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Coltivare fiducia: siamo tutti chiamati ad agire. L'appello di Mattarella

Nel discorso di fine anno il Presidente ha parlato di pace, uguaglianza, lavoro, coesione. Anche con riferimento al valore "dell'autentico spirito sportivo"

 

Un appello alla coesione sociale e al protagonismo di tutti i cittadini: questo per il Presidente Sergio Mattarella significa “concretamente coltivare fiducia in un tempo segnato, oltre che dalle guerre, da squilibri, da conflitti. Vi è bisogno di riorientare la convivenza, il modo di vivere insieme”. 

I riferimenti al sociale sono molti, quelli ai diritti negati e alle disuguaglianze. Con quel record di suicidi nelle carceri, ben 88 nel 2024, che pesa sulla coscienza collettiva. “Siamo tutti chiamati ad agire – ha detto il Presidente – rifuggendo egoismo, rassegnazione, indifferenza”. 

In questi accorati richiami che il Presidente della Repubblica ha pronunciato nel suo discorso di fine anno, possono essere rintracciati i legami sociali di una comunità, il richiamo al “patriottismo” in nome della cultura della pace, del rispetto, dell’uguaglianza. Valori fondanti della nostra Costituzione, nata "dalla Liberazione di cui nel 2025 celebreremo l’ottantesimo anniversario".

Non è mancato un esplicito riferimento allo sport, all’autentico “spirito sportivo” come valore e come esempio. Mattarella ha salutato “le donne e gli uomini di sport in questo che è stato un anno olimpico e paralimpico. Ricordo le notti di Parigi - ha detto - l’orgoglio dei nostri atleti attorno alla nostra bandiera. Sono a loro grato per i successi e ancor di più per l’autentico spirito sportivo con cui hanno vissuto la loro partecipazione: un bell’esempio, ben oltre i confini dello sport”.

Il valore del “rispetto”, parola chiave scelta dall’Enciclopedia Treccani per il 2025, che Mattarella adotta per se e per tutti. A cominciare dal rispetto per la vita, per i diritti umani, per i diritti delle donne. Il riferimento è a Giulia Cecchettin e ai tanti femminicidi che hanno sconvolto l’anno appena trascorso: “Non vogliamo più parlare di donne come vittime”, ha detto Mattarella.

Il tema “lavoro” è stato presente in vari passaggi del discorso di Mattarella: “I dati dell’occupazione sono incoraggianti – ha detto - Resistono tuttavia aree di precarietà, di salari bassi, di lavoratori in cassa integrazione”. E poi i riferimenti alla sicurezza sul lavoro (“questione di dignità umana”) e l’importanza di lavorare con “professionalità e coscienza”. Questo passaggio è accostato alla positiva sottolineatura di chi “si impegna nel volontariato”.

Un nesso non casuale, riteniamo, nel discorso di Mattarella: il valore del lavoro è il legante dei richiami all’uguaglianza (“la ricchezza nel mondo si sta concentrando in poche mani”) e alla necessità di creare “percorsi di integrazione e di reciproca comprensione”, a proposito di politiche migratorie. Ma anche al lavoro di chi “rischia la propria vita per documentare quel che accade nelle sciagurate guerre ai confini dell’Europa, in Medio Oriente e altrove”, come fanno i giornalisti, con riferimento al caso di Cecilia Sala e a queste ore di angoscia per la sua sorte. (Articolo di Ivano Maiorella)

(Foto: sito web del Quirinale)

Leggi il messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella