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Presentato il progetto Tran-Sport che avvicina Italia ed Europa con lo sport

40 Comitati Uisp regionali e territoriali in campo per promuovere la Transizione Sportiva. Anche la vice ministro Bellucci alla presentazione

 

Dare gambe al percorso di Transizione Sportiva: questo è l'obiettivo del progetto nazionale Tran-Sport che è stato presentato questa mattina a Roma per dare il via ad un percorso che coinvolgerà tutta l'Italia e durerà 18 mesi. Questo progetto è l'occasione per concretizzare quanto l'Uisp sostiene da anni, anche grazie all'impulso dato insieme al Cese-Comitato Economico Sociale Europeo nel riconoscere lo sport tra i principali fattori europei di coesione e benessere sociale. E la definizione Transizione Sportiva comincia a farsi largo tra le principali strategie di sviluppo sostenibile, all'interno della cornice data dalle transizioni sociale, ambientale, economica.

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"Tran-Sport: supportare i processi di coesione sociale, rigenerazione e sviluppo sostenibile attraverso la transizione sportiva” è stato presentato nella sede di rappresentanza del Parlamento europeo a Roma. Ilaria Garampi, relazioni pubbliche e coordinatrice "Esperienza Europa - David Sassoli", Ufficio del Parlamento Europeo in Italia, ha aperto la giornata portando i saluti del direttore della rappresentanza in Italia del Parlamento europeo, Carlo Corazza: "Siamo lieti di ospitarvi, lo sport è un settore che nei temi dell'Unione europea è entrato di recente e solo dal 2009 ha una base giuridica grazie al Trattato di Lisbona. In 15 anni questo tema è diventato parte integrante delle politiche europee, infatti è stato anche inserito nel programma Erasmus + con una propria linea di bilancio. Parliamo di sport come strumento per il dialogo sociale e interculturale, per promuovere relazioni positive tra i cittadini, un approccio che condividiamo con la Uisp".

La tavola rotonda "Lo sport sociale nelle strategie di sviluppo a livello nazionale ed europeo, tra Agenda 2030 e Piano Europeo per lo sport. Il ruolo dell’Italia” è stata aperta da Maria Teresa Bellucci, vice ministro del Lavoro e delle Politiche sociali: "Essere riconosciuti come aggiudicatari di un finanziamento ministeriale è un passaggio importante, oggi si avvia un percorso che, partito dagli ideatori, attraverserà tutta l’organizzazione nel suo ampio radicamento. L’Uisp ha una tradizione antica, 76 anni di cultura di promozione dello sport come strumento di educazione, inclusione, accessibilità, solidarietà, uno sport per tutti. La Costituzione in questo caso è arrivata dopo di voi, che avete nel dna i valori inseriti l'anno scorso nell'articolo 33. Un progetto come questo da un contributo per far si che quel valore si incarni nella vita quotidiana della comunità a cui apparteniamo, italiana ed europea”.

Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp, ha ribadito che: “Nessuno è sufficiente a se stesso. Questo progetto ci dà la possibilità di costruire reti tra soggetti diversi, ci permette di mettere in comune esperienze e competenze, intorno allo sport e al movimento, una materia sempre più importante per la vita di tutte le persone, di tutte le età”. 

