Nazionale

Sviluppo sostenibile: Italia in ritardo rispetto agli altri paesi europei

A Roma l’inaugurazione del Festival promosso Asvis. C’era anche Vincenzo Manco, Uisp: “Pratica sportiva promotrice di pace e convivenza civile”

 

Negli ultimi anni l'Unione europea ha fatto progressi verso i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030, ma restano criticità e disuguaglianze tra gli Stati membri. In questo quadro, l'Italia ha conseguito risultati peggiori rispetto alla media europea in oltre la metà dei casi. È quanto emerge dagli indicatori compositi presentati martedì 21 maggio dall'ASviS-Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, in occasione dell'evento internazionale "Per un'Europa campionessa mondiale dello sviluppo sostenibile", che ha inaugurato il Festival dello sviluppo sostenibile promosso dall'ASviS, di cui fa parte anche l’Uisp. In questa occasione, l'Alleanza ha avanzato alcune proposte per fare dello sviluppo sostenibile "l'architrave delle politiche europee". L'organizzazione propone che ci siano quattro vicepresidenti della Commissione europea per ciascuno dei pilastri fondamentali dell'Agenda 2030, economia, società, ambiente e istituzioni, e un Commissario responsabile della coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile. L'ASviS chiede inoltre di orientare maggiormente il Semestre europeo verso l'Agenda 2030.

Alla presentazione c’era anche Vincenzo Manco, presidente nazionale Uisp: l’associazione dello sport per tutti è tra i protagonisti del Festival, con i Mondiali Antirazzisti in programma dal 30 maggio al 2 giugno a Castelfranco Emilia (Mo). “Siamo qui e abbiamo inserito all’interno del Festival nostre iniziative perchè crediamo fortemente che ogni nostra attività nostra debba essere declinata all’interno dei 17 obiettivi dell’Agenda Onu – ha detto Manco – tra i 169 target proposti uno è dedicato alla pratica sportiva, come fattore promotore di pace, convivenza civile, benessere e qualità della vita di tutti i cittadini, italiani ed europei”.

GUARDA IL VIDEO con le dichiarazioni del presidente Uisp

L'analisi realizzata dall'ASviS, aggiornata al 2017, traccia l'evoluzione dell'Unione europea e dei suoi 28 Stati membri rispetto al raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dall'Agenda 2030. Dallo studio emerge, in particolare, che tra il 2016 e il 2017 si registrano miglioramenti per gli obiettivi 1 (Sconfiggere la povertà), 2 (Sconfiggere la fame), 3 (Salute e benessere), 4 (Istruzione di qualità), 5 (Parità di genere), 8 (Lavoro dignitoso e crescita economica), 10 (Ridurre le diseguaglianze), 11 (Città e comunità sostenibili), 14 (Vita sott'acqua) e 16 (Pace, giustizia e istituzioni solide). Con riferimento al 2017, in nove casi l'Italia consegue risultati peggiori rispetto alla media europea (povertà, istruzione, lavoro, innovazione, disuguaglianze, città, ecosistemi marini, governance e partnership), in un caso l'Italia presenta un dato vicino a quello medio europeo (parità di genere), mentre in sei casi l'Italia è in una condizione migliore (alimentazione, salute, energia, economia circolare, cambiamento climatico ed ecosistemi terrestri).

Dallo studio "emergono luci e ombre, che dovrebbero far attentamente riflettere i leader europei - ha commentato il portavoce dell'ASviS, Enrico Giovannini - Questi dati costituiscono un quadro di riferimento ineludibile per chi sarà chiamato a guidare le istituzioni europee dopo le elezioni”.

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Fino al 6 giugno in tutto il Paese si terranno centinaia di eventi collegati agli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Per il calendario completo clicca qui

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