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Continuiamo a pubblicare le lettere che riceviamo dalle società. Oggi l'opinione di Daniela Allotta

Daniela Allotta insegnante di Danza e responsabile dell'asd Artemide "Bonus elargiti in modo indiscriminato: riforma insidiosa"

Il ministro Spadafora ha riconosciuto sicuramente i lavoratori dello sport, ma quale sarà il prezzo da pagare? Non solo da parte dei collaboratori, ma soprattutto da parte delle asd, le vere sconfitte in questo momento. Mi riferisco a chi fa lo sport di base sul serio, alle piccole realtà e non alle ditte travestite da associazione...Non mi è nemmeno piaciuto il modo in cui si sono stati erogati i bonus, arrivati a tutti in modo indiscriminato. Avevano tutti gli strumenti per verificare quanto guadagnano all'anno i lavoratori dello sport (cosa lo facciamo a fare il mod. 770?). Molti di noi hanno istruttori che tengono uno o due corsi e hanno dei compensi bassi. Ora hanno preso 2400 euro per 4 mesi e a breve prenderanno altri 800. Questo è profondamente ingiusto nei confronti di altri istruttori che magari guadagnano 1000 o 1200 euro al mese e si sono trovati in difficoltà. Ma è anche ingiusto verso altri lavoratori che non hanno avuto questi aiuti. È evidente che il ministro vuole portare avanti la sua riforma ed ha annunciato che dal prossimo anno bisognerà riformulare contratti e conteggiare contributi ed Inail. Se finirà come le altre volte noi asd verremo equiparate alle aziende, quindi il contributo graverà per 2/3 su di noi e 1/3 sul lavoratore.
Per far digerire meglio la riforma hanno previsto l'esenzione contributiva per due anni per i lavoratori sportivi, mentre non è chiaro se saranno esenti anche le associazioni. Nella bozza della legge di bilancio c'è scritto che noi pagheremo comunque una parte, mentre l'esenzione riguarda solo i lavoratori.

Dopo una pandemia, il dimezzamento dei soci, le asd dovranno affrontare anche questo costo? Che non è solo quello diretto, ma anche i costi indiretti perché dovremmo rivolgerci ai consulenti del lavoro per i conteggi e per l'invio telematico dei contributi. Evidentemente il ministro non ha considerato questoimpatto e che le associazioni, in queste condizioni, rischiano di chiudere.

In questi anni, con spirito associativo, abbiamo anche portato avanti corsi con 4/5 soci. Se le condizioni saranno come prospetta il ministro li chiuderemo. Quindi il danno ricadrà su tutti: asd, soci ed istruttori. In questo periodo mi sono confrontata con altre insegnanti di danza orientale in Italia e mi sto sempre più rendendo conto che molte associazioni sono delle ditte individuali, dove la presidente è l'unica lavoratrice. Quindi il problema per queste persone non esiste!

Quando ho iniziato io nel 1996 il mondo funzionava al contrario e quelle persone erano considerate fuori luogo rispetto al mondo associativo. Oggi probabilmente non è più così. Non si fa del bene danneggiando altri. Quando c'era da distinguere se insegnavi per esempio danza a livello amatoriale o professionali perché molti "professionisti" hanno continuato a beneficiare del compenso non professionale, quello da istruttori esente tutto?
Questa è la prima domanda.

Perché queste persone hanno aperto le associazioni, ma sono di fatto delle ditte individuali. Ora non si può danneggiare chi ha avuto il coraggio di fare il professionista e quindi pagare tasse e contributi.
Però i primi stanno prendendo soldi, avranno l'esenzione contributiva per due anni, pur non avendo mai contribuito alle spese dello stato. Forse bisognava accompagnarli a prendere una partita iva e costruire un modello un po' più agevolato rispetto ad una azienda, ma non una asd! Il danno che si sta producendo nell'ambito delle relazioni interpersonali è enorme e forse oggi non ne percepiamo la grandezza e profondità. La chiusura delle nostre associazioni sportive e di danza non impedisce solo la giusta e sana pratica fisica, ma ci priva di tutte quelle occasioni di socialità fondamentali per l'essere umano.

Andiamo avanti verso un futuro incerto su tutti i piani, a cui si aggiunge, per chi opera in questo settore, una riforma dello sport che presenta molti punti oscuri. Forse mai come oggi le associazioni sportive sono completamente sole...Per questo è fondamentale sostenere il lavoro fatto da chi opera nello sport e nella danza. Il lavoro di tutte quelle persone che hanno fatto molto per garantirvi in tutti questi anni la possibilità di imparare una disciplina ed hanno offerto momenti di svago, approfondimenti culturali, organizzato gare e saggi nei teatri.
Tutte attività che hanno ricadute su tutta la società.

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