Nazionale

L'Unità presenta i Mondiali Antirazzisti: si parte il il 6 luglio

I Mondiali Antirazzisti, l’annuale festa contro le discriminazioni organizzata dalla Uisp con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Modena e del Comune di Castelfranco Emilia, sono giunti alla quindicesima edizione. L’appuntamento con “la Woodstock dello sport” è presso il parco di Bosco Albergati, a Castelfranco Emilia, dal 6 al 10 luglio.

La conferenza stampa regionale di presentazione è invece in programma per venerdì 1 luglio alle ore 10 presso la Regione Emilia-Romagna, in viale Aldo Moro 52 a Bologna (12° piano).

Interverranno:
- Massimo Mezzetti, assessore della Regione Emilia-Romagna a Cultura e Sport;
- Teresa Marzocchi, assessore della Regione Emilia-Romagna a Promozione delle politiche sociali e di integrazione per l'immigrazione, volontariato, associazionismo e terzo settore;
- Stefano Vaccari, assessore della Provincia di Modena ad Ambiente, Mobilità e Sport;
- Vincenzo Manco, presidente Uisp Emilia-Romagna;
- Carlo Balestri, responsabile organizzazione Mondiali Antirazzisti;
- Bruno Bagnaresi, della Fondazione Matteo Bagnaresi;
- Documentaristi Emilia-Romagna

 

"Mondiali Antirazzisti". In campo per riconciliarci con il calcio. Quello vero (dall'Unita del 28 giugno)

Di Marzio Cencioni
Il calcio è così: più è infangato, più promette sogni. Ad un patto: quello di rimanere il più lontano possibile dal gioco, meglio se davanti alla pay tv a mille pollici, nel salotto di casa propria. I Mondiali antirazzisti Uisp sono tutto il contrario: più vicino possibile, più insieme possibile. Il calcio tornerà a respirare aria di calcio, da mercoledì 6 a domenica 10 luglio, a Castelfranco Emilia, comune a due passi da Modena. Cinque giorni di pallone no-stop, dall’alba al tramonto, con partite di venti minuti e squadre miste provenienti da tutta Europa e dal mondo. Miste in tutti i sensi: parità culturali e di genere, tifoserie ultrà e gruppi di migranti. E poi musica indi, mostre e incontri. Quest’anno si giocherà anche a basket, cricket, rugby e volley: perché lo sport parla l’idioma antico della cittadinanza comune. “Sarà la nostra zingaropoli – dice Filippo Fossati, presidente Uisp - siamo lo sport delle ultime file, quello che non lascia fuori nessuno ma smuove montagne, si mischia e crea civiltà. Chi non ci crede è invitato a dare un’occhiata: la lotta contro le discriminazioni non si ferma mai e lo sportpertutti è fatto apposta per avvicinare i cittadini ai loro diritti, perché li spinge a partecipare. Siamo un pezzo della primavera italiana e contribuiremo a tenere alte le bandiere dei referendum e dei beni pubblici”.

La parola chiave è partecipare: cinquemila giovani, 250 squadre, dal Baku- Azerbaijan agli Avvocati di strada di Bologna, dai rifugiati politici della Liberi Nantes alla Dinamo Antirazzisti di Dresda. Senza dimenticare il gruppo ultrà del Manchester, ovviamente Red, e il Gruppo Abele di Torino. Quest’anno ci saranno anche i bambini rom del quartiere Ferentari di Bucarest, emarginati tra gli emarginati. Si formeranno 34 gironi di sei squadre ciascuno. Domenica 10 luglio, finali e premiazioni: le coppe “fairplay”, ai più corretti in campo, quelle “invisibili”, alle squadre che includono ragazzi disagiati, quella “chilometri” alla squadra che viene da più lontano e così via. Sino alla più importante, la "Coppa mondiali antirazzisti", per chi si è distinto in azioni contro la discriminazione: detiene il trofeo il Luxemburg against racism.

“La novità di quest’anno sarà la presenza delle donne che ogni giorno proporranno laboratori sul linguaggio e lanceremo una campagna contro l’omofobia nello sport – dice Daniela Conti, dell’organizzazione dei Mondiali”. Molte voci porteranno le loro testimonianze: ci sarà Luana Zanaga, ex allenatrice in serie D, licenziata tre anni fa in quanto “accusata” di essere lesbica e Paul Elliot, già difensore di Chelsea e Pisa, una vita contro le discriminazioni e oggi testimonial della Rete Fare dell’Uefa, contro il razzismo. “L’edizione di quest’anno sarà un ritorno al passato pensando al futuro – dice Carlo Balestri, del Progetto Ultrà e ideatore dei Mondiali Antirazzisti quindici anni fa - si giocherà sui prati e allestiremo decine di campi un po’ sgangherati ma utili a giocare e riflettere”. Una Walden del calcio futuro, ripensando ad Henry Thoreau: il campionismo decadente di oggi farebbe bene a ripartire da capo, giocare e riflettere, spazi verdi e bussola al collo.