Nazionale

Informazione, scuola e sport: la "comunità educante" a confronto

La 2^ giornata del convegno “Se la scuola si mette a correre”, promosso da Corsa di Miguel, Uisp e Fidal, in collaborazione con l’ODG Lazio

 

Lo sport ha la necessità di essere integrato sempre di più all’interno del contesto e dell’educazione scolastica. È stato questo il messaggio lanciato dai partecipanti al convegno internazionale “Se la scuola si mette a correre” con il corso “Alle radici del campione (e non solo) raccontare lo sport nella scuola” organizzato da Corsa di Miguel, Uisp e Fidal e in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti della Regione Lazio e con il patrocinio di Commissione Europea, Regione Lazio, CONI e Sport e Salute.

La giornata, che ha visto la partecipazione di professionisti del mondo dell’informazione, sportivo, didattico e figure istituzionali di rilievo, si è incentrata sul ruolo centrale dello sport e sul suo rapporto con il sistema scolastico.

GUARDA GLI ATTI DEL CONVEGNO "SE LA SCUOLA SI METTE A CORRERE "

Il saluto di apertura di Paola Spadari, presidente dell’ODG Lazio, è un richiamo ai principi cardine del racconto giornalistico e un monito all’utilizzo di un linguaggio consono al contesto di cui il giornalista racconta minuziosamente i fatti: “Onestà, verità sostanziale, correttezza nell’esposizione dei fatti che diventano notizie. Il giornalista – sottolinea Spadari – opera in un mondo denso di insidie e in un contesto alterato. Il dovere che ha è quello di utilizzare un linguaggio idoneo, evitando un’informazione che inciti all'odio. Questo vale per ogni ambito informativo: dalla cronaca alla politica, fino allo sport”.

Secondo Spadari scuola e sport sono chiamate a correre ai ripari, affidando loro un ruolo pedagogico: “Entrambe devono porsi ai ragazzi come comunità educanti”. Come? Le generazioni vanno messe in guardia dalle insidie del web. La Spadari chiude sottolineando come il mondo dello sport debba dare una mano affinché questo settore diventi un elemento di unione e non di divisione.

Intervento di stampo differente è stato quello del presidente del Coni. Giovanni Malagò ha iniziato il suo discorso partendo dal titolo, affermando che il titolo del convegno “Se la scuola si mette a correre” deve essere un imperativo che lo sport e la scuola devono necessariamente condividere. "Siamo nel 2020 e conosciamo perfettamente la situazione dello sport a scuola: - ha detto Malagò - la realtà è drammatica. Stiamo andando indietro e non avanti, ma ne abbiamo parlato più volte con il ministro Spadafora e sono molto fiducioso perché il responsabile dell'ufficio sport del ministero, Giuseppe Pierro, conosce a memoria questi temi ed è l'unica persona, insieme a Giovanna Boda, a conoscere tutta la situazione".  

Malagò sottolinea come sia importante una collaborazione tra istituzioni: federazioni, enti locali, governo e Coni: “Bisogna definire un piano strategico e cooperare tutti con le proprie competenze. Ho fiducia nel ministro, ha grande sensibilità sul tema.”

Presenti all’incontro anche la moglie di Pietro Mennea, Manuela Olivieri Mennea che di fronte a Giorgio Lo Giudice ha raccontato il Mennea studente: “Aveva tanta voglia di fare e la scuola poteva essere uno strumento che gli poteva dare una possibilità. Come studente universitario a Salerno, i fine settimana mi chiedeva di aiutarlo a ripetere. Quando è stato eletto al Parlamento Europeo studiava in aereo durante le attese e poi si presentava agli esami  tra lo sbigottimento generale dei professori e degli studenti”.

GUARDA IL VIDEO CON GLI INTERVENTI DI: IVANO MAIORELLA, UISP; PAOLA SPADARI, ODG LAZIO; GIOVANNI MALAGO', CONI; GIORGIO LO GIUDICE, CLUB ATLETICO CENTRALE; MANUELA OLIVERI MENNEA

Spazio anche ai Giochi della Gioventù: il direttore di "Visto dal basso", Leandro De Sanctis, ha intervistato i campioni olimpici Michele Maffei e Gabriella Dorio sulla possibilità di un ritorno di questi giochi e sulla loro possibile utilità nel contesto sportivo attuale.