Ad illustrare obiettivi ed ispirazione del progetto Uisp è stato Vincenzo Manco,  responsabile Centro Studi e Terzo Settore Uisp, che ha spiegato come Tran-Sport faccia parte di un percorso iniziato con il progetto "SportPerTutti" e teso ad intervenire sulle gravi conseguenze sociali, economiche e sanitarie legate al Covid 19. "La riflessione sull'inserimento dello sport nel contesto delle politiche europee è iniziata con il lavoro svolto per inserire la deprivazione sportiva negli indici statistici europei e aumentare il fondo Erasmus + a disposizione, promuovendo partenariati pubblico-privato. Da questa riflessione è emerso il bisogno di un salto qualitativo della nostra mission, per essere protagonisti nei processi di transizione sociale, ambientale, economica: vogliamo esserci con il nostro contributo proattivo e qualificare lo sport come ecosistema di innovazione. In questa prospettiva la progettazione si pone come parte integrante del percorso di transizione sportiva, capace di valorizzare l’impatto prodotto sul benessere delle persone. Il nostro nuovo progetto vuole intervenire in questo campo attraverso azioni per riqualificare gli spazi urbani, rendere le città più sostenibili, adottare stili di vita attivi, intervenire su tutte le fasce di età e le persone fragili e intende farlo con uno sguardo attento all’Agenda 2030. Lo sforzo che chiediamo ai partner che ci accompagneranno in questo percorso, è quello di individuare nelle città e nelle politiche pubbliche il valore della pratica sportiva come strumento di sviluppo delle comunità, sostenendo il valore della transizione sportiva e accentuando il valore della multidimensionalità della pratica".

Vanessa Pallucchi, portavoce Forum nazionale terzo settore, ha sottolineato come in questa fase le varie transizioni non avvengano soltanto fuori ma anche all'interno del terzo settore. "Per essere agente di cambiamento per il benessere generale, il terzo settore ha bisogno di essere sostenuto in maniera convinta dalle istituzioni e i progetti finanziati ai sensi dell’art. 72 del decreto legislativo n. 117/2017 sostengono le associazioni nella loro mission sociale. Purtroppo il terzo settore è chiamato a produrre progetti ma poco sostenuto nel suo lavoro quotidiano sul territorio, che coinvolge tantissime persone. Oggi emergono fenomeni di disagio molto forti che hanno cause diversificate e noi rivendichiamo la necessità di affrontarle insieme ad altri soggetti. Il mondo del terzo settore costituisce l’infrastrutturazione sociale del paese ma nelle decisioni politiche non viene riconosciuto: proprio in questi giorni siamo stati auditi alla Camera dei Deputati sulla Legge di Bilancio, dove abbiamo chiesto che il terzo settore venga sostenuto anche con adeguata fiscalità, e che alcune politiche indispensabili, come il fondo per il contrasto alla povertà educativa, vengano ulteriormente finanziate". 

"La riforma del terzo settore - ha proseguito Pallucchi - ha al centro la coprogrammazione e coprogettazione, nell'ottica di dare vita ad un contesto che faciliti le connessioni, il lavoro che svolge proprio il vostro progetto. Infatti, la perdita di coesione sociale è un fenomeno che colpisce tutti e su cui va ad intervenire questa iniziativa, che presenta una sintesi politica utile a costruire ambiti sperimentali per svolgere sempre meglio il ruolo dell’Uisp nella società. E' evidente che la cornice valoriale e le connessioni di senso sono rivolte ad un'azione di promozione della coesione sociale. Sarà interessante conoscere gli esiti del progetto, per scambiarci esperienze e imparare gli uni dagli altri”.

Anche Marcella Mallen, copresidente di ASVIS - Alleanza Italiana per lo Sviluppo, ha evidenziato come l'inserimento in Costituzione non possa bastare a garantire a tutti e tutte il diritto allo sport: "La sedentarietà nel nostro paese continua a raggiungere numeri molto alti, in particolare al sud, per rendere concreto il dettato costituzionale c’è bisogno di impegno e responsabilità civica. Il valore educativo dello sport è ormai riconosciuto in un’ampia prospettiva culturale, grazie alla possibilità di costruire competenze trasferibili in altri contesti di vita. Allo stesso modo è condivisa l'importanza che il movimento ha nel promuovere il benessere e la salute delle persone, a questo si aggiunge il ruolo dello sport nel raggiungimento degli obiettivi dell’agenda 2030, grazie alla sua capacità di creare relazioni e favorire il dialogo. Nonostante non venga mai citato esplicitamente, rientra in moltissimi degli argomenti sollevati dai 17 Global Goals. Riteniamo lodevole l'attenzione che l'iniziativa pone verso i contesti territoriali svantaggiati, periferie, aree interne, intendiamo sostenerlo per promuovere insieme lo sviluppo dei territori. L'Asvis riconosce lo sport come elemento fondamentale per promuovere benessere, abbattere barriere sociali, colmare disuguaglianze e ritardi nel percorso di sviluppo sostenibile. Come evidenziato nel nostro ultimo rapporto, ad oggi siamo in ritardo in tutti i 17 obiettivi, ma questo è il tempo dell’azione e della speranza, la rete e le alleanze sono fondamentali per accelerare il cammino verso una società più giusta".

