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L'Uisp alla presentazione del rapporto di Sbilanciamoci!

Tiziano Pesce è intervenuto alla Camera dei Deputati, commentando la proposta di "controfinanziaria" realizzata dalla campagna

 

E' stato presentato mercoledì 4 dicembre a Roma, alla Camera dei Deputati, il “Rapporto Sbilanciamoci 2025. Come usare la spesa pubblica per i diritti, la pace, l’ambiente”. La tradizionale analisi critica della Legge di Bilancio del governo e una contromanovra economico-finanziaria a saldo zero, lancia 102 proposte da oltre 54 miliardi di euro per assicurare giustizia, benessere e sostenibilità al Paese.
Per Sbilanciamoci la legge di bilancio 2025 del governo Meloni è una manovra economico-finanziaria modesta, di galleggiamento, iniqua socialmente e, dal punto di vista fiscale e ambientale, regressiva, una manovra sostanzialmente dedicata al rifinanziamento delle misure dello scorso anno – a partire dal taglio del cuneo fiscale –, centrata sulle priorità della Difesa e dell’industria militare, collocata all’interno dei vincoli ristretti delle compatibilità finanziarie e del nuovo Patto di Stabilità. Non offre prospettive di sviluppo – il suo effetto sulla crescita è dello “zero virgola” – e non affronta i grandi problemi del Paese: le crescenti disuguaglianze e povertà, gli effetti del cambiamento climatico, la deindustrializzazione, il progressivo indebolimento del welfare e dei servizi pubblici.

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Al contrario, il Rapporto 2025 della Campagna Sbilanciamoci! (la cosiddetta “Controfinanziaria”) contiene la legge di bilancio della società civile: proposte concrete e praticabili da subito che declinano un’idea di economia e di spesa pubblica radicalmente alternativa rispetto a quella della Legge di Bilancio del Governo.

Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp, è intervenuto a Roma al fianco di Giulio Marcon, portavoce della campagna Sbilanciamoci: "Grazie per questo immane lavoro che, ovviamente, come Uisp condividiamo completamente - ha detto Pesce - L'Uisp si occupa di sport per tutti, sport sociale, inteso come diritto di cittadinanza, che in questi anni vive una fase non semplice, perché siamo ancora nel guado delle due riforme legislative di riferimento, quella del sistema sportivo e quella del terzo settore. Per questo non possiamo che condividere a pieno quanto indicato rispetto al tema della tassazione dei diritti televisivi legati allo sport spettacolo, riteniamo che sia un obiettivo di civiltà: lo studio di Sbilanciamoci ci fornisce un importo di ben quarantacinque milioni di euro che andrebbero recuperati. Ricordiamo, infatti, che allo sport di base continuano, nonostante qualche timido segnale, ad arrivare briciole, perché sostanzialmente oltre il 95% delle risorse continua ad essere destinato allo sport spettacolo, di vertice e di grande prestazione. Sottolineo, inoltre, che lo sport come lo intendiamo noi non è solo attività competitiva, ma è tutto quello che ritroviamo in questo rapporto: welfare e diritti, sanità, immigrazione, lotta e contrasto al razzismo, inclusione all‘interno delle carceri e degli istituti penitenziari, disabilita, rigenerazione urbana e molto altro ancora".

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"Da anni l'Uisp guarda alla dimensione europea dello sport - ha concluso Pesce - parliamo di transizione sportiva per legarla alle grandi transizioni in atto, con l’obiettivo di arrivare a una vera e propria emancipazione dello sport di base e dello sport sociale. Perciò questa occasione è importante per sottolineare un altra parte importante di questa transizione, che è il tema del lavoro, del lavoro sportivo, con le implicazioni legate alla recente riforma. Ci sono ancora molti passi in avanti da fare per garantire la giusta dignità a lavoratori e lavoratrici, per garantire un futuro e una degna previdenza, che  ovviamente si lega alla legge di bilancio e direi anche a quelle degli anni a venire, perchè siamo in un momento in cui alle associazioni di base e ai lavoratori non sono stati riconosciuti i giusti sostegni".

 Al centro del Rapporto – curato come ogni anno dagli esperti delle 54 organizzazioni aderenti a Sbilanciamoci! –  vi sono la giustizia fiscale e la lotta alle diseguaglianze e al climate change, le politiche economiche e industriali per la giusta transizione, il sostegno al lavoro e al reddito, la riduzione delle spese militari e dei sussidi ambientalmente dannosi per finanziare la sanità e l’istruzione pubblica, il welfare e la cooperazione internazionale.