Devono essere riorganizzati e preparati in maniera tale che siano propedeutici e che possano accompagnare gli studenti fino all’università. Si può trovare quindi – risponde Maffei - un meccanismo di equilibrio e di compromesso ma bisogna dividere le attività sportive per gradi e fasi preliminari. La filiera vincente potrebbe essere: scuola, attività federali associative, volontariato, agonismo e attività amatoriali. Per un rilancio sportivo credo fortemente che i Giochi della Gioventù possano essere utilissimi”.

Dello stesso parere anche Gabriella Dorio: “Riportare i Giochi della Gioventù sarebbe un investimento e non un costo perché con l’attività sportiva avremo un individuo fisicamente in salute e psicologicamente stabile. C’è bisogno però dell’aiuto di personale con esperienza nella specifica disciplina e volontari che possano essere empatici con i giovani atleti. In questo modo sicuramente i Giochi della Gioventù potrebbero essere un investimento”.

Durante il corso è stato fatta anche una parentesi importante sul rapporto tra scuola e sport per persone con disabilità, in cui dove a intervenire sono stati il giornalista Sandro Fioravanti e la campionessa paralimpica Cecilia Camellini. In questo caso è stata sottolineata l’importanza della creatività nel far praticare sport a persone con disabilità anche nelle strutture scolastiche. La nuotatrice, infatti, ha raccontato la sua personale storia: “Le mie maestre e i miei genitori hanno sempre trovato il modo, anche in maniera creativa, di farmi fare un’attività parallela diversa dalle classiche, come il calcio o la pallacanestro. Ho trovato però sempre il modo di praticare attività fisica. Questa è stata un’opportunità per esplorare le possibilità dello sport. So che a volte questo non succede perché nelle scuole manca la creatività e la voglia di fare. Credo però che il vero handicap sia la mancanza di voglia di mettersi in gioco. Se c’è quella, allora si può vincere tutto”.

GUARDA IL VIDEO CON GLI INTERVENTI DI MICHELE MAFFEI, GABRIELLA DORIO E CECILIA CAMELLINI

Nell’ultima parte del corso ci sono stati diversi interventi, un confronto tra giovani ed esperti del settore. A prendere parola inizialmente è stato Pietro Forti, responsabile per le inchieste editoriali di Scomodo, che ha voluto spendere alcune parole legate proprio alla corsa tenutasi domenica 19 gennaio: “Lo spirito della Corsa di Miguel è rimasto quello di un momento di aggregazione, fattore fondamentale per portare avanti un qualsiasi progetto. La condivisione di elementi, argomenti e valori è tutto ciò che conta nel momento in cui ci si pone un obiettivo”.

Un altro intervento che proviene dal mondo dei giovani è stato quello di Iris Chiricosta, studentessa del Liceo delle scienze umane e linguistico “G. Mazzini” di Locri, che ha tracciato una linea importante di questo convegno: “Ho capito che purtroppo nella scuola ci sono tanti problemi e che continuano ad esserci. Bisogna superare alcuni ostacoli e muri. Molti insegnanti ancora quando osservano un alunno fare sport non lo vedono di buon occhio e penso che questo sia una cosa sbagliata. Lo sport è importante dal punto di vista fisico, psicologico e per le relazioni. Anche le strutture all’interno delle scuole scarseggiano e lo stesso studente non ha più la possibilità di fare lo sport negli impianti scolastici. Spero che dopo questo convegno, oltre le parole ci siano anche i fatti”.

