Dare gambe al percorso di Transizione Sportiva: questo è l'obiettivo del progetto nazionale Tran-Sport che è stato presentato questa mattina a Roma per dare il via ad un percorso che coinvolgerà tutta l'Italia e durerà 18 mesi. Questo progetto è l'occasione per concretizzare quanto l'Uisp sostiene da anni, anche grazie all'impulso dato insieme al Cese-Comitato Economico Sociale Europeo nel riconoscere lo sport tra i principali fattori europei di coesione e benessere sociale. E la definizione Transizione Sportiva comincia a farsi largo tra le principali strategie di sviluppo sostenibile, all'interno della cornice data dalle transizioni sociale, ambientale, economica.
"Tran-Sport: supportare i processi di coesione sociale, rigenerazione e sviluppo sostenibile attraverso la transizione sportiva” è stato presentato nella sede di rappresentanza del Parlamento europeo a Roma. Ilaria Garampi, relazioni pubbliche e coordinatrice "Esperienza Europa - David Sassoli", Ufficio del Parlamento Europeo in Italia, ha aperto la giornata portando i saluti del direttore della rappresentanza in Italia del Parlamento europeo, Carlo Corazza: "Siamo lieti di ospitarvi, lo sport è un settore che nei temi dell'Unione europea è entrato di recente e solo dal 2009 ha una base giuridica grazie al Trattato di Lisbona. In 15 anni questo tema è diventato parte integrante delle politiche europee, infatti è stato anche inserito nel programma Erasmus + con una propria linea di bilancio. Parliamo di sport come strumento per il dialogo sociale e interculturale, per promuovere relazioni positive tra i cittadini, un approccio che condividiamo con la Uisp".
La tavola rotonda "Lo sport sociale nelle strategie di sviluppo a livello nazionale ed europeo, tra Agenda 2030 e Piano Europeo per lo sport. Il ruolo dell’Italia” è stata aperta da Maria Teresa Bellucci, vice ministro del Lavoro e delle Politiche sociali: "Essere riconosciuti come aggiudicatari di un finanziamento ministeriale è un passaggio importante, oggi si avvia un percorso che, partito dagli ideatori, attraverserà tutta l’organizzazione nel suo ampio radicamento. L’Uisp ha una tradizione antica, 76 anni di cultura di promozione dello sport come strumento di educazione, inclusione, accessibilità, solidarietà, uno sport per tutti. La Costituzione in questo caso è arrivata dopo di voi, che avete nel dna i valori inseriti l'anno scorso nell'articolo 33. Un progetto come questo da un contributo per far si che quel valore si incarni nella vita quotidiana della comunità a cui apparteniamo, italiana ed europea”.
Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp, ha ribadito che: “Nessuno è sufficiente a se stesso. Questo progetto ci dà la possibilità di costruire reti tra soggetti diversi, ci permette di mettere in comune esperienze e competenze, intorno allo sport e al movimento, una materia sempre più importante per la vita di tutte le persone, di tutte le età”.
Ad illustrare obiettivi ed ispirazione del progetto Uisp è stato Vincenzo Manco, responsabile Centro Studi e Terzo Settore Uisp, che ha spiegato come Tran-Sport faccia parte di un percorso iniziato con il progetto "SportPerTutti" e teso ad intervenire sulle gravi conseguenze sociali, economiche e sanitarie legate al Covid 19. "La riflessione sull'inserimento dello sport nel contesto delle politiche europee è iniziata con il lavoro svolto per inserire la deprivazione sportiva negli indici statistici europei e aumentare il fondo Erasmus + a disposizione, promuovendo partenariati pubblico-privato. Da questa riflessione è emerso il bisogno di un salto qualitativo della nostra mission, per essere protagonisti nei processi di transizione digitale, ecologica e demografica: vogliamo esserci con il nostro contributo proattivo e qualificare lo sport come ecosistema di innovazione. In questa prospettiva la progettazione si pone come parte integrante del percorso di transizione sportiva, capace di valorizzare l’impatto prodotto sul benessere delle persone. Il nostro nuovo progetto vuole intervenire in questo campo attraverso azioni per riqualificare gli spazi urbani, rendere le città più sostenibili, adottare stili di vita attivi, intervenire su tutte le fasce di età e le persone fragili e intende farlo con uno sguardo attento all’Agenda 2030. Lo sforzo che chiediamo ai partner che ci accompagneranno in questo percorso, è quello di individuare nelle città e nelle politiche pubbliche il valore della pratica sportiva come strumento di sviluppo delle comunità, sostenendo il valore della transizione sportiva e accentuando il valore della multidimensionalità della pratica".
