Open Forum DD: è questo il titolo del contenitore promosso da Forum Disuguaglianza Diversità, la rete interassociativa coordinata da Fabrizio Barca. Le dirette, che sono iniziate il 30 novembre, hanno avuto alcuni baricentri tematici nei quali sono state coinvolte le sette associazioni che costituiscono il Forum, tra le quali l'Uisp.
Lunedi 14 dicembre si è parlato del "Potere delle PA. Per un rinnovamento che parta dalle nuove generazioni", con alcuni focus coordinati da Sabina De Luca. Per la sessione "Il lavoro sul campo: voci del ForumDD", sono intervenuti Tiziano Pesce, vicepresidente nazionale Uisp; Salvatore Farina, responsabile nazionale Politiche terzo settore Uisp e responsabile progettazione europea; Elena Debetto, presidente regionale Uisp Friuli Venezia Giulia.
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“Riteniamo che la pubblica amministrazione debba obbligatoriamente rigenerarsi - ha detto Tiziano Pesce - non solo per affrontare questa fase emergenziale ma anche per avviare un processo di ricostruzione e co-progettazione per sostenere la ripresa che ci sarà. C’è bisogno di questo e noi lo affermiamo con molta convinzione anche la Uisp sente forte questa necessità e in queste settimane vogliamo riforme che riconoscano il vero valore dello sport, iniziative che promuovano diritti (come il diritto allo sport) e una maggiore fruizione di spazi, da quelli tradizionali a quelli destrutturati”. Una Uisp che sente la responsabilità e il dovere di promuovere la cittadinanza attiva, creando un nuovo rapporto di sussidiarietà orizzontale con la pubblica amministrazione. Di fronte si nota una PA schiacciata da questa emergenza e che ha bisogno di rinnovamento. “La pubblica amministrazione deve essere in grado di far ripartire il nostro Paese e noi vogliamo giocare un ruolo di protagonisti in questo contesto. Spesso vediamo come la PA tenda ad avere diffidenza nei confronti del terzo settore. Corpi intermedi come la Uisp possono aiutare concretamente la pubblica amministrazione in tutti i livelli: dai singoli comuni al governo centrale. C’è una grande opportunità che ci viene data dalla co-progettazione, bisogna però prima superare un approccio di un sistema troppo legato a logiche prettamente autorizzative”. Dal discorso di Tiziano Pesce emerge quindi il bisogno di una pubblica amministrazione più aperta ai dialoghi e che abbia voglia di ascoltare.
Salvatore Farina, responsabile nazionale Politiche terzo settore Uisp e responsabile progettazione europea, ha portato all’attenzione esperienze concrete che l’associazione ha portato avanti durante gli ultimi anni. “Condominio Solidale, progetto portato avanti a Milano, Bologna e Sassari, è stato approvato da poco anche in Europa. Attraverso l’attività sportiva siamo riusciti a ridurre i conflitti personali all’interno di diversi edifici. Anche in città come Sassari, dove sono presenti borgate con condomini orizzontali dove la gente non si incontra mai, siamo riusciti attraverso l’attività motoria a creare un dialogo tra le persone. Un’associazione come la Uisp, che promuove la cittadinanza attiva, potrebbe essere utile se potesse interloquire con la pubblica amministrazione”. Allo stesso tempo c’è bisogno di un’interlocuzione necessaria per saper leggere le esigenze che il terzo settore esprimesape. Lo sport rappresenta un’attività trasversale che intercetta molte politiche. “La Uisp cerca di interpretare vocazione dello sport sociale e per tutti. Ad esempio, in un progetto come SportAntenne abbiamo lavorato contro le discriminazioni nello sport e successivamente è stato rifinanziato dall’Unione Europea. Attraverso un dialogo con la pubblica amministrazione queste iniziative potrebbe avere maggior rilievo. Un esempio è il servizio civile, palestra di democrazia civile, mezzo per fornire cittadinanza attiva e per creare una nuova classe dirigente. C’è però un bisogno incredibile di dialogo con la PA”.
A concludere il panel è stata Elena Debetto, presidente regionale Uisp Friuli Venezia Giulia. “Nel 2016 il Comitato Regionale Uisp Friuli Venezia Giulia ha firmato un protocollo di intesa con la Regione su stili di vita attivi e salute. Raccontare come siamo arrivati a questo protocollo è molto significativo. Inizialmente c’è stato un lungo periodo di conoscenza e lo sport, almeno inizialmente, è stato visto con maggior distacco dalla PA. Questo periodo però ha permesso di estendere la nostra rete di contatti e con il tempo per la pubblica amministrazione siamo diventati un partner valido. La nostra identità allargata ha aiutato l’amministrazione a sceglierci in diverse iniziative tra l’ambito privato e quello pubblico”. Un percorso interessante che negli anni ha dato la possibilità all’Uisp, insieme ai comuni, di andare a svolgere azioni sul territorio puntuali e condivise anche dalle amministrazioni locali. Il protocollo ha aperto la strada per iniziative sulla salute come quella riguardo all’invecchiamento attivo. (a cura di Sergio Pannocchia)