Ore 20.30 Chiude i lavori di questa seconda giornata Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp, chiamando sul palco Elio Di Summa, Tommaso Dorati e Vincenzo Manco, per ringraziare Elio Di Summa per il suo impegno di una vita consegnandogli una targa a lui dedicata per la dedizione e l'impegno profuso all'interno dell'Uisp e a favore dello sport per tutti. "La Uisp mi ha cambiato la vita - dice Di Summa - ma da soli non si fa niente ed io rappresento qui la mia squadra".
Ore 20.24 Michele Di Gioia, Basilicata, ho appena chiuso il mio percorso come presidente regionale e l'incarico su beni comuni e periferie. Queste politiche hanno un senso perché l'Uisp è attenta alle "periferie", alle marginalità. Le città possono essere rinnovate partendo dalle persone, non è possibile entrare in contrasto generazionale, ma bisogna lavorare insieme. Il nostro modo di fare sport deve essere un elemento di coesione sociale. Al nostro interno diventa importante confrontarci e dirci anche le cose che "fanno male", per per crescere.
Ore 20.17 Mario Marrone, Calabria, come molti presidenti ho iniziato un nuovo percorso per la mia regione, che parte dai comitati territoriali, dalle competenze e dalle risorse. Un percorso che passa attraverso la mutualità dei territori del Sud, che hanno condiviso una nuova e rinnovata visione dell'associazione, eccellenza senza protagonismi per provare a rafforzarsi attraverso la condivisione di esperienze.
Ore 20.13 Vera Tavoni, Emilia Romagna, la richiesta di sport è cambiata, chiede meno sport in senso tradizionale e più sport inteso come benessere e prevenzione. Il nostro compito è quello di accelerare il confronto tra di noi per capire quali sono i nuovi interessi della comunità. E' fondamentale affichè l'Uisp possa diventare più grande e rimanere sempre più in salute.
Ore 20.09 Marco Pirazzini, Emilia Romagna, il racconto tramite social: dietro un sorriso, una battuta, uno scherzo c'è un modo diverso di raccontare lo sport. E' un modo veloce, leggero, istantaneo ma che serve per andare a prendere i giovani che adesso facciamo fatica a catturare. Nell'alluvione che ha distrutto la Uisp a Lugo ho visto la vera Uisp. L'alluvione è stata il 20 settembre 2023 e l'ufficio ha riaperto il 26 settembre. Soli 6 giorni, ed è stato grazie anche all'aiuto della Uisp Emilia Romagna e della Uisp Nazionale.
Ore 20.01 Tina Pedrera, Puglia, mi allaccio alle povertà educative: l'empowerment e il mentoring sono degli elementi fondamentali, insieme al counceling. L'arte di essere presenti. Gli sport di binomio offrono risposte molto interessanti sul tema delle povertà educative. La gentilezza è l'asse che placa, che trasforma e che fa crescere.
Ore 19.58 Davide Bombini, Lombardia, vorrei porre l'attenzione sulle persone transgender e mi definisco una persona cisgender non binaria. Sono tante e vogliamo fare sport: oggi non è possibile farlo in sicurezza e sono quì perchè penso che la Uisp possa fare da baluardo delle nostre istanze, è la prima che ha creato la tessera Alias, si è parlato di linguaggio ampio che rende attraversabili i nostri spazi. Ho letto il bilancio sociale, c'è cura e attenzione al linguaggio che però può essere migliorato perchè è evidente che gli sbagli sono stati fatti proprio per premura di essere attenti.
Ore 19:53 Daniela Conti, Lazio: parto dall'intervento di Manuela Claysset che ha parlato delle parole che svaniscono mentre io vorrei porre l'attenzione su quelle che ritornano: razzismo, omofobie, molestie, etc.
Abbiamo politiche specifiche ma forse dovremmo inserire nelle strutture tecniche una formazione specifica su come si includono le persone nelle loro specificità e differenze, culturali, sociali, etniche. Sono gli educatori che rappresentano sul territorio la Uisp ed è da loro che dobbiamo partire, con una formazione ad hoc. Concludo che torneremo in Libano a fare formazione e sono contenta di sapere che ci sono esperienze di cooperazione anche a livello territoriale
Ore 19:47 Walter Cavalieri D'Oro, Piemonte: qualcuno ci vorrebbe accondiscendenti, sia in ambito governativo che sportivo, ma nella foga di immaginare quello che vorremmo non dobbiamo prestare il fianco ad esigenze di altri. Nel settore subacquea la federazione vuole accorparci, ritengo quindi che dovremmo agire, sostenere le nostre elaborazioni concettuali e progettuali, promuovere azioni per portare le persone in piazza. Immagino che chiunque faccia parte della comunità Uisp debba sentirsi impegnato a sostenere la crescita formativa indipendentemente dal ruolo ricoperto
Ore 19:41, Azio Minardi, Emilia Romagna: sono da pochi anni in Uisp e ciò che mi ha colpito sono le diversità, la pluralità e una complessità legata alla storia dei comitati e dei territori. Dobbiamo quindi usare strumenti diversi e flessibili in base ai contesti e l'input è proprio quello di creare percorsi cuciti sui bisogni dei territori. Oggi ci serve velocità d'azione, prossimità, competenze, innovazione, in cui i Comitati più strutturati aiutino quelli meno organizzati. Dal punto di vista degli impianti, serve un percorso di accompagnamento per condividere i saperi di chi ha il know how in ambito di infrastrutture sportive, serve la formazione e incrementare e irrobustire le relazioni tra territoriali. Coltivare buoni cittadini e coesione sociale sono aspetti che possono crescere grazie agli scambi
Ore 19:33 Simone Menichetti, Lazio: il Congresso è un luogo dove mettere sul tavolo risultati e criticità. Dal punto di vista privilegiato di membro di Giunta, vorrei ricordare i risultati legati al bilancio sociale, alla trasparenza sulla distribuzione dei contributi pubblici, e quanto è stato fatto sulla progettazione che assume una centralità sempre maggiore. Le cose possono sicuramente essere fatte meglio e parlando di giovani, ho timore che ci si appoggi alle difficoltà economiche per fare una scelta conservativa: la Uisp può attirare i giovani ma bisogna sceglierlo, bisogna agirlo. Non parlo di rottamazione, ma è necessario coadiuvare questo processo, formandoli, sostenendo i giovani.
Ore 19:28 Eleonora Banzi, Emilia Romagna: lo slogan "immagina" mi ha fatto molto riflettere perchè immaginare significa anche accompagnare il sogno con la concretezza. Da tempo parliamo di transizione che ha trasformato il contesto in cui viviamo, abbiamo pertanto bisogno di alzare l'asticella cambiando paradigma di continuo, cercando di anticipare le esigenze. Serve avviare un processo di revisione della governance, del limite dei mandati non elettivi; serve anche adeguare i regolamenti tecnici delle attività che sono fermi e non vanno al passo con la realtà; abbiamo bisogno di fare progetti non ingabbiati in regolamenti stantii. Abbiamo bisogno di percorsi formativi innovativi per dirigenti, educatori, personale, affiliate, strumenti di crescita personale e strumenti digitali che siano anche di analisi e monitoraggio delle attività che svolgiamo. Possiamo immaginare o essere artefici del nostro cambiamento.
