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Attività di interesse generale: qual è il ruolo dello sport sociale?

Nel corso di un webinar organizzato dal Forum del Terzo settore per Fqts, Tiziano Pesce ha parlato di Codice del Terzo settore e sport

 

FQTS-Formazione Quadri Terzo Settore è il progetto di formazione per i dirigenti delle organizzazioni del terzo settore italiano, con particolare attenzione alle regioni del Sud, promosso da Forum Terzo Settore e CSVnet e realizzato con il sostegno della Fondazione Con il Sud.

Nell’ambito delle attività promosse da Fqts è stato organizzato un percorso dedicato al tema delle attività di interesse generale nel quadro costituzionale e operativo italiano, per condividere con i partecipanti una comprensione teorica e operativa di tali riconosciute dal Codice del terzo settoreIl percorso, articolato in 3 webinar, è rivolto a quadri e dirigenti del terzo settore o futuri quadri e dirigenti di terzo settore.

Le attività di interesse generale sono azioni volte a soddisfare bisogni collettivi essenziali e a garantire diritti fondamentali, contribuendo all’attuazione dei principi costituzionali di solidarietà, uguaglianza e benessere sociale i cui fondamenti sono nella Carta Costituzionale e normativi. Il percorso formativo è partito il 12 giugno affrontando l’impatto sulla società, sulla coesione sociale e sullo sviluppo sostenibile delle attività di interesse generale, è proseguito il 9 luglio con l’approfondimento sulle modalità attraverso cui queste azioni si realizzano nel rapporto tra pubblico, terzo settore e cittadinanza attiva; si concluderà mercoledì 16 luglio trattando i fondamenti giuridici e costituzionali che legittimano e promuovono tali attività.

Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp, è intervenuto all’appuntamento del 9 luglio, al fianco di Massimo Novarino, Ufficio Studi e Ricerche del Forum terzo settore; Domenico Pantaleo, presidente Auser; Stefano Tassinari, vicepresidente ACLI. 

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Tiziano Pesce nel suo intervento ha illustrato le caratteristiche dell’impegno Uisp dalla sua fondazione nel 1948: “Da 77 anni la nostra associazione promuove attività sportive e sport sociale con l’obiettivo di renderli un diritto di cittadinanza e attraverso lo sport tutelare diritti e combattere le disuguaglianze - ha detto Pesce - L’Uisp è stata parte attiva, al fianco degli altri Enti di promozione sportiva riconosciuti, del lungo e tortuoso percorso della doppia riforma che ci ha visti protagonisti: del terzo settore e del sistema sportivo. Tuttora riscontriamo la necessità di arrivare ad un giusto riconoscimento di rappresentanza e di dignità dello sport sociale rispetto al sistema sportivo tradizionale, quello del Coni, che ha ancora in capo il riconoscimento delle nostre realtà associative. Mi sembra opportuno ribadire che come associazioni di promozione sociale e sportiva, abbiamo bisogno di andare oltre il dualismo tra i due riconoscimenti, un doppio binario che ha fatto sì che non tutte le organizzazioni dello sport sociale abbiano ancora abbracciato convintamente questo nuovo orizzonte che invece il Codice del terzo settore ci offre. Si tratta di un’opportunità non scontata fino a qualche anno fa, quella di organizzare e gestire attività sportive dilettantistiche, come attività di interesse generale per il perseguimento di finalità civiche solidaristiche e di utilità sociale”. 

La Uisp ha accettato da subito la sfida della riforma mettendosi in gioco e cercando di farlo al meglio delle proprie possibilità, acquisendo la consapevolezza che il suo ruolo, anche nel Forum del terzo settore, non fosse di sola rappresentanza di interessi ma soprattutto un’opportunità di crescita, condivisione collettiva e formazione, nell'ambito del civismo attivo e della partecipazione democratica.

“Lo sport dimostra la sua maturità nell’ambito delle politiche del terzo settore ogni giorno - ha proseguito il presidente Uisp - maturità che ha preso una forma più evidente nella risposta messa in campo durante la pandemia e l’emergenza sanitaria e dopo al momento della ripartenza. Insieme abbiamo fatto emergere quanto il ruolo della promozione sportiva e dell’attività fisica fosse importante per la ripresa e il riavvio di una società più resiliente e sostenibile. In questa ottica, lo sport sociale e per tutti non può più essere considerato come attività dopolavoristica ma manifesta la sua funzione sociale stringente, si inserisce nel progetto di vita di ogni singola persona e contribuisce a misurare la qualità del vivere quotidiano e del welfare. Senza dimenticare l'impatto in termini di prevenzione e promozione della salute; attrattività delle città; rilancio delle periferie urbane e delle aree interne, attraverso processi che lo sport mette in evidenza contribuendo a nuove forma di inclusione, convivenza pacifica e percorsi di formazione non formale”. 

Il Codice evidenzia anche la possibilità di essere parte di percorsi di accompagnamento della rete sul terreno dei servizi con attività di coordinamento, tutela e supporto degli associati nelle loro attività di interesse generale. In questo ambito l’Uisp ha messo a sistema servizi che già promuoveva sul territorio, con una attenzione all’assistenza tecnica nei confronti degli enti associati.

“Abbiamo scelto di porre grande attenzione anche alla comunicazione delle attività di interesse generale - ha concluso Tiziano Pesce - a titolo di esempio porto il progetto Tran-Sport che gioca sul termine sport e transizione: per 18 mesi, fino al prossimo autunno, l’Uisp scende in campo in tutte le regioni italiane per valorizzare il ruolo dello sport e dell’attività fisica nei processi a supporto del raggiungimento degli obiettivi dell’agenda 2030, nostra bussola dell’attività di questi anni. L’obiettivo principale di questa iniziativa è sperimentare e attuare la transizione sportiva, addizionandola alle grandi transizioni di questi anni e cercando di trasformare lo sport sociale da strumento complementare a strumento fondamentale per raggiungere obiettivi di coesione sociale, sviluppo economico e sostenibilità”. (a cura di E.F.)