Le storie di Matti per il calcio, la rassegna nazionale Uisp dei Dipartimenti e Centri di salute mentale, la cui XVI edizione si è giocata a Riccione dal 26 al 28 settembre, continuano ad attirare l'attenzione di media e stampa. Mercoledì 2 ottobre Carlotta Cesarini, operatrice sportiva della squadra “Pieve di Campo" di Perugia, e Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp, sono stati protagonisti della trasmissione "Tempi supplementari" di Rai radio 1 sport, per raccontare la specificità di questa iniziativa che veicola inclusione e riabilitazione attraverso il gioco del calcio.
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Carlotta Cesarini ha partecipato quest'anno per la prima volta alla manifestazione promossa dalla Uisp e, ai microfoni Rai, l'ha descritta come un’esperienza interessante, piena e completa: “Ha aperto spazi di idee nuove, a partire dalla condivisione dell’alloggio e del campo di gioco - ha detto Cesarini - Lo sport riesce ad unire le persone su più fronti, infatti oltre ad essere un modo per fare nuove conoscenze, dà anche la possibilità di scambiarsi le proprie esperienze, portandole fuori dal campo”.
“Con la Uisp si parla di sport per tutti - ha aggiunto Carlotta Cesarini - La differenza la fa l’inclusione, valore cardine della Uisp che, in Matti per il calcio, si evidenzia a partire dalla presenza in campo di operatori e utenti, per una manifestazione che è veramente aperta a tutti, a prescindere dal risultato sportivo. Noi puntiamo tutto sul valore della condivisione, affinchè sia veramente a 360 gradi".
Tiziano Pesce, ringraziando la Rai e in particolare Rai Sport per il servizio realizzato su Matti per il calcio, ha ricordato l’impegno della Uisp sul disagio mentale, iniziato negli anni 80 e proseguito costantemente con attività ed eventi sportivi che mettono le persone al centro, contro ogni pregiudizio e stigma.
“Matti per il calcio - sostiene il presidente nazionale Uisp - è un progetto che va avanti ormai da anni e mette al centro il calcio, lontano dalle storture che riempiono l’attualità. Il disagio mentale con cui vivono gli utenti dei Dipartimenti e Centri di salute mentale non ha solo bisogno di cure terapeutiche classiche, na anche di un rapporto umano e sociale che si crea sul territorio a partire dalle attività sportive. Con l'Uisp il calcio si affianca alla terapia”.
Fare squadra apporta i suoi effetti positivi, perchè i partecipanti si sentono inclusi in un gioco che vede tutti coinvolti, nessuno escluso. "Oltre ad essere un’ occasione per muoversi e fare attività fisica all’aperto, aspetto di non poca rilevanza, è soprattutto un modo per stare insieme, fatto di scambi importanti: ludici ed emotivi. Matti per il calcio 2024, inoltre, è stata dedicata al centenario della nascita dello psichiatra e neurologo Franco Basaglia, che si è sempre opposto al concetto di normalità. La rassegna dei Centri e dei Dipartimenti di salute mentale ha come emblema massimo proprio questo concetto e il calcio sociale funziona, ne abbiamo la prova perché i pazienti stanno meglio". (A cura di Michela Mattia)