Ore 19:25 Marco Andreoli, Piemonte: vorrei portare la testimonianaza come presidente di una ASD di scherma storica affiliata alla Uisp Torino. Abbiamo scelto la Uisp per la condivisione dei medesimi valori: cercavamo sensibilità, passione, consigli, persone concreti, oneste. Abbiamo trovato tutto ciò nell'Uisp Torino e proseguiamo con l'Uisp perchè siamo soddisfatti da più di 20 anni.
Ore 19:22 Paola Chiarantini, Toscana: vorrei una Uisp nazionale vicino ai territoriali soprattutto in vista delle nuove normative in vigore dal 1° settembre. Abbiamo bisogno di conoscerci, confrontarci, creescere insieme e avere momenti formativi specifici preferibilmente in presenza. Vorremmo uno snellimento delle procedure e un sito al passo con i tempi.
Ore 19:15 Rita Di Toro, Lombardia: questo congresso è un'opportunità di crescita ma anche di celebrazione per quello che l'Uisp è e può essere. La Uisp con il Covid 19 ha mostrato una grande resilienza ma ci ha dato anche la possibilità di reinventarci, promuovendo attività sportive, associative e culturali anche a distanza. L'importanza dello sport come strumento di salute e di socializzazione, è un valore che dobbiamo continuare a tutelare. Ci sta a cuore il tema della formazione per affrontare le sfide che abbiamo di fronte. La nostra associazione è composta da persone che lavorano con passione ma la formazione deve essere continua e specifica. Particolare attenzione deve essere data ai progetti nelle scuole, nei percorsi formativi dei giovani che sono il nostro futuro. La Uisp da sempre porta lo sport nelle scuole ma non possiamo dimenticare la grande età, in particolare le donne, per le quali promuovere il movimento e la socializzazione. Poi l'inclusione di persone con disabilità è un altro tema da continuare a peseguire con sempre maggiore tenacia. Associazionismo, appartenenza, azione sono le tre parole chiave.
Ore 19.10 Francesco Giovanni De Razza, Toscana: abbiamo partecipato alla stesura di progetti di promozione della salute, considerando dati allarmanti l'86% dei morti, il 75% delle spese sanitarie sono legate a fattori di rischio su cui possiamo come Uisp fare tanto.
Dobbiamo prestare attenzione al futuro di comunità, all'importanza di progetti di promozione della salute che utilizzano l'attività fisica come strumento per il benessere e la promozione della salute. Grazie alle nostre attività abbiamo assistito alla partecipazione di assessori allo Sport e alla Salute. Grazie a questo ruolo possiamo dire la nostra ma andrebbe rivalutato questo settore e politica.
Ore 19:00 Adelaide Gallo, Lombardia: nel 2020 fondammo Accademia Frida avevamo in mente cosa intendevamo per sport e come non volevamo fare ginnastica ritmica, non sapevamo nulla di federazioni e enti di promozione sportiva. Mi affidai alle mie frequentazioni in Cgil e lì mi dissero subito Uisp, per me declinata al femminile. Studiammo la sua genesi, con il suo portato di antifascismo: era la nostra casa naturale. Da 30 associati siamo diventati 141: sono onorata di essere delegata a questo congresso, che si svolge in un contesto molto complesso, ma sento che è l'unico ente che è baluardo contro la destra. Immagino che l'Uisp voglia dare il suo contrinuto al cambiamento che auspichiamo schierandosi a favore del referendum sulla cittadinanza. Propongo il mio punto di vista: vorrei che si radicasse ancora di più sui territori, a partire dalle periferie, dove le condizioni socio economiche portano a vedere lo sport come superfluo. Lo sport può essere la soluzione a tante mancanze, sociali, culturali ed economiche. In una palestra di periferia facendo sport con persone diverse, stai facendo politica. Stiamo imparando un linguaggio inclusivo, abbiamo imparato che non esistono i dsa o i disabili, ma persone con disabilità; abbiamo imparato a fare attenzione alle barriere architettoniche.
18.57 Federico Bonacini, Emilia Romagna: la riforma dello sport ha reso tante cose più complicate, con registri da compilare e procedure da seguire. Sono entrato nel 2006 ma non sento più la stessa spinta, troppa burocrazia, l'energia che serve per organizzare attività o corsi di formazione va spesa per la fase burocratica. Siamo entrati nel mondo digitale solo recentemente, abbiamo l'AppUisp ma la stiamo sfruttando a pieno come strumento per dare qualcosa di più oltre alla semplice tessera? Il comitato Uisp di Reggio Emilia, presso cui lavoro, sta sperimentando soluzioni innovative che possono essere utili ad altri Comitati come il nostro, dobbiamo confrontarci e aiutarci. Pensare a momenti concreti in cui mettiamo sul piatto idee, problemi, soluzioni, siamo la Uisp che deve lavorare per diventare l'ente di promozione sportiva di riferimento del futuro.
Ore 18.40 Alessandra Rossi, Toscana: L'italia non è un paese per giovani e un dato Istat ci dice che i ragazzi che vanno all'estero sono quelli più preparati e che non provengono necessariamente da realtà difficili. L'Uisp può fare molto per questi giovani, lavorando e collaborando con realtà ad esempio come quella del Cesvot che ci ha chiamati per dare opportunità di volontariato a molti giovani e così abbiamo preso un ragazzo con competenze digitali che può supportare il comitato formando e accompagnando dipendenti e i nostri tesserati. Stiamo collaborando per creare nuove leve che possano sostituirci ma sempre con l'acqusizione di competenze.
ore 18.42 Daniel Ficcadenti, Marche: è un onore condividere con noi l'esperienza del comitato Uisp Ascoli Piceno: lavoriamo per rendere sport veicolo di benessere, solidarietà. Viviamo ina fase storica in cui il contesto sociale vve una crisi profonda, e il nostro impegno divengta ancora più necessario, per creare comunità più solide, promuovere rispetto e inclusione, non possiamo rimanere spettatori. A questo si aggiunge la difesa della democrazia, perchè assistiamo a una deriva pericolosa, che sta minando principi findamentali come uguaglianza e giustizia sociale, non possiamo permettere che questo accada. La sfida è ricordare l'importanza dei nostri valori ai giovani. Promuovere lo sport come strumento di prevenzione significa ridurre i costi sanitari e aumentare il benessere psicosociale. Dobbiamo essere sempre più forti per far conoscere quello siamo e quello che facciamo: è necessario farlo tutti insieme
Ore 18:36 video-collegamento con Walter Massa, presidente nazionale ARCI: "Buon lavoro a tutte e tutti voi e un grande abbraccio a Tiziano per quanto fatto fino ad ora. Uisp e Arci sono come fratelli/sorelle che quando si incontrano riescono a stare e lavorare assieme perchè hanno tanto in comune: i terreni prioritari su cui possiamo lavorare sono i concetti di cura, prossimità e popolare. Cura perchè le persone sono preda della solitudine che ha generato paure, intolleranza e di conseguenza razzismo. Prossimità perchè le persone hanno bisogno di ritrovi, come i nostri circoli e le vostre palestre. Popolare per renderci compresibili da tutti/e. Abbiamo tanti fronti aperti e per la prossima stagione abbiamo bisogno di uscire dai nostri gusci, questo è il tempo di stare assieme, ritrovarci, viverci e sono speranzoso che questa alleanza, civica, laica, popolare, possa dare il suo grande contributo per il bene del Paese.
