L'intervento finale del Presidente uscente, Michele Di Gioia, è stato un momento centrale del Congresso Regionale UISP Basilicata. Di seguito, riportiamo un estratto del suo discorso:
"Benvenuti a tutte e tutti. Oggi celebriamo il congresso regionale dell'Uisp Basilicata, un importante appuntamento che conclude il percorso regionale iniziato a gennaio e ci prepara al Congresso nazionale che si terrà a Tivoli dal 14 al 16 marzo.
Ritrovarsi in presenza è una grande emozione: il congresso del 2021 lo abbiamo celebrato in remoto, in un periodo in cui l'attività sportiva era ferma a causa della pandemia, con l’impossibilità di spostarsi tra i comuni. Quattro anni che hanno visto il cambiamento del sistema sportivo e del Terzo settore, segnati da riforme epocali. Abbiamo accettato la difficile sfida e l'abbiamo raccolta, comprendendo che non era più possibile operare da soli, ma dovevamo fare nostre le parole d’ordine della cooperazione e della mutualità. Ce l’abbiamo fatta, rimanendo uniti, facendo squadra, creando connessioni e trasformando l’eccellenza del singolo in un bene comune per tutta l’associazione.
I comitati del Sud Italia – Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia – hanno condiviso un progetto comune, una nuova e rinnovata visione dell’associazione, con la condivisione di buone pratiche, risorse umane ed eccellenze, senza protagonismi. Dal 2022 fino a novembre 2024, i presidenti regionali del Sud Italia hanno avviato un percorso di analisi dell'Uisp nei propri territori, confrontandosi sulle attività, sulla qualità del tesseramento e sulla capacità di incidere sulla cultura organizzativa locale. Anche i presidenti dei comitati territoriali, i segretari e i responsabili dei settori regionali sono stati coinvolti in incontri e attività comuni, con l'obiettivo di identificare le criticità dell'associazione nelle diverse aree del Mezzogiorno e provare a rafforzarsi attraverso lo scambio di esperienze.
Questo confronto ha permesso di identificare una serie di criticità interne ed esterne, ma non ci siamo limitati ad analizzare le nostre realtà territoriali: sono state anche sperimentate soluzioni che, se adeguatamente implementate, potranno diventare esempi innovativi per l’intera rete associativa nazionale. Sono stati organizzati corsi di formazione, attività sportive interregionali e incontri tra dirigenti e soci.
Oggi possiamo essere orgogliosi di questo percorso comune che ha rafforzato il "capitale umano" dei nostri comitati, il vero pilastro della nostra associazione. Questo percorso ha tracciato la strada anche per il futuro, per essere sempre più protagonisti nel campo della promozione sportiva e sociale. Grazie a tutte e tutti per aver percorso insieme questa strada.
Oggi l’Uisp Basilicata è un’associazione solida e lo dimostriamo nei fatti, con una squadra che sarà rinnovata, ma che continuerà il lavoro intrapreso negli anni precedenti. Guardiamo con orgoglio al percorso fatto e crediamo di aver avuto un impatto reale nelle nostre comunità, creando opportunità di sviluppo sociale e benefici per una vasta fascia della popolazione regionale. Siamo oggi un presidio sociale nei nostri comitati e nelle nostre associazioni, perché lo sport è uno strumento trasversale che si inserisce in tutte le politiche. Nessun luogo, più di un campo sportivo, una palestra o anche uno spazio all’aperto, è capace di superare barriere, includere, creare comunità, promuovere salute e generare benessere psicofisico.
Un esempio significativo è stato il progetto Open Playful Space, realizzato in occasione di Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Questo progetto ha utilizzato il gioco, lo sport e l'arte di strada per ridare vita a luoghi dimenticati, trasformandoli in spazi dedicati alla cultura, accessibili a tutti e parte del patrimonio comune della città. Le periferie di Matera sono state coinvolte, scoprendo spazi da trasformare in luoghi di aggregazione, dove poter praticare sport o incontrarsi. Open Playful Space ha coinvolto soprattutto le nuove generazioni, facendo sentire i cittadini protagonisti e non spettatori del loro spazio urbano.
La sperimentazione è proseguita con i progetti Sport Civico e Placemaking and Sport, che continuano a dare frutti positivi.
Abbiamo portato avanti con convinzione e determinazione anche la campagna per l'adesione alla Carta Europea dei Diritti delle Donne nello Sport da parte dei comuni lucani, coinvolgendo la Commissione regionale per le pari opportunità della Regione Basilicata. Un altro esempio importante è il protocollo d'intesa con la Regione Basilicata, rinnovato, che ci vede tra i soggetti coinvolti nel Piano Regionale della Prevenzione per il programma “Comunità attive”, con l'obiettivo di contrastare la sedentarietà e promuovere la salute attraverso attività fisica e sportiva. I settori di attività hanno migliorato ulteriormente la proposta sportiva regionale, sperimentando anche eventi interregionali con il ciclismo e il motorismo, esperienze che continuano a produrre ottimi risultati nei nostri territori.
Queste e molte altre azioni hanno caratterizzato la nostra presenza nel territorio, grazie al lavoro quotidiano degli operatori e operatrici che hanno contribuito ad accrescere la credibilità della nostra associazione.
Ma ora c'è bisogno di una "proiezione" nel futuro, che definisca chiaramente la "traccia" da seguire. È necessario avere una visione strategica chiara, che orienti i processi, i ruoli, le priorità e le gerarchie, per garantire la sopravvivenza e la crescita dell’organizzazione nel lungo termine.
In questo contesto, alle parole di cooperazione e mutualità aggiungiamo la consapevolezza e la responsabilità politica. Le differenze tra i comitati, così come le peculiarità dei luoghi in cui operano, devono essere tenute in considerazione quando si fanno scelte strategiche. La consapevolezza di queste differenze è uno strumento fondamentale per affrontare le enormi responsabilità che oggi un gruppo dirigente si assume, in particolare al Sud, dove esistono disparità significative nel reddito, negli impianti disponibili per la pratica sportiva e nella qualità della vita. Questo non è un lamento sul divario tra nord e sud, ma un invito serio ad una riflessione attenta, per rafforzare l'accesso allo sport a livello locale e migliorare la qualità delle strutture.
Infine, la co-programmazione e la co-progettazione devono diventare strumenti fondamentali per raccogliere i bisogni dei cittadini e delle comunità, così che risorse umane ed economiche non vengano disperse. Invitiamo quindi istituzioni, associazioni e dirigenti a costituire tavoli di discussione per costruire scelte responsabili e sostenibili.
In conclusione, ringrazio di cuore tutte e tutti per questi 8 anni di percorso comune, che mi hanno permesso di crescere personalmente e professionalmente.
Rinnovo il mio impegno, con ruoli differenti, a continuare questo cammino con tutte e tutti voi. Auguro buon lavoro al nuovo gruppo dirigente, che saprà affrontare con competenza e passione le sfide future.
Avanti Uisp!"