione e mai attuati, indispensabili per configurare un piano di azione sociale omogeneo e attento ai soggetti più fragili. Il piano deve essere anche l’occasione per far evolvere il potenziale sociale, economico ed occupazionale di alcuni settori di attività del terzo settore come quelli della cultura e dello sport sociale spesso in prima linea proprio nei territori più deboli. Da non sottovalutare il ruolo della cooperazione sociale e dell’impresa sociale nelle politiche attive per il lavoro a favore delle persone più deboli nell’accesso al mercato del lavoro. “Per questo – ha spiegato Fiaschi durante il confronto – siamo convinti che oggi sia assolutamente necessaria l’attivazione di un piano pluriennale, che permetta al Paese di assumere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dettati dall’Agenda 2030 dell’ONU”.

“Il terzo settore – ha continuato la portavoce – rappresentato da oltre 350 mila organizzazioni, 5 milioni e mezzo di volontari, e 850 mila dipendenti, è un attore principale dell’economia sociale del Paese. Rappresentiamo circa il 4% del Pil e possiamo contribuire attivamente nella definizione e attuazione delle politiche in diversi ambiti. Il nostro modello di economia sociale sostiene i cittadini e i territori più fragili, opera per la riduzione di povertà e diseguaglianze e per la crescita di fiducia, coesione sociale e democrazia”. “Siamo quindi convinti – conclude Claudia Fiaschi – che sia importante predisporre un modello di sviluppo, inserito all’interno del quadro internazionale, che inserisca l’economia sociale come pilastro fondamentale per lo sviluppo dell’Europa”. (Ufficio stampa Forum nazionale terzo settore)

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