Nazionale

Riforma della scuola: serve una maggiore consultazione

L’Uisp è a disposizione per costruire la scuola aperta aperta e pubblica. Capace di formare saperi critici". Parla F.De Meo

Martedì 5 maggio si è svolto lo sciopero nazionale degli insegnanti contro la riforma del governo e il presidente del Consiglio ha annunciato un confronto sulle possibili modifiche al ddl scuola. Un confronto aperto a tutte le forze interessate del mondo della scuola in vista della seconda lettura a Palazzo Madama.

Nella riforma si parla anche di attività motoria nella scuola: qual è il punto di vista dell’Uisp? “L’Uisp ribadisce in questa occasione i rilievi fatti due mesi quando furono resi noti i contenuti della riforma – spiega Fabrizio De Meo, responsabile politiche sociali, educative e giovanili Uisp -  la prima perplessità riguarda una certa cultura della privatizzazione che tocca vari aspetti della riforma, dai contributi alle scuole private, al ruolo dei presidi, al rapporto tra scuola e impresa. L’Uisp rilancia un’idea di scuola aperta al territorio, pubblica e accessibile a tutti: sono necessari investimenti sulla scuola pubblica, base di uno sviluppo democratico del nostro paese”.

L’Uisp è a disposizione per costruire la scuola aperta – prosegue De Meo -  che è il contrario della scuola azienda: in piazza sono scesi molti soggetti diversi, insegnanti, studenti, genitori, con cui è possibile costruire un nuovo sapere critico. Noi siamo al loro fianco per questo lavoro di rifondazione della scuola italiana”.

“Un altro aspetto importante, ma trascurato dalla riforma è quello dell’approccio ludico motorio dell’apprendimento – conclude De Meo - si parla di educazione motoria, ma al di fuori di un percorso, che noi promuoviamo da tempo, che preveda un programma di formazione adeguato per il corpo docente. Sarebbe necessaria una proposta integrata tra le discipline, non solo concentrata sulla natura tecnica, ma che abbia la capacità di mettere insieme diversi aspetti, non ultimo il legame con il territorio”.

C’è poi il problema delle risorse e della mancanza di docenti. Anche Valerio Piccioni, giornalista della Gazzetta dello sport, è intervenuto su questo tema nell’edizione di mercoledì 5 maggio: "La 'buona scuola’ di Renzi e della Giannini ha tanti fronti aperti come dimostrano lo sciopero e le proteste di piazza. In ballo c’è anche una possibile (ma ora difficile) svolta epocale: un’ora di educazione fisica e motoria dalla seconda alla quinta elementare. Una specie di terra promessa nel paese con i bambini più obesi e meno in movimento nella classifica Ocse. Ma in agguato c’è un pasticciaccio. In pratica: mancano i prof. Dei quasi 5.300 precari di educazione fisica da assumere, almeno la metà potrebbero diventare insegnanti di sostegno, scegliere le superiori, sostiuire colleghi che vanno in pensione. Soltanto il 50 per cento delle classi sarebbe coperto. Una beffa. Il confine è l’articolo 8 del disegno di legge. Basterebbero 8 parole di un emendamento: “fatta eccezione per i docenti di educazione fisica”. Senza questa modifica si rischierebbe il più grande dei ‘vorrei ma non posso’”.

 

 NOTIZIE DA UISP NAZIONALE
UISPRESS

PAGINE UISP

AVVISO CONTRIBUTI ASD/SSD

BILANCIO SOCIALE UISP

FOTO

bozza_foto

VIDEO

bozza_ video

Podcast

SELEZIONE STAMPA

BIBLIOTECA UISP