Comitato Territoriale

Jesi

I colori dello sport

Lo sport come integrazione


L’immigrazione rappresenta, già da diversi anni una questione rilevante in Italia e nelle piccole realtà dei Comuni, come quello jesino, dove il tasso di immigrazione è fortemente cresciuto negli ultimi anni lasciando emergere sensazioni di insicurezza sociale, per la difficoltà reciproca degli individui di conoscersi ed integrarsi.

Inizialmente i problemi principali legati all’immigrazione riguardavano l’accoglienza, la legalità, la casa,il lavoro ecc…mentre oggi a questi problemi, sempre esistenti e consistenti, si sommano quelli relativi all’integrazione dei giovani della seconda generazione di immigrati: la difficoltà di recuperare l’identità personale e religiosa, il senso di appartenenza nazionale, il senso di appartenenza ad un gruppo.

Dai dati esaminati in una ricerca Italiana è emersa in maniera evidente la scarsa partecipazione dei ragazzi stranieri alla pratica dello sport in orario extra-scolastico: i problemi principali riguardano gli impegni di lavoro dei genitori che si ripercuotono sulla possibilità di accompagnare i figli all’allenamento. Inoltre, i luoghi di residenza periferici, dove abitano in genere le classi sociali a reddito più basso, costituiscono un ulteriore ostacolo alla pratica sportiva.

Le famiglie straniere hanno difficoltà ad accompagnare i figli alla pratica sportiva, per una questione culturale ma anche e soprattutto perché spesso le difficoltà economiche non permettono a tali famiglie di poter pagare le quote di iscrizione o non hanno orari di lavoro e mezzi di trasporto compatibili con tali esigenze.

Gli studi sociologici mettono in rilievo come la difficoltà di ogni persona ad integrarsi nella società e ad acquisire un ruolo positivo,sia sempre di più in stretta relazione con il manifestarsi e l’emergere di fenomeni di emarginazione sociale, devianza e illegalità.

Lo sport, infatti , costituisce un mezzo idoneo alla comprensione, al rispetto delle regole e dell’altro;

Lo sport rappresenta occasione di socializzazione, divertimento, di vita di gruppo, di confronto e scambio con gli altri (“nello sport c’è gioco e agonismo, comuni a tutti i ragazzi”, “gli obiettivi di squadra diventano obiettivi comuni e gli ostacoli di origine culturale passano in secondo piano”); attraverso lo sport si valorizzano forme di comunicazione non verbale, preziose per tutti e in particolare per chi manifesta difficoltà di tipo linguistico (“il movimento è universale e unisce”).

...hanno già aderito al progetto...

Attualmente si sono impegnate in questo progetto pilota la UISP JUDO TRADIZIONALE e la polisportiva JUDO SAMURAI JESI:

Il Progetto nasce dal desiderio di offrire a bambini e ragazzi stranieri e italiani del territorio di Jesi l’opportunità di prevenire il disagio e integrarsi nella società grazie alla pratica dell’ attività sportiva, in particolare del Judo.

In una società in cui “tutto ha un prezzo”, appare importante che il benessere dell’uomo rimanga considerato come un valore inestimabile. Pertanto il progetto vuol essere a tutela del benessere dell’uomo, in particolare investendo nelle giovani generazioni, proponendo l’attività sportiva gratuita come risorsa, e il Judo in particolare come strumento educativo ed “autoeducativo”.

Il progetto vuol offrire a bambini/e e ragazzi/e stranieri e Italiani disagiati, frequentanti la Scuola Elementare e Media del territorio, la possibilità di praticare attività sportiva, Judo, in orario extra-scolastico gratuitamente.

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