Ore 18:30 Mariagrazia Pugliese, Toscana: cerchiamo i nostri giovani quando il fuori li vuole perfetti. Ancora una volta l'Uisp deve stare con i nostri giovani e non possiamo volerli perfetti: dobbiamo consentire loro di sbagliare, di fare esperienze, possiamo essere un'opportunità per introdurre i giovani ad una mentalità e cultura che crea competenze, valori, libertà di scelta. La Uisp deve fare questo balzo in avanti: la nostra formazione ha scelto delle rotaie ben precise ma non è sufficente, la formazione deve essere funzionale all'associazione, ai territori, ai settori di attività. Deve essere flessibile, per me quindi anche online, cosa che amplifica e consente la più ampia partecipazione. Queste difficoltà in realtà sono esperienze di crescita e ringrazio Patrizia Alfano per quanto fatto: possiamo osare di più!
Ore 18: 20 Fabrizio Giorgetti, Toscana, ho vissuto otto anni meravigliosi, collaborando con tante persone, i Congressi sono il momento in cui si fanno bilanci, alla fine del mio secondo mandato vorrei contribuire al dibattito con le idee formate alla guida del Settore di attività pallavolo. Abbiamo assistito al passaggio dalle leghe ai settori di attività, passaggio che ho condiviso, ma dobbiamo aumentare gli sforzi e unire le forze per crescere tutti insieme. La pandemia ha azzerato le nostre certezze, facendoci scoprire nuovi modi di fare attività in maniera autonoma, ma se siamo bravi a declinare lo sport secondo i nostri valori fondanti dobbiamo migliorare per recuperare gli iscritti che mancano da dopo la pandemia. La mia proposta è che ogni Comitato nei prossimi quattro anni si impegni a sviluppare un nuovo settore di attività rispetto a quelli che ha ad oggi. E' cosa buona e giusta validare tutte le scelte dei Sda da parte della giunta nazionale, ma dobbiamo fare attenzione ai tempi: lancio la proposta di nominare responsabili nazionali persone che non abbiano già carichi di lavori enormi. Ai nuovi presidenti di Comitati consiglio di invitare i coordinatori dgli sda alle riunioni, perchè è importante
Ore 18:14 Michele Totaro, Marche: il futuro di cui parliamo è strettamente legato ai giovani e voglio parlare dei giovani laureati. E' un mondo complicato, sfruttato, con costante fuga dei cervelli dall'Italia. La difficoltà dei giovani laureati va di pari di passo con la crisi delle Università pubbliche in presenza: l'istruzione sta diventando un business con percorsi online che non garantiscono il contatto, la relazione, il dialogo. L'Uisp può offrire ai giovani laureati nuove opportunità di imprenditorialità sociale ed economica: i giovani laureati portano con sè idee, innovazione e l'Uisp può sostenere percorsi di incubazione, mentoring, ed offrire corsi di formazione specifici su imprenditoria e management in ambito sportivo. L'Uisp può essere il volano che coniuga sport, imprenditoria sociale ed istruzione pubblica. Insieme possiamo creare un mondo migliore tutelendo i giovani lauereati.
Ore 18:10 Fabrizio Forsoni, Umbria: abbiamo bisogno di investire in formazione, in ricerca, sulle nostra attività rafforzando quegli sport minori che però rappresentano un mondo comunque importante e non trascurabile. La più grande sfida è appunto garantire lo sportpertutti/e e lo facciamo da sempre ancor prima del riconsocimento in Costituzione solo che ora abbiamo delle responsabilità in più. Dobbiamo ricordare i nostri valori della Resistenza e dell'antifascismo ed essere promotori di politiche giovanili e di genere su cui c'è ancora tanto da lavorare. Immagino un futuro fatto di pace ed equità e l'entropia serve a cavalcare il cambiamento, a ricordarci chi siamo e dove vogliamo andare.
Ore 18:07 collegamento da Piazza del Popolo per la manifestazione "In piazza per l'Europa". Miriam Palma della redazione Uisp informa sull'andamento della manifestazione: "Molti dei valori e degli slogan che vengono rilanciati in questa piazza sono gli stessi che si sentono nel Congresso Uisp: pace, diritti, solidarietà, Europa".
Ore 18:02 Pietro Cinquino: Piemonte: voglio raccontare l'esperienza della pallavolo Uisp piemonte. Anni fa con un gruppo di lavoro del settore pallavolo abbiamo creato il coordinamento della pallavolo Piemonte: se tutti noi dirigenti Uisp lavorassimo non tenendo conto del nostro orticello ma in modo collaborativo i risultati potrebbero essere ottimi, perchè abbiamo le competenze. Esorto i settori di attività del territorio a proseguire su una strada come questa, perchè mi dispiace vedere che in alcune regioni la pallavolo Uisp non ci sia. Sarebbe bello che in altri territori si costituisse la Pallavolo targata Uisp, magari con la categoria mista che si gioca con donne e uomini insieme.
Ore 17:56 Chià Rinaldi, Emilia Romagna: il contesto odierno sfugge alla nostra reale portata e capacità di comprensione. Possiamo partire dalle scelte quotidiane, intervenire su piccole cose, come eliminare i rifiuti nelle manifestazioni sportive, sul risparmio energetico degli impianti. Si è parlato di drop-out sportivo e dobbiamo tener presente che tutto ciò che esce fuori dalla norma, "Lgbtq+, disabili, stranieri", sono i soggetti che più di altri rischiano di uscire o non accedere a percorsi di pratica sportiva.
