Nazionale

Unione Europea: risoluzione per lo sport 2024-2027

Le esperienze Uisp decisive per il Piano di lavoro approvato dal Consiglio "Istruzione, gioventù, cultura e sport". Parla Marco Celi

 

Sportpertutti ed Europa sono sempre più vicini grazie al Piano di lavoro dell'Unione europea per lo sport (1º luglio 2024 – 31 dicembre 2027), approvata dal Consiglio "Istruzione, gioventù, cultura e sport" nella sessione del 13 e 14 maggio 2024. L’Uisp ha avuto il merito di aprire la strada a questo riconoscimento grazie alla collaborazione con il Cese-Comitato Economico Sociale Europeo e grazie ad alcuni progetti realizzati in questi ultimi anni che al centro hanno avuto la rigenerazione urbana, lo sviluppo sostenibile, la transizione ambientale attraverso una nuova idea di sport. Parliamo di progetti come SportPerTutti, Sport Civico e il recente Sport Act nel quale l’Uisp è partner di Anci Toscana.

“L’apporto di Uisp è stato decisivo per aprire la strada a rapporti sempre più stretti tra strategie europee e nuovi paradigmi economici, sociali e di benessere che l’Uisp definisce come transizione sportiva – dice Marco Celi, collaboratore Uisp ed esperto di processi di innovazione e sviluppo in ambito europeo - ricordiamo che grazie alla collaborazione con l’Uisp il 24 marzo 2022 il Comitato economico e sociale europeo (CESE), presieduto da Christa Schweng, sollecitò l’Unione Europea a rendere più visibili nella politica comunitaria i valori che lo sport e l'attività fisica rappresentano, garantendo loro piena dignità al pari delle altre politiche europee. Non solo quindi politiche di coesione, ma un vero percorso di emancipazione, ovvero la visione di una vera e propria “transizione sportiva”, che valorizzasse significativamente l'impatto prodotto sulla salute, sul benessere delle persone e sulla qualità della vita”.

“Per questo motivo possiamo dire che il risultato al quale si è giunti ha un percorso preciso del quale l’Uisp è stata protagonista – prosegue Marco Celi – al punto 15 della Strategia appena approvata sono definiti gli obiettivi guida che, con particolare riferimento al rafforzamento della resilienza del settore dello sport nei confronti delle sfide e crisi future, alla luce dell'esperienza della pandemia di COVID-19, dimostrano lo stretto nesso con il parere Cese”.

Riportiamo integralmente gli OBIETTIVI GUIDA del presente piano di lavoro dell'Unione europea per lo sport. In termini di politica dello sport dell'UE:
– rafforzare uno sport sicuro, basato sull'integrità e sui valori nell'UE; 
– favorire una politica dello sport sostenibile e basata su dati concreti;
– rafforzare la pratica dello sport e dell'attività fisica salutare a tutte le età e migliorare l'accessibilità per i gruppi vulnerabili, al fine di promuovere uno stile di vita attivo e rispettoso dell'ambiente, la coesione sociale e la cittadinanza attiva;
– sostenere lo sport di base fondato sull'impegno volontario al fine di rafforzare tale pratica dello sport e dell'attività fisica salutare;
– sostenere, approfondire ulteriormente e proseguire le discussioni in corso sulle caratteristiche fondamentali di un modello europeo dello sport;
– rafforzare e promuovere la buona governance nello sport;
– incoraggiare investimenti nel settore dello sport, anche in impianti sportivi e infrastrutture sportive e ricreative sostenibili e accessibili, tra l'altro al fine di limitare l'impronta di carbonio del settore;
– promuovere, attraverso la cooperazione intersettoriale, la consapevolezza in merito al turismo sportivo, che può svolgere un ruolo fondamentale nello sviluppo sostenibile del settore e nel consolidamento della sua resilienza; sostenere i lavori sull'innovazione e la digitalizzazione nello sport come motore di salute, prestazioni, sviluppo economico e sostenibilità del settore;
– rafforzare la resilienza del settore dello sport nei confronti delle sfide e crisi future, alla luce dell'esperienza della pandemia di COVID-19;
– garantire, attraverso la cooperazione intersettoriale, la consapevolezza di altri settori d'intervento dell'UE in merito all'importante contributo che lo sport può apportare, in Europa, alla crescita sociale e sostenibile, alla salute dei cittadini europei e al conseguimento degli OSS, prendendo in considerazione nel contempo l'impatto che altre politiche dell'UE possono avere sul settore dello sport;
 – sostenere e consentire, se del caso, la piena attuazione del programma Erasmus+ nel settore dello sport

“Voglio sottolineare anche l’importanza dell’elaborazione delle politiche e investimenti nello sport, nella tabella di pagina 26, dove si parla del contributo dello sport allo sviluppo regionale, con la possibilità di utilizzare i programmi di finanziamento dell'UE con un ritorno sociale sull'investimento nello sport. Si tratta di un punto fondamentale in quanto rappresenta uno dei caposaldi della transizione sportiva, la necessità di approcciare lo sport come vera e propria politica pubblica. Come avviene quando si parla di scuola o di lavoro. La strada è quella di inserire lo sport nelle priorità dei Piani di sviluppo regionale. Supportando, ad esempio, i piani urbani per la transizione sportiva e inserendo lo sport  tra le variabili strategiche di sviluppo economico, pensando alle sue valenze in ambito turistico, imprenditorialità sociale, di rigenerazione urbana. Come l’Uisp sta cercando di fare nel progetto Sport Act, grazie alla partnership con Anci Toscana”.

“Faccio un’ultima segnalazione in riferimento alle tabelle di pagina 27 che si riferiscono al rafforzamento della resilienza del settore dello sport, con la creazione di adeguate opportunità per praticare sport e fare attività fisica per tutte le generazioni, con particolare riferimento all’invecchiamento attivo. Penso ai progetti e alle esperienze che l’Uisp promuove in molte città a partire dagli anni 80 destinate agli anziani, attraverso le modalità delle ginnastiche dolci e delle attività fisiche adattate”. (a cura di Ivano Maiorella)

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