Paolo Bouquet, dell'Università di Trento e presidente della Rete Unisport Italia, ha portato la voce e l'esperienza del mondo accademico: "Anche il mondo universitario è nel mezzo di una transizione sportiva, stiamo passando da una situazione in cui lo sport era considerato una perdita di tempo rispetto allo studio, ad una in cui la consapevolezza della funzione dello sport è ormai acquisita. La transizione sportiva è un percorso lungo che richiede reti e allenze e l’università ne deve fare parte - ha detto Bouquet - ogni transizione richiede educazione, il cambiamento avviene perchè a un certo punto si crea una cultura che rende evidente il passaggio ad una nuova fase. Lo sport deve essere parte dei nostri stili di vita, e il suo essere trasversale permette di orientare le politiche di tanti settori diversi della società, compreso quello accademico, che può contribuire con lavori innovativi di ricerca a creare nuovi modelli. Dobbiamo lavorare insieme affinchè un vero cambiamento culturale possa modificare il modo in cui tutti pensiamo allo sport, dalle istituzioni al singolo cittadino".

"E' stato importante per noi ascoltare i contributi di oggi - ha detto Tiziano Pesce nel concludere la tavola rotonda - abbiamo bisogno di competenze, il lavoro in rete, rafforzato in questi anni dalla nostra associazione, è assolutamente indispensabile. Oggi è un giorno particolare per l'Uisp: domani si avviano i Congressi e si apre quindi ufficialmente il percorso che ci porterà all'appuntamento nazionale di marzo 2025. Soci, società affiliate e Comitati Uisp sono chiamati a condividere una riflessione e un percorso di partecipazione molto importante. In quest'ottica, vedo Tran-Sport come una piattaforma di lavoro e di impegno civico che va oltre i confini del perimetro della nostra associazione, e che mettiamo a disposizione dell’interesse generale del paese ma anche dei nostri territori, un baricentro di discussione, in una fase di confronto democratico che porterà all'elezione dei nostri dirigenti. Oggi, insieme a partner e compagni di strada, abbiamo sentito che la Uisp è un corpo intermedio forte e credibile".

Carlo Albertazzi, vicedirettore Giornale Radio 1 Rai, ha coordinato la tavola rotonda, evidenziando come, da decenni, l’Uisp lavori per unire le nostre comunità: "Oggi aggiunge al suo impegno anche una dimensione europea, dimostrando di essere al passo con i tempi, anzi, stando un passi avanti per segnare una strada. Gli impegni di questi anni diventano realtà anche grazie a progetti come questo".
 

Gli obiettivi esposti da Vincenzo Manco saranno raggiunti attraverso diverse azioni e collaborazioni descritte nel dettaglio da Silvia Saccomanno, coordinatrice del progetto, durante il panel di approfondimento “Avvicinare l’Italia all’Europa: il valore del territorio nella transizione sportiva e il ruolo del progetto Tran-Sport”.
"Tran-Sport è un progetto che interviene a vari livelli, nazionale, regionale e territoriale - ha detto Saccomanno - e che punta a valorizzare il ruolo dello sport, affinchè si rafforzi il suo valore trasversale all'interno della società. Lo sport è l'elemento funzionale e strategico del progetto, che si focalizza su tre obiettivi principali: valorizzare il ruolo dello sport e il suo impatto sui territori; promuovere, sperimentare, animare e far riconoscere il concetto di transizione sportiva; promuovere il concetto di mainstreaming sportivo, per qualificare lo sport in politica pubblica e come strumento a sostegno dei processi di promozione sociale, tutela della salute, sviluppo sostenibile e crescita economica, richiamati e promossi sia dalla Politica di Coesione dell’UE sia dall’Agenda 2030 dell’ONU".