A prendere parola nella parte finale del corso “Alle radici del campione (e non solo) raccontare lo sport nella scuola” è stato Valerio Piccioni, giornalista della Gazzetta dello Sport e ideatore della Corsa di Miguel. Piccioni ha voluto fin da subito sottolineare che per entrare nell’ottica scolastica servano due sforzi: andarci e ascoltare. “Attraverso la scuola noi possiamo vedere la realtà in modi differenti. Certe volte non diamo la possibilità a noi stessi di scendere un po’ più in profondità e confrontarci con altre realtà come quella di Tokyo per esempio. Dobbiamo fare un confronto tra la situazione giapponese e quella che i nostri docenti vivono ogni giorno. Abbiamo assecondato un’idea di scuola di pomeriggio dove i docenti dovevano venire gratis per aprire le palestre e organizzare le attività propedeutiche per i campionati studenteschi”.

C’è bisogno di fare però uno sforzo di oggettività:  “Abbiamo bisogno di concretezza, di fare dei passi avanti e invertire questo trend negativo. Abbiamo bisogno – prosegue Piccioni - di stimolare le identità delle scuole, di costruire un nostro modello. In questi due giorni la cosa importante è stato parlare e confrontarci ma l’obiettivo deve essere quello di strappare delle conquiste, anche piccole, perché abbiamo bisogno di far crescere un po’ di speranza. Credo che questo convegno abbia cercato concretezza e adesso dobbiamo costruire il passo successivo”.

A chiudere questa due giorni del convengo “Se la scuola si mette a correre” l’intervento di Ida Nicolini, vice presidente nazionale della Fidal: “Noi dobbiamo rompere questo trend, creare un cerchio nel quale tutte le componenti concorrono per migliorare lo stato dell’arte della scuola. Noi insegnanti di educazione fisica stiamo dando il nostro contributo, perché lo sport l’abbiamo sempre considerato uno strumento di educazione. Chi non entra nella scuola però non si rende conto che esiste un mondo che non è conosciuto pienamente. Faccio una richiesta: perché non si fa una ricerca sul che cosa è l’educazione fisica nella scuola, come viene vissuta dalla scuola e dai nostri colleghi. La scuola si mette a correre se viene accolta la necessità di sviluppare la pratica motoria per la salute e per il benessere delle generazioni che sono sedute qua”. (di Alessandro Gavino Fracassi e Sergio Pannocchia)

GUARDA IL VIDEO CON GLI INTERVENTI DI VALERIO PICCIONI E IDA NICOLINI

 

ECCO GLI ATTI DELLE DUE GIORNATE DEL CONVEGNO

Venerdì 24 gennaio – Mattina

Cecilia Frielingsdorf, Apertura dei lavori GUARDA IL VIDEO

Claudio Di Berardino, assessore della Regione Lazio al Lavoro e nuovi diritti, Formazione, Scuola e Diritto allo Studio universitario, Politiche per la ricostruzione GUARDA IL VIDEO

Laura Capranica, Università degli studi di Roma “Foro Italico”, Educare alla responsabilità attraverso lo sport GUARDA IL VIDEOGUARDA LE SLIDES

Luca Eid, presidente CAPDI & LSM, L’educazione fisica in Italia e in Europa GUARDA IL VIDEO - LEGGI IL DOCUMENTO

Anna Ascani, vice ministro Istruzione GUARDA IL VIDEO 

Vincenzo Manco, presidente Uisp, La scuola e il territorio GUARDA IL VIDEO 

Antonio La Torre, direttore tecnico Nazionale di Atletica, Tecnici federali e professori: la sintonia è possibile GUARDA IL VIDEO 

Giulio De Rita, CENSIS, L’Italia a 16 anni fra scuola e sport GUARDA IL VIDEO

Ornella Cosentino, rappresentanza in Italia Commissione Europea GUARDA IL VIDEO

Valerio Piccioni, La Gazzetta dello Sport, Il Professor Owens: l’introduzione della storia e della geografia dello sport nella didattica della scuola italiana GUARDA IL VIDEO - GUARDA LE SLIDES

Edoardo Parissi, Liceo Scientifico “Farnesina” – Roma GUARDA IL VIDEO

Alessandra Sensini, vice presidente CONI GUARDA IL VIDEO

Alfio Giomi, presidente FIDAL, Se la scuola si mette a correre GUARDA IL VIDEO 

Vincenzo Spadafora, ministro per le Politiche giovanili e lo Sport GUARDA IL VIDEO