Perchè allora non proponiamo un tesseramento che permetta l'autodeterminazione di genere al di là del binarismo? Perchè non fuorisciamo dall'atteggiamento pietistico verso le persone con disabilità, e non proviamo a non pensare che sappiamo già tutto? Per immaginare il futuro: chiediamoci come possiamo migliorare il presente, garantendo diritti ed equa parecipazione a tutt*
Ore 17:53 Domenico Caraviello, Piemonte: voglio parlare del progetto volley per i più deboli che ha 25 anni di attività e coinvolge 8 Centri di salute mentale. Tra i partecipanti c'è nostro ragazzo che ha partecipato al corso di formazione ed ora svolge il ruolo di arbitro con grande professionalità. Dico a gran voce alla Uisp che abbiamo bisogno di visibilità e la prima a non farlo è la mia ASL: il nostro impegno deve favorire l'inclusione
Ore 17:45 Mariassunta Abbagnara, Marche: ho scritto una lettera a me stessa. Ti diranno che in Uisp siamo riconosciuti, che puoi formarti, che ci saranno opportunità lavorative in vari ambiti, ti diranno che conoscerai persone interessanti di tutte le età, che dovrai risolvere problemi, che dovrai avere competenze, che alcuni ambienti sono fortemente maschilisti, ti diranno che lei non può partecipare tanti giorni fuori perchè ha un figlio, ti diranno tante cose ma il concetto è che la Uisp ti si appiccica addosso, nel bene e nel male.
Ore 17.39, Marco Ceccantini, Toscana: Viviamo un periodo difficile, a livello internazionale, italiano ma anche per le nostre famiglie. Spesso perdiamo la percezione dei pericoli che il mondo nel suo insieme vive. L'Uisp è sempre in campo per promuovere la pace, in particolare con le grandi manifestazioni, che però devono tenere conto dei cambiamenti della società, quindi dobbiamo apportare necessari cambiamenti per quelli che sono i nostri biglietti da visita sul territorio. I settori di attività dovranno intercettare nuove sensibilità, con proposte meno strutturate e più attente ai nuovi bisogni sociali. Si afferma o sport di base come elemento essenziale per la vita delle persone, la promozione della salute e la socialità. Lo sport può e deve esser strumento di promozione dei valori, occorre garantire il diritto allo sport, portarlo dove non c'è e diffondere gli stili di vita a questo legati. Il nostro sport deve essere un ostacolo obliquo in cui ognuno trova la giusta altezza per saltare. Bisogna operare per un rafforzamento dei settori di attività, anche con investimenti su attività e dirigenti, per essere sempre più attrezzati con un'offerta sportiva di qualità.
17.32 Ermanno Pizzoglio, Piemonte: Io mi occupo della formazione, un tema che mi sta molto a cuore, perchè è un investimento per il futuro. Io mi impegno nel settore montagna, ma è un luogo che porta con sè dei rishci, quindi c'è bisogno di formazione. Forniamo ai nostro soci gli strimenti necessari per affrontare e diverse attività in modo sicuro e responsabile. Una formazione di qualità rappresenta un aspetto cruciale per lo sviluppo del nostro settore, qualità che già ci contraddistingue, mentre in altri contesti è una cosa sottovalutata. Sappiamo che i nostri operatori sviluppano anche capacità di problem solvng, comunicazione efficace, lavoro di squadra, questi percorsi formativi creano competenze che si configurano anche al di fuori degli aspetti tecnici, formando operatori consapevoli di far parte di una grande associazione con importanti valori
Ore 17.25 Iliana Maccari, Lombardia: lavoro in una scuola ma mi occupo anche di formazione e orientamento. I giovani hanno bisogno della nostra fiducia e di spazio: spazi fisici, luoghi concreti dove i giovani possano tornare ad aggregarsi (come quelli che offriamo in ambito sportivo); spazi mentali intesi come luoghi di riflessione ma soprattutto lasciare spazio alle loro visioni. Dobbiamo fare un passo indietro e lasciare spazio a questi giovani. In merito ai minori stranieri non accompagnati importante è il ruolo di supporto del tutore volontario: ciascuno di noi può farlo per consentire loro di fare sport. Lo slogan immagina è meraviglioso: ma bisogna essere pratici e concreti e quindi dopo "immagina" io mi apsetto ci sia "concretizza, fai".
Ore 17.16 Gabrielle Bruschi, Toscana: ripercorrendo lo scenario attuale non possiamo ignorare l'emergenza ambientale, vengo dalla provincia di Firenze, saltata alla cronaca ieri con frane, allerta rossa e ogni attività sospesa. Abbiamo volontari che oggi sono a spalare il fango. I cittadini devono farsi carico di ogni spesa e la Uisp dovrà fare i conti con tutte queste emergenze, sempre più dovrà essere protagonista perchè lo sport è uno strumento trasversale d'aiuto in ogni situazione ed emergenza. Una grossa parte della nostra azione dovrà essere rivolto anche agli anziani visto il trend di invecchiamento che riguarda i dati italiani, dobbiamo rivendicare il ruolo sociale, di socializzazione dello sport e la Uisp nazionale deve aiutare i Comitati in questi percorsi. L'Italia non è un paese per giovani ma nenache per donne: nello sport sono tante le disuguaglianze, nei posti dirigenziali le donne sono sottorapresentante, manca attenzione al linguaggio, ci sono ancora molti troppi stereotipi. Bisogna lavorare su questo divario
Ore 17.13 Fabia Giordano, Emilia Romagna: abbiamo affrontato anni difficili, ora è tempo di progettare e farci trovare pronte/i.L'Uisp è nei tavoli di lavoro, dalla parte dei giovani e delle giovani, contro il drop-out sportivo, per il benessere e la salute, ma deve anche specializzarsi sempre più nelle attività per over in accordo con Asl e realtà del terzo settore. Molto c'è da fare per le lavoratrici sportive ancora poco tutelate: il nazionale deve garantire anche supporti per tutte/i.
Ore 17:05 Fabio Palandri, Liguria: voglio fare una riflessione sul Summerbasket che nasceva da un accordo tra Uisp e Nike. L'accordo saltò ma siamo andati avanti lo stesso, perchè volevamo scendere in campo, nelle strade, nelle piazze e giocare a basket. A giocare tre contro tre, eravamo solo noi e diventammo un punto di riferimento per molte realtà ma ad un certo punto ci siamo arenati, non siamo stati capaci di cogliere le opportunità che si erano presentate. Ci siamo persi troppo in alcune discussioni (manifestazioni sì/no; campionati sì/no) che ci hanno fatto perdere di vista la promozione della pallacanestro, che nel frattempo è stata occupata da altri soggetti. Anche agli sponsor abbiamo dato l'idea di essere troppo frammentati ed in alcuni casi poco organizzati. Come possiamo rilanciarci? Dobbiamo rilanciare il sistema nazionale delle attività che deve garantire organizzazione, semplificazione e che punti sulla promozione.