Vanessa Pallucchi, portavoce Forum nazionale terzo settore, ha sottolineato come in questa fase le varie transizioni non avvengano soltanto fuori ma anche all'interno del terzo settore. "Per essere agente di cambiamento per il benessere generale, il terzo settore ha bisogno di essere sostenuto in maniera convinta dalle istituzioni e i progetti finanziati ai sensi dell’art. 72 del decreto legislativo n. 117/2017 sostengono le associazioni nella loro mission sociale. Purtroppo il terzo settore è chiamato a produrre progetti ma poco sostenuto nel suo lavoro quotidiano sul territorio, che coinvolge tantissime persone. Oggi emergono fenomeni di disagio molto forti che hanno cause diversificate e noi rivendichiamo la necessità di affrontarle insieme ad altri soggetti. Il mondo del terzo settore costituisce l’infrastrutturazione sociale del paese ma nelle decisioni politiche non viene riconosciuto: proprio in questi giorni siamo stati auditi alla Camera dei Deputati sulla Legge di Bilancio, dove abbiamo chiesto che il terzo settore venga sostenuto anche con adeguata fiscalità, e che alcune politiche indispensabili, come il fondo per il contrasto alla povertà educativa, vengano ulteriormente finanziate".
"La riforma del terzo settore - ha proseguito Pallucchi - ha al centro la coprogrammazione e coprogettazione, nell'ottica di dare vita ad un contesto che faciliti le connessioni, il lavoro che svolge proprio il vostro progetto. Infatti, la perdita di coesione sociale è un fenomeno che colpisce tutti e su cui va ad intervenire questa iniziativa, che presenta una sintesi politica utile a costruire ambiti sperimentali per svolgere sempre meglio il ruolo dell’Uisp nella società. E' evidente che la cornice valoriale e le connessioni di senso sono rivolte ad un'azione di promozione della coesione sociale. Sarà interessante conoscere gli esiti del progetto, per scambiarci esperienze e imparare gli uni dagli altri”.
Anche Marcella Mallen, copresidente di ASVIS - Alleanza Italiana per lo Sviluppo, ha evidenziato come l'inserimento in Costituzione non possa bastare a garantire a tutti e tutte il diritto allo sport: "La sedentarietà nel nostro paese continua a raggiungere numeri molto alti, in particolare al sud, per rendere concreto il dettato costituzionale c’è bisogno di impegno e responsabilità civica. Il valore educativo dello sport è ormai riconosciuto in un’ampia prospettiva culturale, grazie alla possibilità di costruire competenze trasferibili in altri contesti di vita. Allo stesso modo è condivisa l'importanza che il movimento ha nel promuovere il benessere e la salute delle persone, a questo si aggiunge il ruolo dello sport nel raggiungimento degli obiettivi dell’agenda 2030, grazie alla sua capacità di creare relazioni e favorire il dialogo. Nonostante non venga mai citato esplicitamente, rientra in moltissimi degli argomenti sollevati dai 17 Global Goals. Riteniamo lodevole l'attenzione che l'iniziativa pone verso i contesti territoriali svantaggiati, periferie, aree interne, intendiamo sostenerlo per promuovere insieme lo sviluppo dei territori. L'Asvis riconosce lo sport come elemento fondamentale per promuovere benessere, abbattere barriere sociali, colmare disuguaglianze e ritardi nel percorso di sviluppo sostenibile. Come evidenziato nel nostro ultimo rapporto, ad oggi siamo in ritardo in tutti i 17 obiettivi, ma questo è il tempo dell’azione e della speranza, la rete e le alleanze sono fondamentali per accelerare il cammino verso una società più giusta".
