Andrea Carnevale si racconta dopo anni di quiete: il femminicidio della madre, le grandi vittorie al Napoli di Maradona, i successi in serie A e con la Nazionale, la squalifica per doping, il ruolo tecnico all’Udinese. Insieme a Giuseppe Sansonna, Andrea Carnevale offre di se un ritratto autentico, che colpisce per profondità e forza. "Il destino di un bomber" è il nuovo titolo con il quale l'editore 66thand2nd inaugura la nuova collana Booksport, dedicata all'universo sportivo.
Abbiamo chiesto a Giuseppe Sansonna, 48 anni, scrittore e regista Rai Cultura, di spiegarci perchè questo libro può essere considerato nel novero della comunicazione sociale, anzichè in quella della narrazione sportiva in senso stretto.
La vita di Andrea Carnevale sembra un romanzo. Rimasto giovanissimo senza genitori, Andrea reagisce costruendosi una corazza e giocando a calcio ogni volta che può, con il sogno di diventare un giorno calciatore professionista. Dopo aver lavorato duramente ed essersi fatto le ossa nelle squadre minori, riuscirà a giocare nella Serie A più scintillante di sempre insieme con campioni del calibro di Zico prima e Maradona poi.
Seguono giorni e notti esaltanti, coppe e scudetti, assist e gol storici: risarcimenti di un destino altalenante e di un passato difficile. Convocato come titolare per i Mondiali di Italia 90, Carnevale viene oscurato come tutti dalla meteora Schillaci. In quegli anni sposa un volto noto della tv ed è ingaggiato finalmente dall’amata Roma, ma arriva una squalifica per doping. Costretto ad appendere le scarpe al chiodo, si ritrova a essere incriminato per una vicenda di droga a cui è totalmente estraneo. Scagionato senza ombre, rinasce ancora una volta, e da oltre vent’anni gira il mondo per scovare giovani talenti da portare all’Udinese. Nei vari Sud del mondo, cerca occhi accesi di passione rabbiosa: ragazzi pieni di malinconia e carattere, un po’ come lui, Andrea Carnevale. (a cura di I.M.)