Il progetto prevede la realizzazione di azioni di co-sviluppo, così suddivise: realizzazione di Living lab nazionali, regionali e territoriali; Spazi di sperimentazione sportiva; Piust e Pums. "I Living Lab sono tavoli di lavoro tematici, finalizzati a sperimentare ed animare la transizione sportiva - spiega Saccomanno - informando, sensibilizzando e coinvolgendo tutti gli attori interessati sugli obiettivi del progetto e sul riconoscere lo sport come tra i principali fattori europei di coesione e benessere sociale. Verranno organizzati, quindi, incontri sul territorio per agganciare realtà con le quali costruire percorsi virtuosi in termini di progettualità nuove o di consolidamento delle esperienze fatte. Dal lavoro dei Living Lab, quattro Comitati territoriali redigeranno un piano delle attività coerenti con il principio della transizione sportiva con progetti ed iniziative in grado di valorizzare l’impatto prodotto sui territori dallo sport in termini, sociali, ambientali ed economici da condividere con le amministrazioni comunali (PIUST- Piano Urbano di Transizione Sportiva - uno nuovo strumento di programmazione). Il Pums sportivo prevede, invece, che utti i Comitati coinvolti promuovano insieme ai Comuni la redazione del piano mobilità Casa-sport; Lavoro-sport; Scuola-sport, volto a favorire l’integrazione della mobilità sportiva nei PUMS-Piani urbani di mobilità sostenibile che devono essere redatti da tutti i Comuni con più di 100.000 abitanti. Gli Spazi di transizione sportiva, infine, prevedono l'identificazione, in territori caratterizzati da svantaggio geografico, come aree interne o non urbane, di luoghi o impianti per organizzare attività sportive e motorie, favorendo l’inclusione di soggetti fragili ed a rischio di emarginazione e come supporto all’invecchiamento sano e attivo". 

Alle azioni di co-sviluppo si affiancano le azioni pilota per la transizione sportiva: transizione sportiva sociale; transizione sportiva ambientale; transizione sportiva economica. "L’azione pilota per la transizione sportiva sociale prevede la realizzazione di tre attività, rivolte a fasce diverse di popolazione, dai bambini agli anziani: Voucher d'argento; A scuola di Exergames; Coach di ransizione sportiva. L’azione pilota per la transizione sportiva ambientale propone quattro diverse attività: Piani per la mobilità sostenibile sportiva; Bus&Trek; Mobilità sportiva accessibile e sostenibile; Impianti + e -, che si rivolgono con diversi approcci alla riqualificazione degli spazi sportivi in termini di sostenibilità ambientale. Infine, l’azione pilota per la transizione sportiva economica si focalizza su due iniziative: una piattaforma di crowdfunding, per sostenere progetti coerenti con il principio della transizione sportiva e il contest Tran-Sport per favorire iniziative di auto-imprenditorialità e auto-impiego attraverso la realizzazione di un servizio di
incubazione di idee".

Tran-Sport prevede una forte impronta collaborativa, con la strutturazione di reti sul territorio che condividano gli obiettivi e gli impegni del progetto. Queste reti ed alleanze saranno costituite sia da enti e amministrazioni locali, comuni, regioni, che da altre realtà e organizzaizoni del terzo settore che condividono la visione e la mission Uisp, tese alla coesione sociale e e alla sosotenibilità ambientale. In particolare, cinque partner collaboreranno alla realizzazione delle azioni pilota: Aism-Associazione italiana sclerosi multipla; Ecopneus; Fondazione per lo sport del Comune di Reggio Emilia; Infinity Hub; Unipolis.