Paolo Bouquet, dell'Università di Trento e presidente della Rete Unisport Italia, ha portato la voce e l'esperienza del mondo accademico: "Anche il mondo universitario è nel mezzo di una transizione sportiva, stiamo passando da una situazione in cui lo sport era considerato una perdita di tempo rispetto allo studio, ad una in cui la consapevolezza della funzione dello sport è ormai acquisita. La transizione sportiva è un percorso lungo che richiede reti e allenze e l’università ne deve fare parte - ha detto Bouquet - ogni transizione richiede educazione, il cambiamento avviene perchè a un certo punto si crea una cultura che rende evidente il passaggio ad una nuova fase. Lo sport deve essere parte dei nostri stili di vita, e il suo essere trasversale permette di orientare le politiche di tanti settori diversi della società, compreso quello accademico, che può contribuire con lavori innovativi di ricerca a creare nuovi modelli. Dobbiamo lavorare insieme affinchè un vero cambiamento culturale possa modificare il modo in cui tutti pensiamo allo sport, dalle istituzioni al singolo cittadino".
"E' stato importante per noi ascoltare i contributi di oggi - ha detto Tiziano Pesce nel concludere la tavola rotonda - abbiamo bisogno di competenze, il lavoro in rete, rafforzato in questi anni dalla nostra associazione, è assolutamente indispensabile. Oggi è un giorno particolare per l'Uisp: domani si avviano i Congressi e si apre quindi ufficialmente il percorso che ci porterà all'appuntamento nazionale di marzo 2025. Soci, società affiliate e Comitati Uisp sono chiamati a condividere una riflessione e un percorso di partecipazione molto importante. In quest'ottica, vedo Tran-Sport come una piattaforma di lavoro e di impegno civico che va oltre i confini del perimetro della nostra associazione, e che mettiamo a disposizione dell’interesse generale del paese ma anche dei nostri territori, un baricentro di discussione, in una fase di confronto democratico che porterà all'elezione dei nostri dirigenti. Oggi, insieme a partner e compagni di strada, abbiamo sentito che la Uisp è un corpo intermedio forte e credibile".
Carlo Albertazzi, vicedirettore Giornale Radio 1 Rai, ha coordinato la tavola rotonda, evidenziando come, da decenni, l’Uisp lavori per unire le nostre comunità: "Oggi aggiunge al suo impegno anche una dimensione europea, dimostrando di essere al passo con i tempi, anzi, stando un passi avanti per segnare una strada. Gli impegni di questi anni diventano realtà anche grazie a progetti come questo".
L'obiettivo del progetto è promuovere il concetto di mainstreaming sportivo, un processo per qualificare lo sport in politica pubblica e come strumento strategico a sostegno dei processi finalizzati alla promozione sociale, alla tutela della salute, allo sviluppo sostenibile ed alla crescita economica, richiamati e promossi sia dalla Politica di Coesione dell’UE sia dall’Agenda 2030 dell’ONU. Particolare attenzione verrà posta verso i contesti territoriali più svantaggiati come ad esempio le “periferie” delle città e le “aree interne”.
Attraverso il progetto Tran-Sport, l’Uisp intende valorizzare il ruolo dello sport e dell’attività fisica come strumento per favorire lo sviluppo sociale, economico e ambientale delle comunità territoriali attraverso la valorizzazione di un approccio integrato e partecipativo che mira a generare un impatto duraturo e positivo sui territori. Con il progetto si supporterà un processo di emancipazione dello sport per promuovere la visione di una vera e propria transizione sportiva che valorizzi significativamente l'impatto prodotto sui territori in termini sociali, economici e ambientali.
Il progetto è realizzato con il finanziamento concesso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l’annualità 2023 a valere sul Fondo per il finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza nazionale ai sensi dell’art. 72 del decreto legislativo n. 117/2017. (A cura di Elena Fiorani)
Fonte: Uisp nazionale