Ore 17 Maurizio Zaccherotti, Toscana: queste sono giornate che rafforzano le idee identitarie, che danno la possibilità di conoscerci, scambiare idee, immaginare scenari possibili, fare rete. Siamo quelli che nello sport hanno trovato uno stile di vita. Rappresento anche un piccolo settore Acquaviva che porta avanti la mission Uisp ma senza nascondere anche le criticità come la mancanza di rinnovamento all'interno dell'associazione, anche su chi la dirige, dando spazio ai giovani e al protagonismo giovanile e investire e sostenere anche sullattività sportiiva per persone con disabilità
Ore 16.53 Fabrizio Bernabei, Toscana: dobbiamo riflettere sulle convenzioni e sull'unificazione dei costi delle tessere e in occasione di manifestazioni come Giocagin ci siano attività diverse che fanno poi mancare la partecipazione alle manifestazioni nazionali
Ore 16.50 Luca Farenga, Lazio: il mio intervento è legato al fare, e a stimolare una riflessione sul delicato ruolo dell'allenatore nei confronti dei giovani allievi e allieve. Sono stato un allenatore di ginnastica artistica, credo nel ruolo dell'allenatore come guida tecnica ed educatore che deve trasmettere valori, Eppure ricordo anche molto altro: allieve umiliate dai rimproveri degli allenatori, allieve in lacrime per vessazioni, ho visto istruttrici che hanno portato avanti abusi in nome del traguardo e del successo sportivo. Come allenatori dobbiamo chiederci se stiamo davvero educando, se stiamo creando un ambiente sicuro, protetto, dove accogliere le atlete e gli atleti. Dobbiamo promuovere una cultura sportiva fondata sul rispetto, sull'integrità psichica e fisica delle nostre ragazze/i, bambini e bambine.
Ore 16.43 Alessandro Trebbi, Emilia Romagna: serve un benessere globale e mettere le cose a terra. Vi parlerò della Cooperazione allo sviluppo, come previsto dall'art. 3 del nostro Statuto. Uisp Modena Solidarietà parte da una rete interna della Uisp tra Uisp Modena, Uisp Emilia Romagna e Uisp nazionale che si è adoperata in Brasile per far fare sport, partendo dal karate. La Cooperazione va rilanciata, va sostenuta come stiamo facendo con Uisp Modena Solidarietà che arriverà ad agire anche in Amazzonia perchè è un nostro preciso dovere non solo statutario,
Ore 16.37 Erasmo Palma, Toscana: la formazione Uisp è un baluardo, uno strumento per cambiare questo concetto di mondo in mano a personaggi discutibili, lontani dai nostri valori e che dobbiamo contrastare. Non svegliatemi dal sogno di questa Uisp che possa mettere "l'individuo al centro": nella filosofia della formazione Uisp significa essere protagonisti, dal semplice esistere, ad essere, creare qualcosa di nuovo, il protagonismo generativo che nasce dalle interazioni umane. Una Uisp che possa fornire a tutti i bambini tutti i colori del mondo: continueremo a lavorare per i bambini che sono gli adulti del domani.
Ore16.23 Sebastiano Lopes, Liguria: il Settore di attività montagna che coordino è un piccolo laboratorio della nostra associazione, la parola condivisione è la chiave per risolvere numerosi problemi e obiettivi che ci diamo. Nel nostro gruppo di lavoro abbiamo lavorato come squadra, riunendoci tante volte anche se in videoconferenza, abbiamo messo a punto nuove idee, nuove modalità che hanno avuto un ritorno sulle nostre attività e sulla formazione. Ci siamo confrontati con i dirigenti della Uisp, perchè nessun settore è autonomo ma dobbiamo sempre condividere.
ore 16.23 Santino Cannavò, Sicilia: la Uisp di ieri con lo sport avviò una lotta per il riscatto delle classi operaie, contribuendo all'impegno sociale e civile della società di ieri, di cui c'è ancora bisogno. Oggi come corpo sociale responsabile del nostro ruolo abbiamo bisogno di agire per riconquistare quell'egemonia culturale che ci ha distinto. La crisi organica a cui assistiamo ha ricadute sulla politica, sull'economia e sul senso comune. I partiti della sinistra non riescono a rappresentare le istanze sociali. L'associazionismo democratico può essere sia barriera contro derive autoritarie che punto di ripartenza: dobbiamo essere vicini agli ultimi, partecipare e non essere indifferenti a quello che accade accanto a noi. Necessaria una Uisp che attivi una vera transizione ecologica, che tuteli le aree protette, i poveri, gli emigranti, che reagisca alla violenza e guardi alle periferie come luoghi privilegiati della propria azione, che partecipi alla costruzione del campo largo nella sinistra. Dobbiamo lavorare in questo senso, i nostri Comitati devono diventare presidi attivi sul territorio. Auspico che questo Congresso dia il via ad una stagione di confronto.
Ore 16.15 Manuela Claysset, Emilia Romagna: voglio portare una riflessione sul tema delle parole. Trump negli Stati Uniti ha deciso che ci sono solo due generi, anche in Italia c'è questo rischio e non è facendo sparire queste parole che si risolva la situazione che invece riguarda "persone". Dobbiamo fare uno sforzo per essere coerenti e fare attenzione all'uso delle parole perchè dietro queste ci sono appunto persone e valori da rispettare. Abbiamo un compito molto importante quello di unire le politiche con le attività, la comunicazione, la condivisione, il tipo di sguardo e modello che vogliamo adottare. C'è un'ondata che vuole far sparire tutto: e invece noi dobbiamo dare spazio a nuove risorse, dare protagonismo all'altro, alle differenze.
Ore 16.03 Stefano Pucci, Lombardia: il Comitato regionale esce da quattro anni travagliati anche con il successivo commissariamento del regionale e di diversi territoriali. Ora che sono stato chiamato a rappresentare la Lombardia chiedo scusa pubblicamente per quei dirigenti che non hanno rispettato i valori della Uisp. Oggi siamo pronti a riparitre, facendo tesoro delle esperienze, vogliamo essere trasparenti, rispettosi delle regole, delle norme, al fianco della vita associativa nazionale che sosterremo. Vogliamo essere al fianco delle società più piccole che soffrono, consolidando le politiche per la cooperazione, interculturalità, cogliendo le opportunità di co-programmazione e co-progettazione, sfruttare occasioni di formazione, abbiamo bisogno di allargare la partecipazione specialmente giovanile. C'è molto da fare e faremo proposte con spirito di servizio ma anche spirito critico
Ore 15.55 Orlando Giovannetti, Lazio: i Congressi sono la parte più nobile della vita associativa e porto con spirito costruttivo tre temi. Non dobbiamo pensare sempre ai progetti ma abbiamo forse dimenticato di rilanciare le attività istituzionali, la formazione, così come occorre anche la semplificazione
Ore 15.53 Prende avvio il dibattito con interventi dei delegati
Ore 15.40 Riprendono i lavori con il commento di Tiziano Pesce: oltre all'immaginazione come Uisp cerchiamo di mettere molti elementi di concretezza e sono rimasto molto colpito dalla lista di delegati che hanno richiesto di intervenire e animare il dibattito che avverrà a breve.
