Di fronte ai crimini commessi dal Governo d’Israele nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania occupata, all’inerzia complice mostrata dal governo italiano e dalla comunità internazionale, 13 organizzazioni chiedono alla società civile di mobilitarsi in difesa dei diritti fondamentali della popolazione palestinese.
Semplice e diretto l’appello lanciato da ACLI, Amnesty International Italia, AOI, ARCI, Assopace Palestina, CISS, COSPE, Libera, ManifestA, Oxfam Italia, Rete Italiana Pace e Disarmo, Un Ponte Per, Vento di Terra: rivolgersi ai propri rappresentanti nei consigli regionali, comunali, provinciali e delle città metropolitane per chiedere di riconsiderare le relazioni in vari ambiti con lo stato di Israele o le amministrazioni locali israeliane.
In altre parole, si potrà chiedere il rispetto degli obblighi derivanti da tre diverse pronunce della Corte internazionale di giustizia relative alla plausibile violazione della Convenzione sul genocidio, dal suo parere consultivo del luglio scorso e dalle norme di diritto internazionale, che negli ultimi due anni sono state completamente ignorate dal governo Netanyahu.
LE GRAVI VIOLAZIONI COMMESSE DA ISRAELE
Nella Striscia di Gaza:
Mentre in Cisgiordania occupata:
“Di fronte all’evidente e documentata violazione del diritto internazionale umanitario da parte del governo israeliano, è dovere morale e politico della società civile e delle istituzioni locali italiane agire. Non possiamo restare inerti mentre si consuma una catastrofe umanitaria senza precedenti. L’appello che oggi lanciamo è un atto di responsabilità: chiediamo a Regioni, Comuni, Province e Città metropolitane di far sentire la propria voce, di dissociarsi da ogni forma di complicità, anche indiretta, e di assumere posizioni nette in difesa della popolazione palestinese e del rispetto del diritto internazionale. Il silenzio non è neutrale. È ora che anche l’Italia faccia la sua parte per la giustizia e la pace”, Silvia Stilli, presidente di AOI
“Vista la rilevanza generale delle norme di diritto internazionale violate, la Corte internazionale di giustizia riconosce anche una serie di obblighi in capo agli Stati terzi. In Italia, secondo gli articoli 114 e 117 della Costituzione, riguardano anche Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni – spiegano le organizzazioni promotrici – Aderendo al nostro appello si potrà quindi non solo esercitare “dal basso” una pressione più incisiva sul Governo israeliano per un immediato cessate il fuoco e la fine dell’occupazione, ma mandare anche un messaggio chiaro al governo Meloni, che finora si è mostrato impermeabile alle pronunce della Corte. L’Italia non può essere complice dei crimini commessi da Israele attraverso la fornitura di armamenti o schierandosi con la Germania contro la sospensione dell’Accordo di associazione tra Unione europea e Israele”.
L’IMPEGNO RICHIESTO AGLI ENTI TERRITORIALI
Ciascun cittadino o amministratore potrà scaricare dal sito www.entiterritorialiperlapalestina.it un documento da presentare in votazione nel consiglio del proprio ente territoriale, chiedendo un impegno a:
“L’obiettivo è arrivare all’adesione del maggior numero di enti territoriali, dopo le prime posizioni assunte da alcune regioni – concludono le organizzazioni promotrici – Per questo supporteremo i cittadini e le cittadine e tutte le associazioni che vorranno unirsi alla campagna nel diffondere e portare avanti la richiesta di adesione all’appello, affinché il nostro paese possa schierarsi dalla parte giusta della storia”. (Fonte:Aoi)