Giovanni Cutini, marketing e comunicazione di Infinity Hub, è intervenuto alla presentazione nazionale di Roma, illustrando le attività e le strategie della società: "Infinity Hub finanzia e gestisce la riqualificazione energetica di grandi impianti sportivi. Riteniamo importante e strategico per noi la realizzazione di progetti di intervento in collaborazione con l'Uisp, puntando insieme all’efficentamento energetico e alla riduzione dell’impatto ambientale".

Tommaso Manacorda, ricercatore e referente Osservatorio sclerosi multipla di Aism, ha detto: “La possibilità di partecipare attivamente alla vita sociale e alla collettività, vivendo lo sport come parte integrante della quotidianità, è fondamentale per le persone con disabilità o affette da patologie invalidanti. Per questo motivo, Aism ha scelto di partecipare a questo progetto. La sclerosi multipla è una patologia cronica che colpisce principalmente persone tra i 20 e i 40 anni. Fortunatamente, è una patologia curabile, negli ultimi anni sono stati fatti molti passi avanti, e il successo delle Paralimpiadi è un chiaro esempio di come, nonostante la malattia sia devastante, lo sport possa svolgere un ruolo fondamentale per le persone che ne sono affette. Il nostro obiettivo è che lo sport diventi una parte normalizzata della vita di queste persone. Tuttavia, c'è ancora un ultimo passo da compiere per una vera normalizzazione, ovvero l'aumento delle strutture adatte alle diverse necessità delle persone con disabilità o affette da patologie invalidanti, come la sclerosi”.

Francesco Moledda della Fondazione Unipolis ha dichiarato: “I questo incontro si è parlato di diritto alla mobilità, un tema che per noi di Unipolis è molto importante. Abbiamo posto questo obiettivo al centro del nostro piano triennale, che è appena iniziato. Sono 565 i progetti presentati da organizzazioni non-profit; di questi, oltre 300 partecipano nella categoria disuguaglianze. La partecipazione a Tran-Sport è per noi naturale e ci auguriamo di dare un contributo rilevante con la nostra esperienza”.

GUARDA IL VIDEO DEL PANEL DI APPROFONDIMENTO con gli interventi di Silvia Saccomanno, Giovanni Cutini, Infinity Hub; Tommaso Manacorda, Aism; Francesco Moledda, Unipolis

Innovazione e comunicazione attraverso lo sport: il progetto Tran-Sport Uisp si caratterizza anche per essere raccontato come incubatore di un'altra idea di sport. La sua capillarità su tutto il territorio nazionale, grazie a 40 Comitati Uisp tra regionali e territoriali che promuoveranno le varie azioni previste, è un marchio di fabbrica del suo saper interpretare realtà locali all'interno di una cornice europea.

Queste caratteristiche non sono sfuggite ai media che hanno accolto l'invito a puntare sul lancio di Tran-Sport come occasione per parlare di sport sociale da varie angolature. Radio Vaticana, nel suo spazio d’informazione di martedì 5 novembre, ha dedicato una diretta all'evento di lancio, curata da Gianmarco Murroni.

ASCOLTA LA DIRETTA DI RADIO VATICANA

Nel corso della diretta sono stati intervistati Salvatore Farina, responsabile delle Politiche Uisp per la progettazione e Tiziano Pesce, presidente Uisp Nazionale, mettendo al centro dell'attenzione la tematica della transizione sportiva. "La transizione sportiva si sviluppa a vari livelli e attraversa gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile fissati dall'Onu nell'Agenda 2030 - afferma Salvatore Farina - le azioni del progetto che concretamente se ne occupano riguardano l'efficientamento degli impianti sportivi, come ad esempio il consumo energetico nelle piscine, e le attività di mobilità sostenibile. Lo sport si sta progressivamente affrancando dall'etichetta di attività meramente ludica e dopolavoristica per assumere le dimensioni di fenomeno sociale capace di migliorare la vita quotidiana delle persone e il volto delle città, le grandi e le piccole. Per questo, anche attraverso questo progetto, vogliamo spingere le politiche pubbliche italiane ed europee a considerare il movimento e l'attività fisica come indicatori di benessere, socialità, salute".

