Nazionale

SportPerTutti: stimoli e indicazioni dal Living Lab nazionale

Si è svolto nella mattinata di venerdì 16 dicembre il secondo Living Lab nazionale: insieme all'Uisp stakeholder e partner associativi

 

Vincenzo Manco, responsabile Centro studi e Terzo settore Uisp, ha aperto il secondo Living Lab nazionale promosso dall’Uisp venerdì 16 dicembre a Bologna, nell’ambito del progetto “SportPerTutti: rete di collaborazioni e iniziative per sostenere l’accessibilità all’attività sportiva e per valorizzare il ruolo dello sport nel processo di riattivazione socio-economica post Covid-19”, finanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali -Art. 72 del D.Lgs. 117/2017, Annualità 2020.
“Il progetto SportPerTutti ha sostanzialmente tre obiettivi – ha detto Vincenzo Manco - promuovere la sostenibilità, il benessere e contrastrare il cambiamento climatico. Si tratta di un progetto sfidante perché al centro c’è lo sport e l’attività motoria per costruire soluzioni migliori per favorire il benessere di tutte le persone e dell’ambiente nel quale viviamo. Quindi favorire un vero e proprio processo di transizione sportiva. Il tema di oggi sarà declinare la transizione sportiva con particolare riferimento alla transizione ecologica, quindi economia circolare, mobilità sostenibile e rapporto con la formazione. Nei prossimi Living Lab ci occuperemo in maniera specifica di transizione sociale ed economica”.

Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp, ha sottolineato la complessità di questo progetto: “Una sfida che raccogliamo sulla base di tre presupposti: una lunga storia, visto che il 2023 sarà il 75esimo dalla nascita Uisp; riconoscimenti e responsabilità che l’Uisp sta assumendo come associazione di promozione sportiva, sociale e come Rete associativa di rilevanza nazionale. Un’associazione che si vuole mettere alla prova per supportare le nostre comunità nel percorso di riattivazione post-Covid. Un impegno per raccogliere le sfide della riforma del terzo settore in termini di coprogettazione e coprogrammazione. Per questo uno dei presupposti per la riuscita del progetto è quello di costruire reti con altri soggetti seri e qualificati, pubblici e privati”.

Il presidente Uisp ha ringraziato Asvis, Unisport e Forum del Terzo settore che, insieme ad Anci e Cna, compongono la rete dei soggetti coinvolti nel progetto attraverso i Living Lab. Marco Celi, esperto di politiche comunitarie: “L’attività tipica dei Living Lab è quella di mettere a fuoco i problemi e cercare possibili soluzioni. Il progetto si propone di intervenire sull’ambiente urbano. Perché abbiamo scelto le città? Perché qui si concentrano competenze ed energie, i problemi e le contraddizioni del nostro tempo. Per questo ci siamo prefissi la rigenerazione urbana come contesto nel quale si muove il progetto. Le tre direzioni di intervento che ci proponiamo sono: energia ed efficientamento; mobilità; economia circolare ed ‘economia della funzionalità’, intesa quest’ultima come prospettiva dove si focalizza l’importanza del servizio che determina la sua funzionalità. Altro concetto chiave da introdurre è ‘one health’, una sola salute, ovvero rapporto tra salute della persona e salute dell’ecosistema, con particolare riferimento all’ambiente urbano".

Marco Giubilini, Anci Emilia Romagna, è partito dal concetto di qualità della vita e salute: “Oggi si parla molto di smart city, ovvero centralità al governo del territorio e alla digitalizzazione, per andare incontro in maniera semplice e accessibile alle esigenze della popolazione. Per questi motivi condividiamo gli obiettivi del progetto e daremo il nostro contributo. Si tratta di una grande sfida anche per le amministrazioni pubbliche, la trasformazione di oggi è continua, c’è la necessità di affrontare il cambiamento con nuove competenze e figure professionali. Anche in questo senso è importante per Anci il rapporto con il terzo settore e con l’Uisp, anche in funzione dei 17 Global Gol dell’Agenda 2030, per accompagnare questo processo di trasformazione continua”.

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Leonardo Montemurro, Cna-Confederazione nazionale dell’Artigianato, della Piccola e Media Impresa, presidente regionale della Basilicata, ha espresso un interesse complessivo per le finalità del progetto, con particolare riferimento alla mobilità e ai temi delle nuove competenze, anche in ambito sportivo, “per la nascita di nuove imprese e nuove professioni”.

Paolo Bouquet, professore nell’Università di Trento e presidente di Unisport Italia, è ripartito dal tema della formazione di nuove competenze e professioni: “Lo sport collega le tre missioni dell’Università: formazione, ricerca, nuove imprenditorialità e nascita di nuove start up. Per questo lo sport non può essere visto soltanto come un piacevole passatempo. Lo sport va slegato dalla dimensione dei grandi eventi e della competizione, che ne rappresentano una dimensione parziale. L’Eurobarometro ci dice che lo sport può essere una delle nuove direzioni alle quali i giovani possono guardare pensando al proprio futuro. Lo sport ha un grande impatto sociale ed economico, basta pensare al turismo. Non solo: in una città come Rovereto abbiamo cominciato a sperimentare strade innovative in varie direzioni proprio guardano allo sport: stili di vita attivi, trasformazione degli ambienti urbani, città intelligenti. Siamo a disposizione con la nostra rete di circa 50 Università collegate per allargare la collaborazione e per contributi specifici legati alla ricerca”.

Nel corso del Living Lab sono intervenuti anche Manuela Claysset, responsabile Politiche parità di genere e inclusione e Massimo Gasparetto, responsabile Politiche per la promozione della salute, entrambi membri del Comitato di indirizzo del progetto SportPerTutti.