NUOVI SPAZI E SINERGIA. Educazione, Inclusione e Sport!
“Ci vuole un intero villaggio per far crescere un bambino”
Proverbio Africano
Le Politiche educative e inclusione lavorano per costruire alleanze ampie che includano attori fra loro differenti capaci di intervenire a tutti i livelli: le Istituzioni, le Amministrazioni, le Organizzazioni, i professionisti, la famiglia, la scuola e la comunità, nell’ottica della costruzione di quel villaggio che è necessario per far crescere un bambino. Un villaggio che mette al centro il bambino è particolarmente importante in un momento storico in cui esponiamo i minori ad una pluralità di nuovi e incalzanti stimoli che, se non resi adeguati alle età e ai contesti, alle diverse abilità, alle diverse opportunità, rischiano di essere stimoli inadeguati e talvolta dannosi.
Le Politiche educative e inclusione partono dal modello metodologico dello Sportpertutti per mettere in atto un' azione sociale sistemica che sostenga i valori dello sport attraverso diverse azioni, diversi luoghi e diversi attori che agiscono contemporaneamente e insistentemente, affinché i vantaggi di una cultura sportiva non siano appannaggio di poche persone. Il nostro modello di sport fa proprio questo: mette al centro la persona e ridefinisce le regole della pratica sportiva, per favorire la piena partecipazione degli individui indipendentemente dalle loro abilità; è lo sport che ha obiettivi sociali, politici e culturali e che interessa la salute, la qualità della vita, l’integrazione, l'educazione e le relazioni tra le persone, a tutte le età e in qualunque situazione esse si trovino. La strutturazione della società richiede oggi un patto culturale e sociale che garantisca in tutti gli ambienti “formali” e “non formali” l’apprendimento di competenze trasversali che sono contenute intrinsecamente nello sport: il movimento è vita, il movimento educa e forgia il carattere, definisce le nostre scelte e il futuro collettivo, ed è il primo passo verso il successo, per tutti.
Lo Sportpertutti non ricerca quindi un risultato o una prestazione sportiva da record, ma è uno sport che crea le condizioni affinché tutti possano partecipare in modo attivo e diretto al proprio processo di maturazione intellettiva, psicologica ed emotiva. Non significa fare tutti la stessa cosa ma significa fare sport su misura, cercare la velocità personale, trovare il passo giusto anche dentro una folla; significa perseguire obiettivi educativi e inclusivi ed essere portatore di uno straordinario potenziale educativo e formativo che se orientato da una vera cultura pedagogico-sportiva, lo sportpertutti offre un contributo decisivo all'educazione e alla formazione dei giovani. Negli ultimi anni, infatti, grazie ad una originale e innovativa riflessione pedagogica, le attività motorie si sono viste riconoscere una forte dignità scientifica, rientrando finalmente a pieno titolo nelle scienze dell’educazione e offrendo una nuova prospettiva culturale. Lo sport e il gioco infatti, oltre a diffondere i valori della solidarietà, della lealtà, del rispetto della persona e del rispetto delle regole, che sono i principi fondanti di ogni società sana, sono strumenti straordinari per costruire competenze trasferibili in altri contesti di vita. Questa nuova cultura prevede il passaggio dal progetto al sistema dove la sussidiarietà non è un’opportunità lasciata alla buona volontà e lungimiranza del singolo individuo ma un metodo di intervento, una strategia operativa acquisita e consolidata, all’interno della quale ciascun attore pubblico o privato ha lo stesso peso e la stessa dignità.
Ed è proprio questa la sfida delle politiche educative e inclusione: affrontare il processo di pluralizzazione delle motivazioni e delle forme di pratica sportiva rendendola accessibile e trasversale.
La società dovrebbe prodigare ai bambini le cure più perfette e più sagge,
per ricavarne maggiore energia e maggiori possibilità per l’umanità futura
Maria Montessori
NUOVI SPAZI E BAMBINI AL CENTRO
Da qui l’importanza di creare nuovi spazi che mettano al centro il bambino, con i suoi bisogni personali e sociali, capaci di cogliere e canalizzare le risorse di una comunità educante.
Spazi in cui trovare condivisione e punti di scambio per gli adulti affinché diventino una risorsa per i bambini, fulcro e motore dello spazio stesso.
Dentro questi Spazi l’UISP è impegnata creando insieme a istituzioni e reti sociali incroci e incontri percorribili per affrontare un tema che riguarda tutti: i minori, i diritti, l’inclusione, l’educazione, le opportunità.
Spazi che non si limitano a condividere enunciati di principi forti ma che sono attivi su tutto il territorio nazionale con azioni concrete per promuovere lo sviluppo della comunità attraverso la cura e l’accompagnamento dei minori nei processi di crescita e l’inclusione sociale dei soggetti più fragili e a rischio emarginazione.