L'Uisp, promotore del progetto Tran-Sport, finanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ha coinvolto una serie di partner per il raggiungimento degli obiettivi: AISM, Ecopneus, Fondazione Unipolis; Fondazione per lo Sport del Comune di Reggio Emilia, Infinityhub.

"Il progetto si propone di superare le disuguaglianze che ancora esistono nel nostro Paese, nel diritto all'accesso alla pratica sportiva - prosegue Farina - Emerge una disuguaglianza in termini di disponibilità ed efficienza di impianti sportivi in Italia. Per questo dovrebbe esserci maggiore sinergia e collaborazione tra istituzioni e terzo settore, tra politica e attori dello sport sociale: lo sport è diventato un progetto di salute per molti e, se praticato e collocato coerentemente negli impegni di vita quotidiana di ognuno, apporta un aiuto importante nella promozione della salute".


Tiziano Pesce, intervenendo su Radio Vaticana, ha puntato l'attenzione sui processi di coesione sociale dei quali lo sport può essere protagonista, attraverso la rigenerazione urbana e l'attivazione di nuove risorse sociali da parte delle comunità: "Per questo la transizione sportiva si affianca alle altre grandi transazioni sociali, politiche ed economiche che ci riguardano. Lo sport è sempre di più un progetto di vita delle famiglie, di emancipazione delle persone di ogni età, i cui benefici sociali vanno ben al di là del mero risultato competitivo e dell’agonismo di prestazione".


I valori dello sport, quindi, declinati nella vita di tutti i giorni: uno sport sociale come diritto di cittadinanza, semplice e immediato, che può portare risultati sempre maggiori per la coesione comunitaria. Questo è il valore aggiunto che può portare il progetto Tran-Sport, anche intermini economici e di lavoro. Questi aspetti sono stati affrontati da Tiziano Pesce nel corso dell'intervista realizzata da Federico Rago per Italia Oggi-Diritto e Sport: “La riforma del lavoro sportivo è uno dei cardini della riforma legislativa del sistema sportivo che stiamo vivendo in questi anni - ha detto Pesce - È quella che ha maggior bisogno di essere sostenuta e l'obiettivo principale di fornire le giuste tutele a un mondo di lavoratori e lavoratrici dello sport, per i quali la Uisp si è battuta costantemente nel corso degli anni".

GUARDA L'INTERVISTA SU ITALIA OGGI-DIRITTO E SPORT a Tiziano Pesce

"Le giuste tutele per lavoratori e lavoratrici sono obiettivi ancora da raggiungere, ma nel frattempo sono arrivati dei risultati importanti, a cui abbiamo lavorato come Uisp, insieme alle rappresentanze del Forum del Terzo Settore, in rapporto stretto con il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e con il ministero per lo Sport e i Giovani”.
“All’interno della riforma del lavoro sportivo - conclude Pesce - è molto delicato il tema delle mansioni sportive: auspichiamo un allineamento tra l'elenco di quelle proposte dalle Federazioni sportive, che vanno dall'allenatore  all'arbitro, con quelle proposte dagli Enti di promozione sportiva che per ora sono stati tagliati fuori da questo lavoro di classificazione e riconoscimento".

Anche il Giornale Radio Sociale ha dedicato un approfondimento alla presentazione nazionale del progetto Tran-Sport nel corso della rubrica Ad alta velocità curata da Giuseppe Manzo, che ha raccolto varie voci. Vanessa Pallucchi portavoce del Forum Terzo Settore ribadisce che “la multidimensionalità dei problemi e della loro provenienza si manifesta nelle comunità e nei territori. Noi come terzo settore questo lo rileviamo e su questo rivendichiamo la necessità di affrontarlo insieme, nella coprogrammazione e coprogettazione con le istituzioni”. Tiziano Pesce presidente nazionale Uisp sottolinea i benefici sociali del progetto che vanno al di là del perimetro associativo Uisp, trattandosi di effetti positivi per tutta la società. Marcella Mallen, copresidente ASVIS ha puntato l'attenzione sulla necessità di estendere il diritto alla pratica sportiva a tutti i cittadini: stiamo passando da uno “sport per pochi” ad uno “sport per tutti”. Questa è un'ottima notizia ma per trasformarlo in vero e proprio diritto occorre fare di più.

