Venerdì 2 e sabato 3 luglio a Chianciano Terme, presso l'Hotel Excelsior, avranno luogo i festeggiamenti del 10° anniversario di Sport Europa. Sabato 3 luglio alle 15 si discuterà delle trasformazioni dei sistemi sportivi e del ruolo delle associazioni non profit. E' previsto, tra gli altri, l'intervento di Nicola Porro, ex presidente Uisp e sociologo dell'università di Cassino, che ci ha anticipato alcuni passaggi della sua relazione:
"Che cos’è un sistema nonprofit e che ci fa lo sport in un sistema nonprofit? - si chiede Porro - Una risposta a queste domande, fra loro strettamente collegate, potrà venire solo da una riflessione su dati, fatti ed esperienze. Sapendo che ogni risposta non sarà di per sé esauriente e definitiva, ma anche che attorno al rapporto fra sport e nonprofit si gioca una partita cruciale per il futuro dello sport dei cittadini. In Italia come in altri Paesi occidentali".
"Esattamente come il Mercato e come lo Stato, il Terzo settore rappresenta del resto un’area sociale, ancor prima che economica, variegata, ricca di profili differenziati e rappresentativa di interessi non necessariamente omogenei. Si tratta, tuttavia, di un vero sistema e, insieme, di un costrutto culturale elaborato, non casualmente, dalle cosiddette società tardo-industriale mature. Autorevoli studiosi, evidenziando la discontinuità fra il modello tradizionale dell’azione assistenziale e il nonprofit, avevano già in anni lontani individuato il Terzo settore come un sistema delle diversità, destinato a prosperare in relazione alla crescita della complessità sociale.
Questo approccio si attaglia perfettamente all’analisi dei sistemi sportivi europei, oggetto e soggetto in anni recenti di profonde trasformazioni che riguardano tanto la domanda di innovazione nelle attività quanto l’offerta che diversi attori economici e d’impresa sono chiamati a soddisfare".
Conclude Porro: "Proprio la crescente rilevanza sociale ed economica del settore nei Paesi in cui lo Stato conserva marcati caratteri interventistici e l’economia di mercato offre beni e servizi orientati alla cittadinanza, impone di produrre un concetto meno generico e riduttivo e di individuare una rappresentazione più adeguata del nonprofit. Non si tratta di una questione meramente accademica e astrattamente classificatoria, bensì di un problema di forte e diretta valenza politica. Senza ridefinirne il profilo e l’identità, si condanna il Terzo settore a una permanente subalternità rispetto ai tradizionali equilibri del sistema sociale. Si deprime così la funzione di mediatore fra interessi della sfera pubblica e interessi privati che il sistema assolve. Accreditando, alla fine, una rappresentazione anacronistica dello Stato e del Mercato, in cui svanisce il rapporto che lo sviluppo del nonprofit ha storicamente istituito con l’espansione della democrazia e con quella straordinaria pratica di cittadinanza che è lo sport per tutti".
(I.M.)