“Crocevie d'Europa è un progetto di promozione turistica transfrontaliera tra Gorizia (Italia) e Nova Gorica (Slovenia), ideato dal Comune di Gorizia e realizzato col contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, alla quale partecipa la Uisp Gorizia con due attività di visita guidata e trekking. Sabato 26 ottobre si è svolta la visita guidata lungo il torrente Corno, con una grande partecipazione nonostante le condizioni meteo incerte.
L'escursione da Uisp Comitato Territoriale di Gorizia ha voluto coniugare sport e turismo, facendo conoscere il torrente Corno, il "vero" fiume di Gorizia, che si snoda per ben 6 km verso la sorgente di Kromberk/Moncorona. L'tinerario transfrontaliero di 3 km ha previsto soste per illustrare le parti storiche del territorio, come la "Grapa" cittadina, la Valletta del Corno, il ponte di pietra costruito nel 1856, il Parco della Villa Coronini, il Kulturni Dom, Piazzutta, la statua del Santo boemo Giovanni Nepomuceno, largo Pacassi e via Catterini. Superato il valico con la Slovenia, i partecipanti hanno potuto scoprire elementi storici di Nova Gorica e aspetti naturalistici come il flusso del Corno/Koren, il Parco della Kostanjevica/Castagnevizza e il Bosco del Panovec. Al rientro, il percorso ha attraversato via Corsica, già via torrente, Piazza Corno, oggi Piazza De Amicis, con una sosta alla fontana dell'Ercole e dell'Idra dell'architetto Pacassi, situata nel giardino del Palazzo Attems.
Il tragitto si è concluso nel quartiere dell'antico Ghetto, davanti alla sinagoga ebraica, raggiungendo infine via Brass. L'Isonzo è noto come il fiume di Gorizia, in realtà, esso lambisce la città, mentre il vero fiume è il Corno. Il Corno nasce dal monte San Gabriele in Slovenia e, dopo un percorso di 6 km, sfocia nell'Isonzo. In Slovenia, il torrente scorre a cielo aperto, mentre a partire dall'ex valico di San Gabriele è per lo più coperto nel suo percorso cittadino. Il percorso inizia dai Giardini Pubblici di Corso Verdi, in un'area recentemente riqualificata. Una nota storica riguarda l'antico canale di collegamento lungo via Petrarca, che permetteva di far defluire le acque dell’antica "Grapa" nel Corno, oggi completamente coperto.
Scendendo le scalette dedicate alla pittrice goriziana Emma Galli, ci si dirige verso via Italico Brass, costruita sopra il canale dove scorrevano le acque malsane del torrente. Il percorso prosegue sotto il Ponte di pietra del 1858, collegando la città al terrapieno di sostegno della via Nuova, oggi viale XX Settembre. Lungo il cammino si possono ammirare il Parco della Villa Coronini, il teatro e centro culturale Kulturni Dom, fino all'incrocio con la via del Seminario e il Borgo Piazzutta. Qui si trova un ponticello in pietra con la statua di Giovanni Nepomuceno, santo protettore delle acque e dei ponti.
Seguendo il corso del torrente, oggi coperto, si arriva in via Catterini, dove è visibile il tracciato storico del Corno. Superato il valico e la linea ferroviaria slovena, si giunge alla Erjavceva ulica di Nova Gorica, dove finalmente si scorge il Corno/Koren. Il torrente prosegue in un ameno percorso tra orti e giardini, accompagnato dalla vista del colle di Kostanjevica e del Bosco del Panovec. Dopo aver esplorato un quartiere residenziale di Nova Gorica, il ritorno verso Gorizia avviene attraverso via Corsica, già via torrente, e Piazza Corno, oggi Piazza De Amicis, un tempo animato centro commerciale. Qui si trova la fontana dell'Ercole e dell'Idra, visibile nel giardino del Palazzo Attems. Si prosegue poi nell'antico Ghetto, passando davanti alla Sinagoga Ebraica e raggiungendo via Brass, per completare un percorso ad anello.
Il Corno, che scorreva sotto via Silvio Pellico prima della sua costruzione, era una risorsa importante per la città, utilizzato anche per il molino di via del Mulino. Con il passare del tempo, le sue acque divennero sempre meno gradite alla popolazione, portando alla decisione di coprire il torrente nel 1885, dando origine a largo Pacassi. I lavori di copertura continuarono fino agli anni '50, e il Corno ha sempre avuto un impatto sulla vita cittadina, come dimostrano le alluvioni storiche del 1681, 1703, 1899, 1935, 1983 e 1987. (Fonte: Uisp Gorizia)