Nazionale

La nuova grafica di Giocagin: "Puoi chiamarmi sognatore"

Ne parlano M. Ceccantini, responsabile Manifestazioni nazionali Uisp ed A. Dreini, designer e dirigente Uisp: "Immagina...le persone vivere in pace"

 

 Immagina… le persone vivere in pace”: questo lo slogan scelto per le manifestazioni nazionali Uisp 2025. Ognuna di esse verrà accompagnata da un sottotitolo ispirato al titolo del celebre pezzo di John Lennon che dal 1971 parla di pace a tutto il mondo, che l'Uisp ha adottato come slogan nazionale della stagione sportiva 2024-25: "IMMAGINA". La prima manifestazione al via sarà, come di consueto, Giocagin (date centrali 22 e 23 febbraio 2025), accompagnata dalla frase “Puoi chiamarmi sognatore”.

Andrea Dreini, dirigente Uisp e creatore della grafica, racconta come è nata l’immagine che accompagnerà il trentasettesimo anno della kermesse: “Quest’anno il lavoro sulla tessera non è stato facile, e il desiderio che anche le manifestazioni nazionali seguissero le suggestioni della tessera ha creato un bellissimo e terribile cortocircuito nel pensare le grafiche e nel realizzarle. Naturalmente va premesso che queste riflessioni sono fatte sempre dopo la realizzazione perché durante il processo di creazione non è mai facile visualizzare esattamente gli stati d’animo, le influenze, i significati che tutti noi diamo al tratto, al visual”.

Volevamo che ci fosse il nostro futuro – continua Dreini - e i ragazzi sono il nostro futuro. Volevamo che fosse qualcosa che parlasse del potere dell’immaginazione, del potere di immaginare “spazi” dove gli spazi non ci sono. Sono stati molto utili i feedback ricevuti sulla tessera Uisp 2024\2025: è là che in momenti di “epifania” ti accorgi dell’ispirazione, delle citazioni, della memoria, ma è sempre un processo ex post, un riconoscersi nei propri processi “creativi”.

"C’è chi mi ha ricordato che c’è molto Banksy, una cara amica che mi ha ricordato come ci sia Peter Pan con i ragazzi perduti, chi ha detto che la street culture ci ha aiutato ad immaginare. Alla fine l’importante, per me, è che le grafiche possano rappresentare il periodo di incertezza che stiamo vivendo e la nostra capacità di “immaginare” il futuro dello sport sociale e dello sportpertutti. “Immagina” Giocagin, immagina Vivicittà, immagina Bicincittà, immagina l’Almanacco Antirazzista. Immaginate che il processo non sia stato affatto facile, perché cercavamo tutti quanti di andare un po’ fuori schema, un po’ fuori tema".

Una donna, un ragazzo, chissà se i ruoli sono così ben definiti. Ballano? Fluttuano? Si muovono quanto i loro anni gli permettono di fare. Immagina di “essere” e di voler fare “movimento” in periferie avvilite da questa crisi: ma nella nostra immaginazione questa crisi non esiste e “tutti” grazie alla Uisp possono fare “movimento” in qualunque posto del nostro paese, “con più o meno caramelle nel sacchetto”, citando il poeta brasiliano De Andrade. Concretezza e realtà, immaginazione e serendipità. You may say i’m a dreamer.... e meno male che in Uisp i sognatori resistono e combattono”.

Marco Ceccantini, responsabile del settore Manifestazioni nazionali Uisp, fa il punto sull’edizione di quest’anno: “Nata con le ginnastiche, Giocagin si è evoluta nel tempo, includendo altre pratiche sportive che ne hanno abbracciato i contenuti solidaristici. Nel 2025, in linea con la campagna di tesseramento Uisp, Giocagin vuole “immaginare” un mondo dove le persone vivono in pace. La pace è un valore che l’Uisp persegue da sempre, anche attraverso le proprie manifestazioni nazionali”.

“L’arcobaleno colorato di Giocagin – continua Ceccantini - sottolineerà questa volontà aprendo la stagione delle Manifestazioni nazionali 2024 - 2025: da febbraio a giugno sono previsti in tutta Italia 53 appuntamenti di Giocagin, con al centro ginnastica, danza, pattinaggio, discipline orientali, ma anche sport di squadra e parkour. Gli eventi coinvolgeranno persone di tutte le età, con una prevalenza di tappe dedicate a bambini e bambine: al centro il diritto alla pace e al gioco per tutte e per tutti”. (a cura di Layla Mousa)