In questa difficile fase storica dove nessuno riesce a trovare soluzioni, noi siamo chiamati a fare la nostra parte: traducendo in campo i nostri valori, le nostre buone pratiche, contribuendo alla tenuta e al welfare, al bene comune come stamattina è stato ampiamento testimoniato. Dobbiamo continuare di buona lena; spingere su contaminazioni, al centro delle proposte le persone con le proprie unicità e diversità.
In chiusura è stato trasmesso un contributo video realizzato da Uisp Gorizia e Uisp Friuli Venezia Gulia su Vivicittà in versione transfrontaliera tra Gorizia e Nova Gorica, Cttà europea della cultura 2025
Ore 13 Valeria Vitrani, vicedirettrice Casa circondariale di Solliciano, Firenze: avere momenti di normalità in una casa circondariale è fondamentale e Vivicittà è proprio uno di questi, è un'opportunità fondamentale, perchè lo sport è per i detenuti la possibilità di vivere un momento di spontaneità, benessere. La corsa del Vivicittà e tutti gli altri eventi sportivi, rappresentano un modo di goire, dimenticare per un momento la pena, ma anche un modo per rispettare le regole dell'evento, del gioco di squadra, delle manifestazioni, regole poi che sono le stesse che i detenuti troveranno una volta fuori.
Ore 12.55 Francesca Paola Lucrezi, direttrice Istituti penitenziari di Brescia: Vivicittà sarà aperta il 2 aprile dalla casa circondariale di Brescia, un appuntamento che si rinnova da trenta anni. E' una gioia accogliere i volontari della Uisp non solo per questa occasione ma per il lavoro che svolgono tutto l'anno. La corsa nel nostro Istituto si svolgerà insieme a 7 classi di un istituto delle scuole superiori che correranno insieme a circa 100 detenuti. Questa manifestazione, coniuga perfettamente gli ideali che sono stati citati da Don Luigi Ciotti, cioè creare un ponte tra l'interno e l'esterno, e in questo caso anche con la partecipazione di molti giovani della scuola che correranno insieme alle persone detenute.
Ore 12.55 Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello sport dedica un videomessaggio all'Uisp: il Corriere sarà sempre con l'Uisp perchè Vivicittà fa bene a chi partecipa, fa bene alla società e speriamo che ottenga lo stesso successo avuto in passato.
Ore 12.52 Guido D'Ubaldo, presidente Ordine dei Giornalisti del Lazio in video-collegamento: mi fa piacere vedere che il Corriere dello Sport è ancora media partner perchè seguii un'edizione di Vivicittà proprio quando ero collaboratore di quel giornale. Credo che sia sempre un successo quello che il Vivicittà riesce ad ottenere: è la corsa dei diritti, della legalità che si svolge all'estero e in carcere.
ore 12:50 Filippo Corsini, caporedattore Sport RAI Radio 1: sarà il 41esimo anno in cui il via sarà dato da Rai Radio 1 e saremo quasi in contemporanea con il Gran premio della Formula 1, visto che come radio, diamo voce a tutto lo sport fruibile. Siamo felici di dare il nostro piccolo contributo, di esserci, di dare il via in contemporanea. Come suggerisce Cucchi dietro c'è il servizio pubblico che risulta essere così importante in occasioni siginificative come queste.
Ore 12.44 Stefano Mei, presidente FIDAL: ho partecipato alla corsa tre volte da atleta agonista e poi qualche anno fa mi sono cimentato anche da master. Vivicittà è nata con un'idea particolare: sincronizzare i risultati in varie parti d'Italia, siete stati i pioneri in questo, ed è considerata, oggi più che mai, come qualcosa di sociale con una grande attenzione ai più fragili, ai bambini. Il mio abbraccio ideale è per quelli che andranno in strada a correre ma anche a coloro i quali sono dietro le quinte ad aorganizzarla e a renderla possibile.
Ore 12.41 Silvia Salis, vicepresidente Vicaria CONI: conosco Vivicittà da quando ero bambina e fin da piccola è sempre stato un appuntamento imperdibile per la nostra città. Ciò che mi ha sempre stupito è la capacità di questa manifestazione di attrarre tante persone diverse, coinvolgendole in una giornata di corsa che è una gran classico che deve sempre rimanere.
Ore 12.40 viene lanciato lo spot di Vivicittà realizzato dall'ufficio stampa e comunicazione Uisp, dall'ufficio manifestazioni nazionali con la collaborazione dei ragazzi del Servizio Civile
Ore 12.30 Claudio Barbaro, sottosegretario di Stato al Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica: il mondo dello sport ha un'importanza strategica per l'ambiente e non solo. L'Agenda 2030 è per il comparto dello sport fondamentale, perchè lo sport è l'unico che intercetta tutti i 17 punti dell'Agenda 2030. Vivicittà si è sempre caratterizzata per la tutela dell'ambiente e con questa corsa sono entrato anche in carcere. E' una festa e vi lancio uno spunto: perchè non chiedete il riconoscimento come Associazione ambientale, considerando che abbiamo anche la delega all'ambiente? Spunto che è stato accolto dal presidente Pesce che prenderà in considerazione questa proposta.
Ore 12:30 Riccardo Cucchi: ho partecipato al Vivicittà molte volte come cronista e in prima persona come partecipante a Napoli, quest'anno come sapete si correrà il 6 aprile. Dietro questo evento c'è un enorme lavoro che riguarda tutti i Comitati territoriali coinvolti: Vivicittà infatti continua ad essere unica nel suo genere, ed assume molteplici forme: la caratteristica classifica a circuiti compensati, che permette ad atleti in gara sui 10 km in città diverse di competere tra di loro, grazie al lavoro sugli indici di compensazione dei percorsi; le camminate ludico motorie, aperte a tutte le età; le corse negli istituti di pena e minorili, gli unici per cui si può derogare alla data unica del 6 aprile
Ore 12:26 Tiziano Pesce: Vivicittà coinvolgerà 44 città italiane per la pace, l’ambiente, i diritti, l’Europa. Si partirà simultaneamente alle ore 9.30 di domenica 6 aprile e il “via” verrà dato in diretta, come tradizione, dai microfoni di Radio 1 Rai, media partner della manifestazione sin dal 1984, anno della prima edizione, insieme al Corriere dello Sport.
Ore 12:10 presentazione nazionale di Vivicittà: introducono Elena Fiorani, redazione nazionale Uisp e Riccardo Cucchi, giornalista e voce storica della Rai.
Elena Fiorani introduce gli ospiti che interverranno e insieme a Cucchi racconta come sia difficile presentare e definire Vivicittà che è una corsa per la pace, i diritti, l'ambiente, per uno sport etico.
