Un Codice etico che sappia rilanciare i valori fondativi dell'Uisp, renderli attuali e proiettarli in avanti. Nel corso del recente Consiglio nazionale (Firenze 22 e 23 giugno) l'Uisp ha approvato il testo di un proprio Codice etico nazionale. In premessa c'è l'identità associativa Uisp, così come è testualmente definita dall'art. 1 dello Statuto. A seguire le finalità: "Il Codice etico è lo strumento che si occupa dei comportamenti deontologici (buoni, giusti, moralmente leciti) dei soci all'interno dell'associazione ed in particolare dei dirigenti nello svolgimento delle responsabilità e azioni". Poi un testo asciutto, composto da sette articoli che vanno dai principi di comportamento (rispetto, integrità, imparzialità, solidarietà) ai principi nelle relazioni associative (trasparenza, rispetto, partecipazione) e di quelle esterne, sino al principio di eticità sportiva.
Il testo del Codice etico Uisp è stato frutto di un lungo lavoro di ascolto e di dialogo con l'associazione e i suoi organismi dirigenti. Ne sono stati protagonisti i membri del Comitato etico, eletti dal Consiglio nazionale Uisp all'indomani dello scorso Congresso nazionale del 2009:Michele Carlà, Oddone Giovanetti, Luciano Senatori. Tre dirigenti storici dell'Uisp, capaci di interpretare i valori dell'associazione tra storia e futuro.
"C'è bisogno di etica, come società e come associazione - ha detto Oddone Giovanetti nel suo intervento al Consiglio nazionale Uisp a nome del Comitato - ovvero pensare, fare e agire con spirito etico e responsabile attraverso un impegno concreto di appartenenza all'Uisp. La nostra associazione ha un credito storico da amministrare, un tesoro da custodire, difendere e tramandare, frutto di sacrifici e battaglie in un periodo molto difficile della vita italiana. Oggi temiamo che questo credito etico e sportivo rischi di essere dato per scontato e invece non è così. Va puntualizzato e ricordato in ogni nostro atteggiamento e fatto vivere nelle attività che organizziamo".
"L'obiettivo principale da raggiungere - ha concluso Giovanetti - è che i comportamenti, la trasparenza, la moralità e il rispetto siano improntati alla massima correttezza in modo da favorire la crescita ulteriore dell'associazione anche dal punto di vista etico. La spinta ad una mal interpretata autonomia territoriale può invogliare il fai-da-te: qui l'etica ci può aiutare, l'Uisp non è un patrimonio di qualcuno ma una costruzione collettiva". (I.M.)