Il 17 maggio si celebra la Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia, la transfobia, ricorrenza riconosciuta dall'Unione europea e dalle Nazioni Unite, con l'obiettivo di promuovere e coordinare eventi internazionali di sensibilizzazione e prevenzione per contrastare il fenomeno. In questa occasione l'Uisp conferma il suo impegno al fianco e per i diritti delle persone LGBTQI+, attaverso iniziative, campagne e progetti che investono tutto il territorio lungo tutto l'anno, non solo in questa giornata.
La data è stata scelta nel 2004, a 14 anni dalla decisione, avvenuta il 17 maggio 1990 di rimuovere l'omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall'Organizzazione mondiale della sanità.
"E' importante ricordare l'origine di questa ricorrenza - dice Manuela Claysset, responsabile Politiche di genere e diritti Uisp - che ha un siginificato rilevante, in particolare se riflettiamo sul fatto che non è un principio riconosciuto in tutti i Paesi del mondo. In molti Stati l'omosessualità è addirittura considerato un reato da perseguire, quindi è importante continuare a sensibilizzare e chiedere diritti per tutte e tutti, ad ogni latitudine e ogni giorno dell'anno. Sono molti i Comitati Uisp che da tempo lavorano su questi temi, dando vita ad un impegno che va oltre la giornata, e che caratterizza le politiche Uisp da sempre. Ogni anno riscontriamo la crescita di appuntamenti e iniziative, sia sprotive che di confronto: un impegno di tutti i giorni, che si concretizza in progetti e scelte fatte e ribadite negli anni".
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Ma gli appuntamenti dedicati ai diritti delle persone LGBTQI proseguono: infatti, nel seminario nazionale che si terrà sabato 18 maggio a Roma, è in programma una sessione di confronto proprio su questo tema. "E' necessario guardarci intorno, per cogliere le nuove esigenze che nascono e trovare insieme risposte adeguate - ha detto Claysset - Il nostro obiettivo è essere un'avanguardia su questi temi: rispetto delle persone e delle differenze. Ci confronteremo, quindi, con figure che non si occupano di sport per capire come funzionano le carriere alias, come viene affrontato il tema nel mondo accademico e cosa dicono le ricerche sul tema". Interverranno: Matteo Marconi, ricercatore, Centro di riferimento per la medicina di genere, Iss; Giuseppe Burgio e Alessia Ale* Santambrogio, Università degli Studi di Enna “Kore”; Pasqua Manfredi, vicepresidente Rete Lenford – Avvocatura per i diritti LGBTI+; Mattia Peradotto, coordinatore Unar-Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali – A difesa delle differenze. Per il programma della giornata clicca qui