Comitato Regionale

Piemonte

IL 1° SETTEMBRE INIZIA IL NUOVO ANNO SPORTIVO

Forse la pandemia ha interrotto qualcosa e stanno entrando cose nuove anche nello sport? Noi non abbiamo mai smesso di crederci e di impegnarci, e forse è proprio grazie anche a questo e al gran lavoro delle associazioni sportive di base, che qualcosa sta cambiando!  

Difficile in questi giorni staccare lo sguardo dallo schermo che trasmette le gare olimpiche, e concentrarsi sul lavoro. Finalmente si parla di Sport! Le Olimpiadi sono tutte le discipline sportive, sono tante storie di vita di giovani atlete e atleti, di passione, dedizione, sacrifici e in alcuni casi anche di riscatto da situazioni sociali difficili, come la discriminazione o la povertà. Nessun maxischermo, nessun tour di autobus a due piani, ma tante feste nei paesi o nelle grandi e piccole città da cui provengono le atlete e gli atleti. Queste Olimpiadi ci stanno regalando momenti e messaggi importanti, di lotta alle discriminazioni e di grande affermazione delle donne, di fughe dallo sfruttamento esasperato in nome della prestazione, e persino di vittorie condivise; ci stanno regalando tanti bellissimi imprevisti, che fanno sperare in un cambiamento.

Ecco, speriamo che tutto ciò possa essere anche l’inizio di una nuova considerazione dello sport di base. Spento lo schermo delle Olimpiadi, non vorremmo scoprire di essere ancora gli ultimi della fila quando, nella promozione capillare e diffusa della pratica sportiva, lo sport di base è al primo posto!

Oggi, a più di un anno dal primo DPCM, ci troviamo di nuovo in difficoltà nel rispondere alle mille domande che le associazioni affiliate, legittimamente ci pongono: di nuovo non c’è chiarezza,di nuovo non siamo stati consultati come esperti utili a comprendere la complessità di questo settore. Molti praticanti ma anche istruttori, non riusciranno a vaccinarsi e ad avere il green pass entro il 6 agosto, e molti impianti che stavano provando a tirarsi su con le aperture estive, stanno valutando se rimanere aperti o chiudere.

E’ risaputo che ci sono pochissimi dipendenti nello sport di base. La maggior parte dei lavoratori sono soci collaboratori che, in quanto tali, sono obbligati ad esibire il green pass, Il green pass è entrato in vigore e non esistono gli elenchi delle malattie che esonerano dal vaccino;tra i collaboratori sportivi  alcuni ci segnalano che  non riescono ad ottenere, anche in presenza di patologie, i documenti necessari per l’esonero.

Non si sente parlare di agevolazioni, o meglio di gratuità, per coloro che dovranno accedere ai tamponi e ai test sierologici, con lo scopo di potersi assicurare la possibilità di lavorare, ad esempio in una palestra o una piscina. In questa situazione, ma era così anche prima, c’è chi inventa risposte e asseconda la protesta pur di attirare nuovi soci e “clienti”.

Noi no! Non l’abbiamo fatto e mai lo faremo! Siamo per il rispetto delle Istituzioni e delle leggi.

Siamo molto preoccupati dalle diverse forme di contestazione, presenti anche nel mondo dello sport, e pensiamo che in mancanza di risposte chiare potrebbero aumentare, portando a conseguenti nuove chiusure di palestre e piscine, che decreterebbero il crollo  economico con conseguente  chiusura definitiva di molte associazioni e impianti sportivi. In un regime normale di attività associativa, questo momento dell’anno corrispondeva al termine della programmazione del successivo : noi ci stiamo comunque provando;ma i punti interrogativi sono ancora troppi ma dobbiamo e vogliamo ripartire a settembre!

Intanto, insieme ai problemi extra ordinari tornano anche quelli di sempre, mai risolti. Regioni, Ministeri e OMS promuovono la pratica motoria, meglio se condotta da personale qualificato, che richiede un certificato medico dai costi non accessibili a tutti: lo abbiamo scritto e detto più volte, e continueremo ancora a farlo richiedendo nuovamente alla Regione Piemonte, alla luce anche della situazione di emergenza, una delibera di gratuità o netta riduzione del costo dei certificati medici. Le aperture di molte palestre scolastiche, indispensabili per moltissime attività, sono incerte: alcuni  capi d’Istituto  hanno fatto resistenza a concederne l’uso, quindi auspichiamo  un forte impegno degli Enti locali e del Governo per assicurare la loro apertura.

E’ importante avere certezze sui protocolli da adottare e sostegni economici su cui contare per contenere i costi della sanificazione che per ovvie ragioni non potranno essere tutti a carico delle associazioni.

E’ importante che la ripresa non penalizzi o blocchi gli sport di contatto, le gare, e le competizioni.

Richiediamo che i mutui e le utenze siano ancora sospesi (dopo un anno d’inattività) e che arrivino sostegni ai gestori dei tanti impianti pubblici che pagano utenze e affitti agli Enti Locali e svolgono un servizio pubblico di utilità sociale .

La situazione in Italia è ancora questa: i cittadini che praticano sport se lo pagano e moltissime associazioni, pur di favorire coloro che vivono in condizioni sociali svantaggiate, propongono quote basse che non permettono loro di reggere, oggi più che mai.

Quali atleti ed atlete prenderanno parte alle future Olimpiadi se l’attenzione dedicata allo sport di base continua a rimanere questa? Senza contare i danni sulla salute e le inevitabili ripercussioni che questi avranno sul sistema sanitario, sulla coesione sociale, sull’ educazione e formazione ad una sana e democratica convivenza sociale. Con un po’ di tristezza nel cuore ma con la resilienza che noi organizzatori e praticanti di sport abbiamo nel DNA, il 12 agostovi presnteremo la nuova proposta di tesseramento per la stagione 21/ 22, consapevoli che in questo momento nulla è definitivo ma con la determinazione di costruire un futuro migliore per lo Sport in ogni sua forma.

Continueremo a dare voce e ad ascoltare le ASD/SSD, sempre pronti e impegnati nel sostenerle, rappresentarle, e a lavorare incessantemente per trovare soluzioni ai problemi.

Non potrebbe essere diversamente!

 

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