PROGETTIAMO SULLE DIFFERENZE PER VALORIZZARE LE DIVERSITÀ
Lo sport è un gioco e giocare è un diritto, perciò deve essere per tutti altrimenti diventa un privilegio. Ma quando la disabilità incontra lo sport, spesso le conseguenze del deficit a livello motorio hanno aspetti molto limitanti per l’integrazione sociale tra bambini, anche in quelle disabilità che apparentemente non hanno ricadute specifiche sulla motricità, come ad esempio il ritardo mentale. Se non si è consapevoli di quanto gli aspetti della socialità e dello sport possano diventare garanti di un' adeguata e soddisfacente integrazione dei bambini disabili nel contesto sociale, potremmo rischiare che tutto ciò che i bambini imparano in ambito riabilitativo e scolastico venga perso: infatti, senza una buona generalizzazione delle competenze acquisite in riabilitazione o a scuola, il destino di bambini e adulti disabili sarà quello dell’isolamento sociale e della solitudine. Per questo, anche con i bambini diversamente abili è importante educare all’incontro e al gioco in tutte le sue forme; queste attività rappresentano infatti una strategia fondamentale per raggiungere l’inclusione, essendo caratterizzate, per natura, da una reciprocità tra identità e differenza e insegnando a gestire le componenti essenziali del rapporto con gli altri, quali la competitività, la frustrazione, l’ansia e il rispetto. L’UISP, con le politiche educative e inclusione valorizza le diversità e progetta sulle differenze: se la diversità è un valore e una ricchezza, non si deve tendere ad eliminare le differenze. Valorizzare la diversità però non significa enfatizzare le disuguaglianze, ma significa creare le condizioni necessarie al rispetto dell’originalità di ciascuno: il gioco e lo sport non sono entità sussidiarie alla scuola e alla terapia, ma sono fattori prioritari per una buona inclusione sociale. Soltanto l’accettazione positiva della diversità può far accogliere una persona disabile come persona e non come “caso”, può far realizzare un progetto sociale egualitario e sviluppare una cultura dell’integrazione.
CODICI E PROCEDURE PER TUTELARE I NOSTRI MINORENNI
L’UISP ha previsto l’adozione di codici di condotta e di procedure per la segnalazione di abusi o di comportamenti scorretti nei luoghi abitualmente frequentati dai minorenni al fine di scongiurare possibili fenomeni di abuso o di comportamenti inadeguati da parte di persone adulte: lo fa attraverso la policy UISP e l’adesione al manifesto "10 in condotta" di Save The Children che rappresentano un elemento centrale per la protezione dell’infanzia e dell’adolescenza e nella promozione dei diritti di bambine/bambini e adolescenti.
Il pensiero e le azioni che hanno sostenuto l’elaborazione della Policy fanno parte di un patrimonio culturale e valoriale UISP e della sua storia, protesa a soddisfare una fruizione libera e partecipata dello sport e dell’attività motoria, insieme alla possibilità di orientare ad un approccio “dolce” e rispettoso delle differenze individuali. I nostri riferimenti valoriali ci permettono di partecipare operativamente al nucleo operativo per la guida del processo di co-costruzione e di promozione di una policy per la tutela dei minorenni nel mondo dello sport, con particolare riferimento alle pratiche contro il maltrattamento e gli abusi, istituito nell’ambito del Dipartimento per lo sport.
(http://www.sport.governo.it/it/attivita-istituzionale-e-internazionale/tavolo-tecnico-per-la-tutela-dei-minorenni-nel-mondo-dello-sport/)
TAVOLI DI LAVORO E FORMAZIONE
L’UISP condivide Dichiarazioni di organismi nazionali e internazionali sulla Tutela dei Diritti dei Fanciulli, non solo nello sport, e partecipa a tavoli di elaborazione di progettualità come il Gruppo CRC (Gruppo di lavoro per il monitoraggio della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza).
In seguito alla pandemia e alle sue conseguenze sui minori, l’UISP si è impegnata maggiormente in azioni volte a sostenere e aiutare bambini e famiglie in questo momento di emergenza, collaborando al tavolo tecnico del Comitato Tecnico Scientifico Psicosociale (Save the Children). In quest’ottica le politiche educative rientrano e sono tra gli argomenti dei piani formativi per tecnici, allenatori, istruttori o educatori sportivi. UISP inoltre, è accreditata presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in qualità di ente che offre formazione per il personale della scuola al fine di promuovere didattica innovativa attraverso la leva educativa della promozione sportiva. Una formazione, rivolta alle insegnanti, che si basa sul principio di integrazione e interdisciplinarietà, valorizza modelli per intensificare l’azione didattica e educativa”formale e non formale” e fornisce risposte mirate ai bisogni di ogni singolo territorio, creando percorsi educativi e condivisi per chi quel territorio lo vive quotidianamente.
Le politiche educative e inclusione rappresentano quindi una grande risorsa e un grande motore per la nostra Associazione, perché il tempo e lo spazio che gli adulti dedicano ai bambini tornerà indietro sotto forma di partecipazione, appartenenza, conoscenza e intraprendenza territoriale.
Responsabile: Loredana Barra
Segreteria Tel. 06/43984350
politicheeducativeeinclusione@uisp.it