Nell’ambito dell’Assemblea Congressuale nazionale Uisp è stato organizzato l’incontro “Uisp Rete associativa nazionale: funzioni, strumenti, strategie”, con gli interventi di Alessandro Lombardi, direttore generale del Terzo settore e della Responsabilità sociale d'impresa del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e Luca Gori, costituzionalista della Scuola Sant'Anna di Pisa. L’approfondimento, che si è tenuto nella mattinata di sabato 11 marzo, sono state affrontate le caratteristiche e le potenzialità della nuova definizione organizzativa. “Una serie di nuove opportunità che si vanno a inserire nelpercorso iniziato con la riforma e l’adeguamento dello statuto, una vera emancipazione dello sport sociale da mettere a disposizione dell’intero Paese”, ha detto Tiziano Pesce, presidente Uisp, introducendo i relatori.
Lombardi ha aperto il suo intervento evidenziando che oggi, a marzo 2023, abbiamo la possibilità di svolgere una riflessione più matura e consapevole sullo sviluppo, la posizione e il ruolo delle Reti associative all’interno del nostro quadro normativo. “Il Codice del terzo settore ha espresso la sua portata innovativa proprio in riferimento alle Reti - ha detto Lombardi - il lato giuridico ha tradotto in termini regolatori un fenomeno che la realtà organizzativa sociale aveva manifestato: un soggetto aggregatore di diverse organizzazioni, a cui sono state attribuite funzioni ben specifiche di monitoraggio, controllo, promozione, rappresentanza, coordinamento. Possono sembrare affermazioni retoriche, astratte, invece in questi mesi ci sono stati passaggi fondamentali nell'applicazione concreta della riforma”. Il direttore generale del terzo settore ha isolato due momenti fondamentali nel percorso di affermazione delle Reti associative nazionali: “Il primo è stato l’entrata in vigore del Codice del terzo settore, che ha individuato la Rete come particolare categoria del terzo settore, con una sua specifica sezione del Runts-Registro unico nazionale del terzo settore. Il secondo passaggio è stato l’avvio del Registro nel novembre 2022, che ci ha permesso di passare dalla fase di produzione normativa a quella in cui il diritto del terzo settore ha cominciato a trovare una concreta applicazione. Questi sono due snodi all’interno dei quali la Rete associativa ha cominciato ad assumere una forma concreta, che verifichiamo nel popolamento della specifica sezione del Runts. Ad oggi, infatti, assieme all’Uisp fanno parte di questa sezione altre 30 organizzazioni, il meccanismo si è messo in moto e nel prosieguo ci aspettiamo l’ingresso di ulteriori organizzazioni”.
Le Reti associative nazionali sono rappresentate anche all’interno del Consiglio nazionale del terzo settore, una presenza non puramente formale, dice Lombardi: “L’organo consultivo è stata la sede in cui si è sviluppato un confronto e un dibattito molto stringente sui temi più rilevanti, tra cui i provvedimenti fiscali. Le rappresentanze portano all’attenzione del ministero, anche per loro iniziativa, questioni che meritano approfondimento e decisioni, dando vita ad un confronto che è sempre stato molto proficuo. In particolare, sul tema dei correttivi alla riforma dello sport si è toccato con mano il ruolo delle Reti con il sollevamento di una serie di questioni che necessitavano di essere approfondite con l'autorità sportiva competente, come accaduto per realizzare l’armonizzazione tra le due discipline con il correttivo 36. Azione che proseguirà con il tema dei registri”.
Lombardi ha poi approfondito il ruolo di interlocutore qualificato nei confronti delle istituzioni che la Rete associativa può svolgere, sviluppando un lavoro di analisi e di sintesi da portare all’attenzione del decisore politico o della struttura amministrativa di riferimento. Infine, ha trattato il tema dei controlli, infatti le Reti più grandi potranno essere autorizzate alla funzione di controllo nei confronti dei loro associati. ”La rappresentanza è un dato acquisito nel dialogo con le istituzioni, mentre quello del controllo è un terreno ancora da esplorare, ed è quello più sfidante, in cui si gioca molta parte della credibilità del sistema del terzo settore. La Rete svolge una funzione, non esclusiva ma pregnante, di presidio di legittimità in relazione alle caratteristiche e attività dei propri associati. Dovrà riportare gli esiti di questo controllo agli uffici preposti dichiarando che quell’ente persegue finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, svolge attività di interesse generale, è in linea con le prescrizioni del Codice del terzo settore e rispetta le condizioni di iscrizione al Runts. La funzione di controllo, insieme alla trasparenza, contribuisce a consolidare il rapporto fiduciario tra Enti di terzo settore e cittadini, ma anche tra l’amministrazione che gestisce il Registro e la rete associativa. Quindi il lavoro che aspetta le Reti è particolarmente delicato, ma strategico al fine della tenuta complessiva del disegno di riforma del terzo settore”.
E’ poi intervenuto Luca Gori che ha ricordato di essere stato al fianco dell’Uisp dall’inizio di questo processo, agli esordi della riforma. Gori ha indicato due elementi di riflessione per l’Uisp che, nel quadro della riforma, svolge anche una funzione di cerniera tra l'esercizio di un'attività rivolta verso l’interno, di rafforzamento della missione della rete, e una verso l’esterno, nei confronti delle istituzioni, quindi più propriamente pubblica. “E’ qualcosa di più della sola organizzazione di un gruppo di associazioni sul territorio, stabilita in un patto su come gestire la missione di una rete associativa, quindi serve una manutenzione continua, tutti gli strumenti divengono cruciali per definire lo stato della Rete e quanto sia efficace rispetto alla missione che è stata assunta”.
“La Rete è anche molto impegnata su due fronti sfidanti in ambito pubblico: supporto ai tavoli di coprogrammazione e coprogettazione e sostegno alla funzione politica - ha proseguito Gori - La presenza delle Reti ai tavoli costituisce un adempimento fondamentale del patrimonio conoscitivo di una comunità quando programma le politiche interne. In merito all’azione politica, l’Uisp sa giocare bene questo ruolo, c’è da costruire una consapevolezza anche nelle altre Reti, per interloquire direttamente con il decisore politico, entrare nei processi decisionali, condizionare positivamente i processi cogliendone anche la complessità. Oggi le decisioni partono al livello europeo e arrivano ai territori, intercettando soggetti molto differenti, allora serve la capacità di interloquire con tutti gli snodi attraverso cui passa la decisione politica”.
Infine, Gori ha richiamato tutti all’impegno e alla pazienza: “La Rete richiede una grande capacità di investimento e programmazione: non dobbiamo farci prendere dall’ansia di avere subito risultati ma assumere unla logica di lungo periodo. E’ necessario un investimento in formazione, ricerca, innovazione tecnologica, relazioni istituzionali e territoriali. Una grande Rete associativa è un fattore di unità, che riesce a ricucire le differenze talora profonde che attraversano il nostro Paese. La presenza di soggetti unitari che dai territori si proiettano a livello nazionale è una grande forza”. (A cura di Elena Fiorani)