Ore 12:01 Vittorio Di Trapani, presidente FNSI-Federazione Nazionale Stampa Italiana racconta come i rapporti tra Uisp e la Federazione siano di lunga data: ci siamo trovati assieme in tante occasione per scendere in piazza e parlare di diritti da difendere non solo in ambito sportivo. Il noi al quale ci ha invitato Don Luigi Ciotti è non solo predicare ma un praticare quotidiano. Siamo stati insieme a Caivano, nelle partite per le pari opportunità, nella manifestazioni per parlare di Mondiali in Qatar, il 21 marzo lo saremo a Trapani, il 6 saremo insieme a Vivicittà, così come ci siamo trovati insieme anche quando hanno cercato di mettere i bavagli alla stampa. E se c'è quel riconoscimento in Costituzione è per merito vostro, la vostra storia coincide con la lotta di resistenza, con la lotta per l'affermazione della democrazia. Oggi diritti e libertà sono a rischio: in questo momento dobbiamo tornare a lottare per difenderli e nessuno può essere neutrale, abbiamo il dover di agire. Tra questi due blocchi, dobbiamo ritrovare lo spirito europeo e ci saranno sicuramente posizioni diverse in merito, ma anche la nostra Costituente è il frutto delle diversità che si sono unite per far fronte comune contro ogni fascismo. L'Italia che ha fondato l'Europa sta rischiando di affondare l'Europa e per questo oggi la FNSI sarà in piazza a manifestare per difendere le libertà e i diritti costituzionali che sono a rischio.
Ore 12 Videosaluto di Marco Mezzaroma, presidente Sport e Salute SpA sottolinea come la storia della Uisp e il suo essere Rete rende concreti i dettami dell'art. 33 della Costituzione. Inoltre come Ente di promozione sportiva avete anche un ruolo di intercettare le persone per fare sport e Sport e Salute è al vostro fianco: è in ballo il benessere psico-fisico e sociale del paese per uno sport sempre più popolare e alla portata di tutti.
Ore 11.48 Antonella Baldino, amministratore delegato Istituto per il Credito Sportivo e Culturale saluta i presenti e ringazia per l'invito. Essere quì per ribadire il valore svolto dalla vostra assoicazione intesa come una rete di welfare capace di creare un grande impatto sul paese e nei vari territori. In un quadro così complesso, il ruolo delle associazioni sportive è fondamentale non solo per il benessere fisico ma come forza motrici veicoli di cultura, educazione inclusione e sviluppo economico. L'impatto socio-.economico può essere consistente con un lavoro di coordinamento e collaborazione tra diversi soggetti, dove lo sport è uno strumento strategico per unire il presente e il futuro. Il credito sportivo agisce come trattto e strumento di unione tra pubblico e privato con una visione di lungo periodo e agendo per apportare benefici sociali evidenti tramite una piattaforma di valutazione (Delta) che misura gli impatti. Ma sono sempre necessarie solide collaborazioni con le associazioni sportive sul territorio che per noi rappresentano un imperativo: investire nello sport è investire nel Futuro. Abbiamo metodologie di intervento allineate alla Uisp perchè abbiamo la stessa visione: lo sport è un veicolo e un motore di cambiamento della società.
Ore 11.22 don Luigi Ciotti, presidente Libera: Uisp, sportpertutti, Vivicittà, Missaglia sono stati per me, per noi, un grande punto di riferimento. Dal Gruppo Abele è nata Libera che rappresento, ed è cominciato tutto con lo sport nei quartieri più marginali di Torino. Sport che ha permesso alle persone di ritrovare un senso e un significato e la Costituzione deve diventare sempre più non solo la nostra Carta ma la nostra carne. Lo sport è cultura che va valorizzata sempre di più nella sua funzione educativa, sociale. La tecnica e l'etica nello sport devono andare di pari passo: devono essere saldati insieme. Lo sport non è un fine nè un mezzo, è un valore della persona, uno spazio di umanità e civiltà, lo sport deve costruire le basi etiche, culturali della società. Uno sport che forma le persone contribuendo allo sviluppo integrale della persona umana. Lo Sport è una palestra di relazione, di relazioni che ci educa ad interagire con gli altri. Tutti gli altri sono il termometro della nostra umanità. Dobbiamo essere aperti ai giovani, alla ricchezza che portano, sono le nuove forze generatrici con cui lavorare e operare assieme. Nel nostro Paese non siamo liberi finchè ci sono mafie, corruzione, abuso di potere, povertà, dispersione scolastica, disoccupazione. Tacere è una colpa, parlare diventa un imperativo etico: occorre investire con urgenza per superare questi divari. Lo sportpertutti è fondamentale per contrastare la deriva etica che abbandona i più fragili, come ad esempio le persone detenute. Dobbiamo fermare le corse agli armamenti, la razzia delle risorse altrui, la devastazione della casa comune, l'ambiente. Questa Europa, culla della cività, doveva trovare una risposta di pace immediata. Abbiamo bisogno di una casa comune: l'antifascismo non deve essere solo una parola ma un'etica, un modo di comportarsi: abbiamo bisogno di uscire dalla logica della tribù per approdare ad un noi plurale e diverso. Libera è cresciuta assieme all'Uisp ed è fatta di tutte le "realtà" che si sono messe assieme e l'hanno sostenuta ma il presente ci chiede un supplemento di impegno, un cambiamento radicale e profondo dove il diritto alla vita non dipenda dal portafoglio. Voi me lo insegnate: il vero progresso è crescere in umanità perchè è sempre in divenire e vi auguro di essere malati di pace, una malattia da cui non guarire mai!
Ore 11.08 Interviene Luca Pancalli, presidente CIP. Il Congresso è sempre un momento importante di bilanci ma anche di proiezione verso il futuro: immaginare il futuro. La relazione del Presidente è stata nutrita di riflessioni, dati ma anche e soprattutto di fatti. Il Cip che rappresento, è una comunità di persone con disabilità che però hanno il diritto di fare sport: lo sport è un pezzo del Paese che ha un ritorno culturale sul capitale umano del Paese. Nello sport di tutti e tutte, ci devono essere davvero tutti e tutte: le persone disabili e i loro familiari devono essere aiutate a comprendere che hanno il diritto di avvicinarsi alla pratica sportiva e motoria, soprattutto di base. E' necessario garantire nelle comunità l'accesso allo sport, superando così anche le barriere sia infrastrutturali ed economiche che limitano i diritti delle persone disabili. E' una grande responsabilità questa: bisogna partire dalle scuole per esigere che il proprio figlio possa essere integrato nei percorsi scolastici e sportivi, nelle Università, quotidianamente. E' un ritorno sociale, politico e culturale e per farlo bisogna ricordare che siamo diversi in primis per convinzioni: ma su questo, l'orizzonte comune, è che le Agende politiche nell'azione di Governo ritengano utile investire nelle politiche sportive e su questo diventa importante anche il vostro ruolo. L'accoglienza si costruisce con la formazione e il futuro operando e lavorando "insieme", se la persona conta ed è più importante di ogni cosa, non possiamo continuare ad accettare e difendere un sistema dove le cose contano più delle persone.
