Domenica 29 maggio ci siamo ritrovati alle ore 8:45 presso il parcheggio della chiesa di San Rocco a Polcenigo. Registrati i partecipanti e scattata la foto di gruppo, abbiamo raggruppato le auto per raggiungere e parcheggiare nella località Bardastale nei pressi della frazione di Mezzomonte, punto di partenza del percorso. A farci da guida è stato Giuseppe Minatelli, appassionato della montagna e della storia locale, che ci ha condotto sul sentiero. Dopo un chilometro dalla partenza ci ha mostrato la “risina”: un canale scavato dall’uomo impiegato fino al diciannovesimo secolo per spostare il legname a valle dopo il taglio. Proseguendo lungo il sentiero abbiamo ammirato la natura verdeggiante e dopo alcuni chilometri siamo arrivati nei pressi dell’orma del dinosauro.
Giuseppe ci ha invitato a trovarla e, una volta individuata, ci ha spiegato la storia della sua scoperta: nel 2018 Giuseppe stava esplorando i dintorni del sentiero alla ricerca della sorgente dell’acqua di una malga antica nelle vicinanze. Presumendo di averla trovata, è salito su un masso per scattare una foto. Guardando il sasso, ha notato che al di sotto della terra e le foglie di cui era ricoperto nascondeva una forma particolare. Incuriosito, ha rimosso il materiale, notando l’orma di una enorme zampa. Dopo aver avvisato il sindaco e la guardia forestale, Giuseppe ha avvisato il Comune di Polcenigo e la Soprintendenza Archelogica del Friuli Venezia Giulia che a distanza di circa un anno ha inviato il paleontologo Fabio Marco Dalla Vecchia. L’esperto, dopo un accurato sopralluogo, ha confermato l’ipotesi di Giuseppe, secondo cui quella era l’orma di un dinosauro. In particolare si pensa possa trattarsi di un teropode, un esemplare alto circa 10 metri la cui orma risale a circa 100 milioni di anni fa. Nonostante le solide prove, l’orma individuata è ufficialmente solo una presunta orma di dinosauro, poiché non sono state trovate nei dintorni altre impronte simili. Cercando altre prove della presenza di dinosauri nella zona, successivamente alla prima scoperta Giuseppe è salito lungo la montagna e ha trovato una presunta seconda orma. Una parte del gruppo ha pertanto proseguito il percorso insieme a Giuseppe alla ricerca della seconda orma e, come prima, una volta arrivati sul posto, Giuseppe ha invitato i presenti a cercare l’impronta, che è stata velocemente trovata. Questa seconda impronta, a differenza di quella più a valle, si ritiene non essere una vera orma di dinosauro, anche se a occhio le somiglianze con la prima sono notevoli. Una volta scesi e riuniti col resto del gruppo, Giuseppe ha mostrato diversi “scherzi della natura”: rocce dalle forme strane che con un po’ di fantasia ricordano volti umani. Una volta terminato il pranzo, gustato davanti a uno splendido panorama, Giuseppe ha mostrato nelle immediate vicinanze i resti di un'antica malga, in cui si potevano osservare le presunte rovine della casera, del porcile e del ricovero per gli animali. Conclusa questa visita una parte del gruppo ha seguito Giuseppe per un breve tratto di sentiero che conduce verso il canale di un torrente. Alle 14 il gruppo ha iniziato a scendere lungo lo stesso sentiero percorso in salita in precedenza e circa un’ora dopo il gruppo si è riunito al parcheggio di Mezzomonte. Un piccolo gruppo è infine arrivato con Giuseppe dopo una piccola deviazione per vedere meglio la parte finale della risina. Tornati al parcheggio ci siamo fermati a Polcenigo per ammirare da lontano il castello, la cui storica scalinata di 365 scalini a fine Ottocento è stata smantellata e venduta a pezzi per costruire il sagrato della vicina chiesa di Vigonovo. In centro a Polcenigo il gruppo si è infine fermato per un gelato e un caffè in compagnia. Alle ore 16:45 si è quindi conclusa questa bella e intensa giornata all’insegna della natura e della storia. Ringraziamo Giuseppe Minatelli per averci fatto da guida esperta e per averci svelato il segreto, custodito da 100 milioni di anni, della montagna di Polcenigo.