Il 4 a 5 ottobre i partner del progetto europeo Movement pills 2.0, di cui l'Uisp è capofila, si sono incontrati ad Atene. I paesi che partecipano al progetto, ispirato a Pillole di movimento, sono Bulgaria, Romania, Grecia, Estonia insieme alle reti europee EPSI-European Platform for Sport Innovation ed ISCA-International Sport and Culture Association. Obiettivo di Movement Pills, finanziato dall’European Education and Culture Executive Agency (EACEA), è sviluppare attività che ripropongano l'esperienza coniata dalla Uisp e sperimentata da molti anni prima a Bologna e poi in diverse altre città.
“La scommessa dell’Unione europea è partire da una buona pratica, quale è il nostro progetto Pillole di movimento, studiarla e poi adattarla ai diversi contesti - spiega Massimo Gasparetto, responsabile Politiche per la promozione della salute Uisp - Infatti, ogni Paese si differenzia per aspetti sociali, culturali, sanitari e sono quindi necessarie delle linee guida utili a declinarlo in realtà variegate. Questo è l’approccio tipico dei progetti europei: in questo caso, l’idea di Bologna è diventata la base per creare nuove linee guida da divulgare in Europa per dare vita ad azioni di promozione dell’attività fisica”. L’Uisp ha preso parte all’incontro con molti giovani in rappresentanza dei Comitati coinvolti, che hanno dimostrato preparazione e competenza: "L'Uisp ha raccontato il progetto e la sua esperienza - prosegue Gasparetto - l’obiettivo condiviso dai partner è far diventare un’azione di promozione dell’attività fisica parte di una strategia di promozione della salute e non solo uno strumento per aumentare gli iscritti. Il nostro valore aggiunto è far passare l’idea che advocacy, reti ed azioni sul territorio vanno oltre il marketing sociale, ma servono a creare un contesto di relazioni utili alla promozione della salute”.
Il progetto prevede diverse fasi con obiettivi intermedi, ogni partner ha dei compiti specifici: “Ogni mese organizziamo un meeting on line per coordinarci - racconta Irma Preka, coordinatrice Uisp del progetto - il nostro lavoro è organizzato in work packages (pacchetti di lavoro), ognuno con un obiettivo diverso. Il primo è il coordinamento, si riferisce tra le altre cose a scadenze e budget, ed è affidato all’Uisp; il secondo, affidato all’Isca, è lo sviluppo di una piattaforma web, che contiene tutti i materiali e i lavori già realizzati; il terzo è il networking, un work in progress continuo che serve a creare la rete, ed in cui l’Uisp è facilitata dalla sua esperienza e dall’esistenza di una vasta rete sul territorio. Gli altri paesi, invece, devono iniziare da zero e stiamo lavorando per far comprendere loro l’importanza dei partner, dalle farmacie alle società sportive fino agli enti locali. Il quarto pacchetto di lavoro ha come obiettivo il knowledge transfer, il trasferimento di conoscenze, e verte sulla realizzazione di tool kit e capacity building program, materiali formativi per i partner che sperimenteranno Pillole e per le organizzazioni che collaboreranno al progetto”.
Il capacity building program è diviso in quattro moduli, per il primo, assegnato all’Uisp, Paola Paltretti, presidente Uisp Bologna, ha realizzato un video che illustra la nascita del progetto e la metodologia.
Il quinto pacchetto riguarda l’implementazione e la realizzazione di scatole e bugiardini che verranno distribuite nei vari Paesi e che sono stati presentati durante l’incontro di Atene. La fase centrale del progetto con la distribuzione alle farmacie delle scatola di Movement pills e l’accesso gratuito alle attività sportive prenderà il via nei prossimi mesi: in Italia ad inizio 2025, negli altri Paesi in periodi successivi in base alle loro esigenze locali.
“In Italia distribuiremo le pillole di movimento in 12 Comitati (Grosseto, Perugia, Milano, Agrigento, Matera, Foggia-Manfredonia, Bolzano, Padova, Reggio Emilia, Torino, Rimini, Ascoli Piceno) mentre i partner lo implementeranno ognuno in tre città - prosegue Preka - nell’incontro di Atene i Comitati Uisp che hanno svolto la sperimentazione negli anni scorsi hanno presentato punti di forza e criticità della loro esperienza sul territorio. Si è poi svolto un lavoro diviso per team nazionali e ogni gruppo ha lavorato sul percorso di implementazione delle attività, che prevede la distribuzione dei materiali, le conferenza stampa di presentazione e i due mesi gratuiti di attività”. (A cura di Elena Fiorani)