Anche nel periodo estivo l’Uisp prosegue il suo impegno di cooperazione e sviluppo in Libano. Sono in corso, infatti, due missioni in diverse località del paese, condotte da quattro operatori Uisp: una legata ad un progetto di Terre des Hommes ed una in collaborazione con CTM.
Il primo si svolge a Kfarnabrakh, nel distretto di Chouf (Mount Lebanon), nell'interno del paese a 50 km da Beirut. Emanuela Serra e Daniele Zucca dell’Uisp Sassari si occupano della formazione all'interno di due progetti di Terre des Hommes rivolte ai rifugiati siriani. Si tratta della prima esperienza di collaborazione tra le due realtà.
“Stiamo conducendo un programma di formazione pianificato anche grazie alla collaborazione di Loredana Barra dell’Uisp Sassari, per 25 persone che lavorano nel centro sportivo in cui si svolge il programma formativo: operatori che lavorano con i bambini, molti allenatori, alcuni educatori e assistenti sociali - racconta Emanuela Serra - Sono uomini e donne, dai 16 ai 40 anni, tra cui anche numerosi siriani. Il centro accoglie molti ragazzi e prevalentemente si occupa di calcio, quindi il primo obiettivo è stato definire il ruolo dell'educatore rispetto a quello dell'allenatore: noi proponiamo loro un altro metodo per la gestione dei gruppi di bambini legato al gioco, all'animazione e ai valori Uisp dello sportpertutti”.
Serra e Zucca sono in Libano dal 25 luglio e il modulo formativo si concluderà domenica 31: ”Il programma è formato da una parte teorica e una di attività, svolta all'aperto. Illustriamo un approccio alla gestione dei bambini e al loro sviluppo che sia globale e interpretato attraverso il gioco. È un percorso importante che punta a strutturare una nuova mentalità in educatori e istruttori. Loro sono entusiasti di conoscere nuovi metodi e possibilità per sviluppare le capacità del bambino, a livello sportivo, emotivo, psicomotorio”.
Per Daniele Zucca si tratta della prima missione con l’Uisp: “La prima giornata è stata una sorta di rodaggio per capire i loro bisogni, obiettivi e aspettative. Abbiamo lavorato alla programmazione puntando agli aspetti più funzionali al loro lavoro: si tratta di un gruppo eterogeneo ma la formazione sta funzionando bene e stiamo vivendo un’esperienza positiva, un percorso utile per aumentare la nostra preparazione come operatori e formatori. Loro fanno tante domande, è evidente il bisogno di confrontarsi con altre modalità di lavoro. Il nostro è un approccio legato non solo alla disciplina ma alla persona e questo per loro è nuovo, sono molto interessati all'aspetto educativo, ma ovviamente per appropriarsi di un nuovo metodo c'è bisogno di tempo, ed ogni giorno si fanno passi avanti nella comprensione”.
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Dal 12 luglio l’Uisp è a Beirut con Alessandro De Paolis, dell’Uisp Roma, e Maura Corda, Uisp Cagliari, per la gestione dei Summer Camp, inseriti nel progetto Rafforzamento dell’offerta di servizi sociali ed educativi a favore dei minori palestinesi dei Campi profughi di Mar Elias, Burj Barajneh e Rashidieh in Libano, in cui l’Uisp è al fianco della ong CTM.
“I campi durano quattro giorni, dal giovedì alla domenica - racconta Alessandro De Paolis - il primo si è svolto dal 14 al 17 luglio, il secondo si concluderà domenica 31 luglio, entrambi rivolti ai bambini di due campi profughi di Beirut. Il terzo e ultimo sarà per i bambini di un campo di Tiro. Lavoriamo con bambini dai 9 ai 12 anni e il programma prevede in mattinata attività di acquaticità in piscina, infatti molti bimbi non sanno nuotare, mentre nel pomeriggio ci dedichiamo alle attività sportive, come calcio e basket. Insieme a noi ci sono le insegnanti che nei due anni precedenti hanno seguito la formazione del progetto e lavorano negli asili della Ghassan Kanafani Foundation. Loro sono abituate a lavorare con bambini più piccoli e quindi li supportiamo con questa fascia diversa di età, studiamo il programma e lo applichiamo insieme, proponendo una parte sportiva, laboratori e scambi interculturali, ma anche balli e attività tradizionali”.
“I bambini che partecipano alle attività sono maschi e femmine, ed è un modo per insegnare loro a stare con l'altro sesso. È un lavoro molto interessante, i bambini sono entusiasti: non hanno mai dormito fuori dal campo senza la famiglia, quindi per loro è un'esperienza forte, anche perché partono dalle condizioni ristrette dei campi e arrivano in posti belli, puliti, nel verde, in cui trovano spazio per correre e la piscina”.
L’intervento segue tre momenti formativi svolti nel 2015 e nel 2016, di cui uno proprio sui centri estivi, e continuerà con un altro modulo formativo e con il Summer camp 2017.
“Al primo impatto la più grande barriera è la lingua – dice Maura Corda, alla sua prima esperienza con l’Uisp – Però i bambini si sforzano molto a parlare in inglese, e abbiamo un’interprete che ha costruito un ottimo rapporto con i bambini e riesce a metterci in comunicazione con il loro mondo. I bambini giocano, maschi e femmine imparano a stare insieme e si divertono molto, sono curiosi e aperti alle cose nuove. Si respira un clima di festa, anche grazie alle insegnanti della Kanafani, sempre disponibili e pazienti. Sono esperienze intense ed emozionanti, ci confrontiamo con adulti e bambini che vivono in difficoltà e disagi grandissimi, ma sono genuini, gentili e accoglienti”. (Elena Fiorani)