ASCOLTA LO SPECIALE SUL GIORNALE RADIO SOCIALE con le voci di Vanessa Pallucchi, Tiziano Pesce, Marcella Mallen

Inoltre è stata realizzata la registrazione integrale della giornata. Per facilitare la fruizione è stata divisa in due video.

Ecco la registrazione integrale della tavola rotonda “Lo sport sociale nelle strategie di sviluppo a livello nazionale ed europeo, tra Agenda 2030 e Piano europeo per lo sport. Il ruolo dell’Italia”, coordinata da Carlo Albertazzi, vicedirettore Giornale Radio 1 Rai, con gli interventi di Maria Teresa Bellucci, vice ministro del Lavoro e delle Politiche sociali; Marcella Mallen, copresidente ASVIS - Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile; Vanessa Pallucchi, portavoce Forum Terzo Settore; Vincenzo Manco, responsabile Centro Studi e Terzo Settore Uisp; Paolo Bouquet, Università di Trento, presidente della Rete Unisport Italia; Tiziano Pesce, presidente nazionale Uisp.

Ecco la registrazione integrale del panel di approfondimento “Avvicinare l’Italia all’Europa: il valore del territorio nella transizione sportiva e il ruolo del progetto Tran-Sport”in cui siamo ntrati nel merito del progetto, con gli interventi di Silvia Saccomanno, coordinatrice nazionale del progetto Tran-Sport e dei rappresentanti dei partner e collaborazioni di progetto: Giovanni Cutini, marketing e comunicazione di Infinity Hub, Tommaso Manacorda, ricercatore e referente Osservatorio sclerosi multipla di Aism, Francesco Moledda della Fondazione Unipolis.

Il lancio nazionale del progetto Tran-Sport è stato seguito anche sui social network e da quotidiani, agenzie stampa e testate web: RepubblicaAgenzia DireItalia Oggi, Forum Terzo settoreIMG Press 

Su InstagramFacebook e X sono state pubblcate grafiche e reel per lanciare la presentazione nazionale. Guarda il reel con il programma della giornata pubblicato su Instagram e Facebook Uisp Nazionaleguarda le storie con gli interventi degli ospiti, pubblicate su Instagram Uisp Nazionale.

L'obiettivo del progetto è promuovere il concetto di mainstreaming sportivo, un processo per qualificare lo sport in politica pubblica e come strumento strategico a sostegno dei processi finalizzati alla promozione sociale, alla tutela della salute, allo sviluppo sostenibile ed alla crescita economica, richiamati e promossi sia dalla Politica di Coesione dell’UE sia dall’Agenda 2030 dell’ONU. Particolare attenzione verrà posta verso i contesti territoriali più svantaggiati come ad esempio le “periferie” delle città e le “aree interne”.
 
Attraverso il progetto Tran-Sport, l’Uisp intende valorizzare il ruolo dello sport e dell’attività fisica come strumento per favorire lo sviluppo sociale, economico e ambientale delle comunità territoriali attraverso la valorizzazione di un approccio integrato e partecipativo che mira a generare un impatto duraturo e positivo sui territori. Con il progetto si supporterà un processo di emancipazione dello sport per promuovere la visione di una vera e propria transizione sportiva che valorizzi significativamente l'impatto prodotto sui territori in termini sociali, economici e ambientali.

Il progetto è realizzato con il finanziamento concesso dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l’annualità 2023 a valere sul Fondo per il finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza nazionale ai sensi dell’art. 72 del decreto legislativo n. 117/2017.