Venerdì 24 gennaio – Pomeriggio

Roberto Buccione, architetto, Dal quadro svedese alla break dance: la palestra del futuro GUARDA IL VIDEO - GUARDA LE SLIDES

Margherita Pittalis, avvocato, docente di diritto sportivo all’università di Bologna, Le leggi della scuola non sono troppe? GUARDA IL VIDEO

Laura Coccia, docente e tecnico federale, La pista paralimpica di Torpignattara: un fai da te di successo GUARDA IL VIDEO

FINLANDIA: Sini Miinala, Scuola finlandese di Roma, La Finlandia che si muove a scuola GUARDA IL VIDEO - GUARDA LE SLIDES

SLOVENIA: Dorica Sajber, Boro Strumbelj, Università di Lubiana, Quando a scuola si impara a nuotare GUARDA IL VIDEO - GUARDA LE SLIDES - LEGGI IL TESTO

FRANCIA: Sebastien Molenat, Collège Victor Hugo, Aulnay Sous Bois, Il mercoledì da Leoni della scuola francese GUARDA IL VIDEO - GUARDA LE SLIDES

ALBANIA: Rauf Dimraj, Federazione sport scolastico albanese, Il prof. alla scuola elementare GUARDA IL VIDEO - GUARDA LE SLIDES - LEGGI IL TESTO

Teresa Zompetti, Responsabile territorio, promozione, sport sociale e scuola Sport e Salute spa, La scuola primaria “madre dr tutte le battaglie” GUARDA IL VIDEO - GUARDA LE SLIDES

Marco Naman Borgese, psicologo Stella Azzurra Basketball Academy, Come fronteggiare l’invasione di campo dei genitori GUARDA IL VIDEO - GUARDA LE SLIDES

Andrea Sassoli, coordinatore Ed. Fisica Regione Emilia Romagna GUARDA IL VIDEO

Simone Valente, deputato Movimento 5Stelle GUARDA IL VIDEO 

Fabio Sturani, delegato pres. Regione Marche per lo sport GUARDA IL VIDEO

Iris Chiricosta, Liceo Mazzini – Locri (RC) GUARDA IL VIDEO - GUARDA LE SLIDES - GUARDA MP4 1 - GUARDA MP4 2

Aurora Mazzilli, ITS Calamandrei – Roma GUARDA IL VIDEO - GUARDA LE SLIDES - GUARDA MP4

Ilaria Spagnuolo, Federazione Italiana Canoa Kayak GUARDA IL VIDEO - GUARDA LE SLIDES

Daniele Poto, giornalista GUARDA IL VIDEO

 


Sabato 25 gennaio

Alle radici del campione (e non solo) raccontare lo sport nella scuola

Ivano Maiorella, direttore Uispress GUARDA IL VIDEO 

Paola Spadari, presidente OdG Lazio, Saluto di apertura GUARDA IL VIDEO

Giovanni Malagò, presidente CONI GUARDA IL VIDEO

Giorgio Lo Giudice intervista Manuela Olivieri Mennea: Pietro Mennea, studente e professore GUARDA IL VIDEO

Leandro De Sanctis, direttore vistodalbasso.it, intervista Michele Maffei e Gabriella Dorio: C’erano una volta i Giochi della Gioventù. Ma possono esserci ancora? GUARDA IL VIDEO

Sandro Fioravanti e Cecilia Camellini, giornalisti RAI, A scuola di Paralimpiadi GUARDA IL VIDEO

Pietro Forti, responsabile per le inchieste editoriali di Scomodo, la rivista studentesca che non ti aspetti GUARDA IL VIDEO

Iris Chiricosta, Liceo Mazzini – Locri (RC) GUARDA IL VIDEO

Valerio Piccioni, Gazzetta dello Sport: Il valore sociale dello sport a scuola GUARDA IL VIDEO - GUARDA LE SLIDES

Ida Nicolini, vice presidente FIDAL, Chiusura dei lavori GUARDA IL VIDEO

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