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Sport e Pari Opportunità: Intervista con Leonardo Magi

Intervista con Leonardo Magi, responsabile delle politiche di genere della Uisp Toscana.

-Quali progetti state portando avanti per promuovere le pari opportunità nello sport?

I progetti sono molti, e puntano soprattutto a combattere ogni tipo di discriminazione, come prevede il nostro statuto. Il concetto di discriminazione è molto largo e il nostro faro è quello della carta europea dei diritti delle donne nello sport, approvata dal Parlamento Europeo nel 1985, che molti comuni della nostra Regione hanno adottato. Facciamo tanti seminari, incontri, per tutto l'anno, perché il nostro credo è che la battaglia per le pari opportunità deve essere combattuta ogni giorno, non soltanto il 25 Novembre e quando fa comodo per qualche slogan.

 

-E come si può combatterla ogni giorno?

Prima di tutto formando i nostri tecnici, adottando politiche contro le discriminazioni, cambiando il nostro linguaggio, informando ed educando. Del resto, i nostri tecnici hanno veramente a che fare con chiunque, e al di là delle previsioni legislative, il cambimento deve avvenire nelle coscienze delle persone.

 

-Una delle vostre battaglie più importanti è quella per il professionismo, che forse sta conoscendo una evoluzione?

Sì, vedremo adesso come risponderanno le società sportive, con l'approvazione della legge di bilancio e delle nuove norme. In ogni caso, il rendere professioniste anche le donne deve essere una priorità per tutti quanti e per noi lo è da anni, poiché questo divario in alcuni sport incide veramente troppo sugli stipendi e sulla vita delle atlete. La missione della Uisp è quella di coinvolgere tutti quanti nelle nostre battaglie, attraverso sensibilizzazione e comunicazione, che devono intervenire anche nelle pratiche di tutti i giorni.

 

-E la regione da questo punto di vista come sta?

C'è tanto da lavorare, del resto il nostro obiettivo è molto complesso perché dobbiamo entrare nella testa della gente. La discriminazione è spesso sinonimo di poca cultura e quindi sta anche a noi, tramite i nostri educatori e i nostri soci, insegnare fin dai più piccoli a non discriminare e a non essere aggressivi. Ovviamente è un lavoro che la Uisp da sola non può fare e serve il sostegno di tutti. Ritengo che la Toscana nelle pari opportunità sia una delle regioni più all'avanguardia d'Italia come opere di sensibilizzazione, ma noi non ci fermeremo e continueremo a lavorare a partire dai piccoli comuni.

 

 

 

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