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Tiziano Pesce sul Corriere della Sera-BN: servono sostegni strutturali

Il Rapporto di Sport e Salute ci dice che i sedentari sono calati del 6% in dieci anni. Il presidente Uisp è stato chiamato a commentare i dati

 

Il Corriere della Sera-Buone notizie fotografa un panorama in evoluzione: l’Italia finalmente si comincia a “mettere in movimento”, muove la classifica e non è più la pecora nera. "La morsa della sedentarietà in Italia si sta allentando. In un paese in cui l’età media cresce aumenta anche la quota delle persone che hanno deciso di praticare sport e attività fisica”.

Qui l'articolo del Corriere della sera Buone Notizie

Comincia così l’articolo di Giulio Sensi pubblicato dal Corriere BN martedi 13 maggio, dal titolo: “I sedentari? Sono sempre meno”. Il pezzo prende in esame i recenti dati del Rapporto Sport e salute: il 35% non fa attività fisica. Ma nel 2013 la quota arrivava al 41,2%.

Infatti gli ultimi dati disponibili sono del 2023 e mostrano un progressivo miglioramento:  16,2 milioni di cittadini praticano sport in maniera continuativa, 4,9 milioni lo fanno in modo salutuario, 16 milioni qualche volta. Ma 20 milioni non praticano alcuna attività nel tempo libero.

A commentare questi dati, l’autore dell’articolo ha chiamato Tiziano Pesce, presidente Uisp, insieme a Rossana Ciuffetti, direttrice Area Sport impact di Sport e Salute; Simone Digennaro, docente di pedagogia all’Università degli Studi di Cassino e del Lazio eridionale; Vittorio Bosio, presidente Csi.

“In prima linea per la diffusione della pratica ci sono le grandi associazioni che promuovono lo sport di base – scrive Corriere della Sera BN -  ma hanno bisogno di poter contare su più spazi che devono essere ben tenuti. Come Uisp, che tessera un milione di persone e gestisce 12.000 circoli”.

Prosegue l’articolo: “Viviamo un momento storico di difficoltà, ma anche di opportunità. Da quando la Costituzione – commenta Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp – ha riconosciuto il valore educativo e sociale dell’attività sportiva in tutte le sue forme, siamo in una nuova fase: è giunto il momento che sia considerato finalmente una vera e propria politica pubblica”. Gli Enti di promozione sportiva gestiscono impianti in maggioranza pubblici: “Sono situazioni pesanti perché – aggiunge Pesce – sono vecchi e hanno bisogno di riqualificazione ambientale ed economica. Sei istituti scolastici su dieci non hanno una palestra, mancanza ancor più marcata nel Sud. Serve un sostegno strutturale allo sport di base”. (a cura di Ivano Maiorella)