Ore 11 In video collegamento Giovanni Malagò, presidente CONI ripercorre la storia della nascita della Uisp che da un gruppo di lungimiranti sportivi che si erano uniti nel '48, ha poi accompagnato per quasi 80 anni l'Italia sportiva e sociale. Nel '90 da "popolare" avete fatto una rivoluzione che non è solo lessicale trasformandovi in "sportpertutti" e siete stati sempre vicini e presenti in tutte le battaglie del Coni così come in quelle sociali. Come rappresentante del CONI vi ringrazio, per quello che fate e farete per portare avanti lo sport a tutti i livelli. Avete precorso i tempi prima, continuerete a farlo ora, viva lo sport, viva la Uisp!
ore 10: 48 Vanessa Pallucchi, portavoce Forum terzo settore: siamo un'infrastruttura sociale molto viva e presente nel nostreo paese, un dato che dobbiamo maturare e portare avanti con orgoglio e convinzione. Bellissimo il titolo del vostro Congresso, immagina,: oggi abbiamo carenza di speranza, di visione, oggi non ne abbiamo abbastanza. Oggi ci sarà una manifestazione dove il Forum del Terzo Settore ha voluto aderire con un nostro appello che richiama i nostri valori e il senso dell'Europa che è quello dei padri fondatori: unirci insieme sotto un cappello che è l'Europa come costruzione sociale, partecipazione, democrazia e indicazioni culturali da governare politicamente. I nodi della Riforma sono: lavorare in una dimensione di Rete cioè cooperare, condividere perchè la strada, l'immginare dipende da come lavoriamo in alleanze. Il secondo: come cambia il rapporto tra pubblico e privato nell'amministrazione condivisa: la programmazione, il rilevamente dei bisogni devono essere messi al centro e non devono invece essere calati dall'alto gli interventi, il tutto chiaramente in totale trasparenza come diceva Pesce.
L'Europa ci considera come un unicum nei vari Paesi europei e dobbiamo chiedere più spazi politici ma è importante che il terzo settore venga sostenuto al pari dell'impresa per quello che è: "esserci come infrastruttura del Paese".
Ai Congressi come questo ci si arriva con un metodo e ringrazio la Uisp per il lavoro che fa come associazione di promozione sociale
Ore 10.45 messaggio vice ministra Maria Teresa Bellucci: "Mi trovo impossibilitata a partecipare, ci tengo però a farvi giungere il mio saluto e l'apprezzamento per la vostra azione di promozione dei valori dello sport. L'Uisp è uno dei maggiori enti che lavora per la diffusione dei benfici dell'attività sportiva di base, offrite conforto per un diritto che deve essere di tutti e tutte. Il Governo si impegna per assicurare a voi enti del terzo settore quelle sicurezze e quel supporto necessario a svolgere il vostro lavoro. lo portiamo avanti dall'inizio del mandato con senso di responsabilità. come approvazione legge 104 per semplificazione e armonizzazione della normativa di settore. condivido la soddisfazione del recente obiettivo dopo lavoro di confronto con le istitusioni europee, via libera alle agevolazioni fiscali per gli enti del terzo settor: un riconoscimento alle realtà come la vostra apre via italiana all'economia sociale nell'unione. Un traguardo storico".
Ore 10:40 Sara Vito lancia un contributo video sulla storia dell'Uisp, delle sue radici
Ore 10 Apertura lavori con la relazione del presidente uscente Tiziano Pesce che ricorda la crisi che si sono succedute in questi ultimi anni (Covid, crisi economiche, ambientali, guerre).
La Uisp sempre con piedi ben piantati per terra, guarda avanti, immagina: la casa del futuro sempre aperta, accogliente che possa superare limiti, confini, muri, che operi per la pace, l'ambiente, affontando le sfide con passione, competenze. Lo dobbiamo ai giovani. Lo sport entra nella vita di tutti i giorni, ha valori che sono stati sottolineati dal Presidente Sergio Mattarella, riconoscimenti dell'importanza e ruolo della Uisp sono arrivati da Enti, Istituzioni e quindi non si può che alzare l'asticella. La deriva odierna mette in crisi lo Stato dei diritti, la pacifica convivenza, e le prospettive sono difficili sotto diversi punti di vista, economici, ambientali, sociali. E noi, quale ruolo vogliamo giocare, per essere un soggetto protagonista del terzo Settore, del sistema sociale e del settore economico di questo paese? Possiamo essere una risposta immunitaria, un anticorpo: non solo per garantire l'accesso ai diritti, all'uguaglianza ma per promuovere una cultura sportiva legata al benessere, alla salute, al rispetto dell'ambiente, alla pace.
L'Uisp ha abbracciato le sfide che si sono aperte dopo il Covid, proponendo una nuova elaborazione politica e culturale che viaggia di pari passo alle grandi transizioni a cui stiamo assistendo e che abbiamo definitivo "Transizione sportiva".
In questo mandato siamo stati promotori di politiche pubbliche, percorsi di advocacy, iniziativa di auto-imprenditorialità sportiva, concorsi di idee, le progettualità nazionali ed europeee di contrasto alla sedentarietà, promozione della salute, integrazione e multiculturalità, lotta alle discriminazioni. Sono tante le iniziative e progetti che ci hanno visto coinvolti al fianco di illustri partner sui temi delle nostre divese politiche anche a supporto della nostra Rete nazionale.
Siamo stati protagonisti anche nei tavoli di confronto del terzo settore, del CONI, e abbiamo trovato sempre più interlocutori con cui co-progettare, programmare, valutare l'impatto dello sport e delle nostre azioni.
C'è ancora da lavorare: trasparenza, contabilità, fiscalità ma la Uisp si colloca nella Rete A come uno degli Enti che più eccellono nel rispetto dei controlli e certificazioni.
Lavoreremo ancora sui contrasti normativi, facendo sentire la nostra voce al fine di arrivare a semplificazioni, superando le frammentazione dei Registri: le regole, le verifiche sono alla base della nostra azione ma occorre anche snellire, superare l'eccessiva burocrazia che pesa anche sull'operato di dirigenti, volontari.
La Uisp deve essere una casa comune e di vetro, trasparente sempre per fini comuni e non per interessi privati.
Sul territorio abbiamo lavorato al massimo, dal nord al sud abbiamo dei dirigenti sempre più coraggosi; dove tutti e tutte mettono a disposizione la pratica del fare, dove ci si confronta su bisogni complessi, cooperando, con il confronto, la discussione, il dibatitto.
Concludo ringraziando tutti gli organismi dirigenti, la struttura e tecnostruttura, i territori, i nostri associati. La Uisp c'è, continuerà a farlo avvicinandosi ai suoi 80 anni di vita e impegno: immaginiamo un futuro che è il presente che facciamo ogni giorno.